lunedì 29 dicembre 2008

non è dolce naufragar in questo mare...

Se vuoi costruire una nave non devi per prima cosa affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro.
Ma invece prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato.
Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave.
Questa frase scelta da Federico per il suo blog, inevitabilmente, come pensiero di fine anno,mi ha attivato. Per anni questa frase ha protetto il mio pc ed è rimasta incorniciata nel mio studio.
L'ho fatta mia quando mi è stato chiesto di coordinare gruppi di lavoro.
E penso di averlo fatto con onestà ed in maniera quanto più professionale possibile.
Grazie a Mariangela, Carmela, Pasqualina, Orsola, Ciccio, Silvio, Ivana, Alessandra, Lilli, Antonellina ed Antonella, Nino e Marco...
abbiamo costruito una nave che ha solcato i mari del sociale per qualche anno, resistendo alle tempeste ma soccombendo alle nostre scelte...
come grazie a Caterina, Laura, Filomena,Rosa, Angela, Antonella, Patrizia, Lilli,Maria e Gina...la nostra nave ancora resiste e navigherà per tutti il 2009...e speriamo oltre.
ma quante tempeste in questo mare!

mercoledì 17 dicembre 2008

venerdì 19 dicembre...tutti insieme per...conoscere e comprendere

venerdì 19 dicembre, alle ore 17, presso le Strutture di riabilitazione psichiatrica di Saline verrà celebrata una Messa, o meglio la Messa prevista nella Parrocchia del luogo verrà celebrata all'interno delle Strutture.
Per noi è occasione d'incontro con la cittadinanza, che speriamo accorra numerosa, per conoscere meglio la disabilità mentale ed inquadrarla nel vero aspetto, ovvero condizione, a volte transitoria, che non compromette niente di più di quanto potrebbe compromettere la relazione con una persona affetta da ulcera gastrica o ernia al disco.
Quindi conoscere per comprendere.

lunedì 15 dicembre 2008

Grazie Don Benevenuto

grazie vecchio parroco,
di significato le tue parole, dette ieri alla marcia che le associazioni hanno organizzato per mostrare solidarietà alla gommizzazione e rifiuto delle violenza.
Le parole di Don Benvenuto sono state innovative quanto forti.
E' vero, c'è violenza nelle Istituzioni e nelle forze sociali, che senza gommizzarsi, a volte, ignorandosi, ostacolandosi e non collaborando non fanno il bene comune.
E' vero, la marcia se non seguita da processi di cambiamento, è addirittura controproducente.
Poi citare Pertini è stato il massimo.
Grazie don Benvenuto per l'apertura al mondo diverso che dimosti e soprattutto per la responsaiblità che dai alle forze politiche e sociali, che se coese sono vero oggetto di cambiamento ma se frammentate e litigiose replicano lo stesso fenomeno che vorrebbero contrastare.

domenica 14 dicembre 2008

Rinascita ha compiuto vent'anni....

non sono molti, per la verità.... e sopratutto ho vissuto soltanto l'ultimo anno, per quanto intenso.
Abbiamo organizzato un convegno, per ragionare con le Istituzioni sul presente ma soprattutto sul futuro della cooperazione sociale nei servizi alla persona. Rinascita è una cooperativa sociale che segue 140 persone e dà lavoro a 96 unità tra dipendenti e collaboratori.
Stiamo diventando "macro" e questa è una responsabilità che sono felice di assumermi insieme ai miei compagni di viaggio.
ai prossimi vent'anni....

martedì 2 dicembre 2008

ama il prossimo tuo...con qualche limite..se no son guai!

l'Omosessualità è reato in Mauritania, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Yemen, Sudan, Iran, Afghanistan, Nigeria, Somalia, India, Pakistan, Birmania, Guyana ,Sierra Leone, Uganda, Tanzania, Bangladesh, Barbados,Angola,Mozambico,Malawi, Malesia, Maldive, Kenia, Lesotho, Swaziland, Uganda, Zambia, Zimbabwe, Baharain, Territori della Palestina, Turkmenistan, Uzbekistan, Grenada, Giamaica, Kiribati, Nauru, Palau, Papua Nuova Guinea, Tonga, Tuvalu.
Il Vaticano intende non discriminare le scelte disciminanti di questi stati, appoggiandone di fatto le discriminazioni effettuate nei confronti di cittidini e cittadine che commettono solo il reato di provare amore universale.( ho preferito, in barba allo stile, ripetere il verbo discriminare perchè ritengo renda bene l'idea).
Come può uno Stato che costituzionalmente propone l'amore verso il prossimo ammettere che si uccida un essere umano che ama un altro essere umano? ( in molti dei paesi citati la pena per chi commette "reati di omosessualità è proprio la morte!)
Non ho parole per commentare oltre! Solo tristezza e sensazione di vivere in una colonia.

mercoledì 26 novembre 2008

torneremo alla trazione animale?

apprendo che la Fidapa ha operato il restauro della vecchia carrozza - ambulanza del 1911, appartenente all'Ospedale Tiberio Evoli.
La meritoria azione dell'Associazione tende a ridare lustro all'Ospedale ed attraverso la memoria storica attivare una voglia di riscatto che possa permettere un rilancio del Nosocomio.
Purtroppo questa notizia mi sconforta, niente togliendo all'opera della Fidapa, che non è in discussione.
però mi chiedo....e chiedo....
avete visto le vetture del 118? le avete mai viste in officina? Purtroppo tantissime volte e sovente rilevano dei guasti in azioni di soccorso, causa l'usura e la vestustà dei mezzi.
O..peggio, spesso non bastano numericamente a coprire i bisogni del Territorio, visto che vengono impegnate in trasferimenti verso altri nosocomi.
Non è che, per caso o per programmazione, nei tagli alla Sanità Calabra, si sta ipotizzando un ritorno alla trazione animale?

venerdì 21 novembre 2008

giovani..... poltrone e colla da falegname

leggo con piacere, di primo mattino, che la risposta dei giovani al voto relativo alle primarie PD risulta in termini di partecipazione, quantitativamente positivo.
Quando un giovane partecipa alla Politica in me scatta una ventata di ottimismo "cosmico", nella speranza che cambi la percezione che si ha della Politica stessa.
Da arte nobile al servizio del popolo a luogo di soddisfazione degli interessi personali.
Se cambia il vento ( leggi persone)cambierà anche questo costrutto..ma ci vuole un vento nuovo ed onesto.
Purtroppo la colla che il falegname ha usato per incollare la poltrona del Presidente delle Commissione di Vigilanza Rai sbava un pò sui lati, tanto da incollare il neo eletto, che..."suo malgrado" ( è colpa dalla colla usata) non riesce più ad alzarsi da lì!
come disse lui stesso..."un vero DC non molla mai"....(la poltrona...aggiungo io )
Peccato.
Peccato per i giovani che stanno a guardare e ...speriamo che il nuovo vento spazzi via anche questa brutta storia!

in bocca al lupo..Federico

oggi Federico sperimenta il consenso attraverso il voto alle primarie giovanili per il Partito Democratico.
In bocca al lupo a Federico e largo ai giovani, che in Politica hanno l'entusiasmo giusto, ci credono e se facilitati, la rendono pulita e soprattutto interessante, come in realtà è.

giovedì 20 novembre 2008

formiamoci per esserci

oggi, a proposito di politiche sociali, presso la cooperativa Rinascita si terrà il secondo modulo del seminario "operatore del terzo settore tra normative e territorio". A questo già avviato seguiranno altri seminari brevi, di 25/30 ore, attuati allo scopo di rendere competenti le persone che lavorano in quest'ambito, o i cittadini che lo desiderino, rispetto alle politiche socio - sanitarie nei nostri territori.

domenica 9 novembre 2008

c'è chi urla e chi no....

articolo 1: l'Italia è una Rupubblica fondata sul precariato.
Da tutte le parti arrivano urla di dolore. Urlano gli insegnanti precari che il decreto Gelmini rischia di escludere. Urlano i medici precari che dopo vent'anni di laurea vengono stritolati dai "piani di rientro".
Urliamo noi operai del sociale che da quattro mesi non vediamo una lira perchè figli di un Dio minore.
Mi dispiace, ma non sento urlare nelle Chiese, dove vige il silenzio rotto soltanto dai riti.
Non ho sentito le urla della nostra Chiesa, quella reggina, levarsi al cielo per l'imminente morte civile di centinaia di "pecorelle".
Il potere spirituale si distanzia da quello temporale? Speriamo, ma intanto è solo l'ennesima occasione persa!

sabato 1 novembre 2008

i vecchi comunisti

Autore: Franco Fosca Anni: 1990


Amo i vecchi comunisti, amo i loro occhi grandi
che mi guardano e mi scrutano del cervello.
Amo i loro sguardi tristi, e le loro mani pesanti
aggrappate una falce ad un martello.

"Dove sono finiti, quei soldati ,quei banditi
che credevano a un sogno come fossero bambini?"
Con le dita ingiallite, e le maniche arrotolate
gli operai, gli intellettuali, i contadini."

Amo i vecchi comunisti, nonostante gli anni trenta,
nonostante i mille, mille errori.
Perche era pura la sorgente, che ha dato vita al grande fiume
che scorre ancora carsico dentro ai nostri cuori.

"Dove sono finiti? Stanno scomparendo ad uno ad uno
come le foreste tropicali."
Come le stagioni, come i giorni, come l'ozono.
Come le vecchie seicento o certi strani animali."

Amo le donne comuniste, coi maglioni e le sottane,
allo sguardo partecipe, ed appunto.
Dolci come il loro corpo, dolci come il loro pane.
Sempre pronte da correre in aiuto.

"Dove mai e' finita la meta' piu' bella del cielo,
la parte scura del Tao, la mezza mela?
E dove sono filiti quei pirati del pensiero,
anticorpi rossi di un umanita intera?"

La lalalala lalalalai lalai lailalai...

Amo i vecchi comunisti, e anche tu che fino a ieri
gli hai odiati perche ne avevi timore.
Oggi invece li riimpiangi, e c'e' un ombra nei tuoi pensieri
come quando finisce un vecchio amore.

"Dove sono finiti, forse sono ritornati
alla macchia, al passo alla montagna.
A dare olio ai fucili, a dare grasso ai stivali
per una nuova Cuba, per una nuova Spagna..."

La lalalala lalalala lalai lailalai...

giovedì 30 ottobre 2008

LA FORBICE

Non vi nascondo di aver pensato di pubblicare il mio estratto conto on – line, per mettere in evidenza la situazione economica che in me, ed immagino in tantissimi colleghi dipendenti della cooperazione sociale, si è venuta a creare.
Il problema è sempre il solito, ovvero i ritardi nei pagamenti che l’ASP ha accumulato e che adesso si avvicinano ai quattro mesi.
Forse l’ultimo barlume di pudore o riservatezza, o forse speranza che da profondo rosso, in breve tempo si passi al rosso meno intenso,mi ha frenato.
Ma di fatto niente fa sperare che il colore diventi blu attivo!
Ecco i "nuovi poveri"!
Quando si parla di difficoltà economica, l’attualità ci impone di visualizzare la forbice più ampia che dal povero costituzionalmente riconosciuto, con reddito assente, va al ricco sempre più ricco.
Nel mezzo ci siamo noi, portatori di buon reddito virtuale, che in tempi meno pericolosi, non più di due anni fa, abbiamo contratto mutui, rate per l’auto nuova che ci permetta di prevedere un incidente avvolti dagli air – bag, palestre e lezioni di piano ed altre agiatezze.
Agiatezze, non lussi.
Agiatezze derivate da duro lavoro, intriso di responsabilità ed impegno, che adesso un portatore di reddito virtuale, se questo non diviene reale, come le rate ed i fidi bancari, non potrà più avere.
Adesso oscilliamo pericolosamente all’interno di questa forbice dal sapore di mannaia.
Ai lettori, qualora ce ne fossero, per dovuta conoscenza.

il reddito virtuale

il reddito virtuale è l’introito che si possiede “sulla carta”, ma che non viene corrisposto mensilmente.
ma come si nutre un soggetto che appartiene a questa categoria?
Fa la spesa, come tutti, ma in modo diverso. Intanto non guarda più se il contenuto dell’alimento è conforme con i migliori dettami nutrizionisti, bensì se il peso si incrocia bene con il costo.
Alla fine si diventa matematici.
Noi portatori di reddito virtuale, alla cassa, dobbiamo pagar in euro. Via dalla mente che possiamo pagare virtuale!
Ad allora …ok il prezzo e giusto!!!
Conti, aggravati dai centesimi, previsioni, bilanci preventivi nel carrello della spesa, prodotti in offerta che se scadono domani…pazienza…li mangiamo tutti oggi e facciamo riserva.
come si veste un portatore di reddito virtuale? Ovviamente non ci si può vestire in maniera virtuale. Ed allora si indossa il capo dei bei tempi, magari un pò fuori moda...ma tanto tornerà in auge, tarme permettendo.
E se non vai a Messa, sei anche facilitato. Oltre tutto il resto, non devi neanche prevedere l'abito buono della festa.
E la benzina dell’auto? Sarà vero che a settanta all’ora fa venti con un litro. Ed allora code interminabili dietro di noi, in statale, ma non per tutti.
Le auto blu, cariche di generali, colonnelli, politici, amministratori, sfuggenti e lampeggianti come i loro passeggeri, ci sorpassano snobbandoci.
E nella loro scia sfuggono anche i ricordi di un tempo migliore.

lunedì 20 ottobre 2008

DAGLI AMICI DI NUOVI ORIZZONTI

Spett.le Cooperativa RINASCITA ONLUS

OGGETTO: solidarietà agli operatori per ritardi nel pagamento dei corrispettivi per servizi resi

Il Circolo Culturale Nuovi Orizzonti esprime piena solidarietà agli operatori che manifestano il loro disagio.
Operatori che con spirito di sacrificio, abnegazione e competenza, una competenza sviluppata nei venti anni di attività, almeno per quanto riguarda Rinascita, forniscono dei servizi di straordinaria rilevanza sociale ed umana.
Una missione la loro, che definiremmo “eroica” se non fosse che essi non sono eroi, ma semplici persone, che lavorano onestamente in un settore molto delicato qual è l’assistenza sociale.
E come persone, come individui, oggi loro chiedono che venga loro “giustamente” corrisposto quanto gli è dovuto. E quanto gli è dovuto se lo sono sudato e se lo meritano, perché le loro famiglie hanno scadenze, hanno spese, hanno il diritto di vivere serenamente e senza fiati sul collo.
E’ necessario però, in questo momento, fare una riflessione più generale che riguarda la causa dei problemi per i quali ci troviamo qui oggi.
Bisogna convenire che il momento “storico” è particolare nel nostro Paese ed e lo è ancor di più dalle nostre parti; negli anni, il munifico settore della Sanità è stato trattato sempre, da venti di destra e di sinistra in maniera generalizzata, come una mucca da mungere. Le figure apicali delle ASL venivano nominate e sollevate dall’incarico in un batter d’occhi senza neanche avere il tempo di prendere contezza delle questioni più urgenti.
Si ha l’impressione che questo walzer dei direttori generali sia stato artatamente messo in scena, perché non andavano alzati alcuni coperchi…e intanto si spendeva, si spendeva…e si è arrivati alla saturazione ed al collasso finanziario; strapagato ed improduttivo è stato ed è quel sottobosco che gira attorno alle figure apicali. Sottobosco in cui non si capisce bene chi faccia cosa, quali siano le mansioni e di chi siano le responsabilità; si sa solo che stipendi e rimborsi, a fine mese vengono regolarmente versati.
E chi sta sul campo? Quelli come voi che danno risposte quotidiane ai bisogni? Chi come voi ha attivato intorno a sé un indotto di tutto riguardo, chi ha costruito una realtà positiva in un territorio in cui l’iniziativa privata è stata quasi sempre sterile ed inconcludente, perché deve aspettare e protestare per vedere ripagati i propri sacrifici?
Siamo convinti che si debba operare una “rivoluzione” nella gestione della cosa pubblica in generale e nella Sanità in particolare; troppi interessi, troppi soldi stanno girando (fino a quando non verrà varato il Federalismo, perché quello toglierà molti soldi…e verranno quindi aboliti parecchi servizi alla persona).
La speranza è che i tagli avvengano laddove servono: nei super stipendi dirigenziali, negli affitti dei locali, nelle convenzioni con l’ospedalità privata in tutte queste attività che di “assistenza” hanno ben poco. E che si investa di contro nella Sanità territoriale, nelle strutture ospedaliere e soprattutto nei servizi alla persona.
Il Circolo Culturale Nuovi Orizzonti è al vostro fianco e lo sarà nelle iniziative che deciderete di attivare poiché sappiamo dello straordinario lavoro che il terzo settore compie in un difficile contesto sociale e con quanto amore e competenza lo faccia.
IL DIRETTIVO

venerdì 17 ottobre 2008

incontro del prossimo lunedì 20 ottobre 2008

Come dipendenti del settore della cooperazione sociale ci siamo stancati di attendere le fumate di vario colore che si susseguono dai Palazzi del Potere. Ci troviamo di fronte alla reale impossibilità di poter vivere il quotidiano, onorare le pendenze finanziarie in essere, immaginare un futuro sereno per le nostre famiglie.
Alle prestazioni rese con puntualità e professionalità a tutt’oggi non corrisponde una puntuale rimessa da parte dell’Azienda Sanitaria, in arretrato di oltre tre mesi. Questo, oltre ad incidere sulle personale tranquillità di ogni dipendente o collaboratore, rende difficile ipotizzare, per il settore, spazi d’innovazione ed aperture verso nuovi ambiti e servizi.
Un servizio alla persona invece deve necessariamente nutrirsi di progettazione, crescita ed evoluzione, oltre che di stabilizzazione dell’esistente, la cui efficacia è indiscutibile e visibile anche dal cittadino medio.
Il settore socio – sanitario è un lampante esempio di quanto affermato, visto la naturale mutazione della società e dei suoi bisogni, le nuove emergenze ( dipendenze , psichiatria adolescenziale…), l’innesto del disagio derivato da contrazione o sospensione del reddito anche per il ceto medio.
Purtroppo i dipendenti della cooperazione, permanendo questo stato di cose presso la nostra ASP, rischiano di trovarsi da qui a poco, per chi non lo fosse già, in quest’ultima condizione.
Adesso la sensazione di avvicinarci al fondo è concreta.
Lunedì prossimo, 20 ottobre, alle 18.00, a Melito di Porto Salvo, presso la Sala consiliare del Comune messa a disposizione dall’Amministrazione, i dipendenti della cooperazione si incontreranno per stabilire ulteriori forme di esposizione della problematica.
Si chiede ampia visibilità alla presente intesa come indicatore di un già allarme sociale, che le Istituzioni, per la portata che sta raggiungendo, non possono e non devono più ignorare.

domenica 12 ottobre 2008

E se domani….

Tutte le cooperative sociali, l’Ospedalità privata, la diagnostica accreditata, i servizi sociali resi in convenzione, insomma tutte queste tipologie di servizi…..impossibilitate a pagare i dipendenti pur vantando crediti sufficienti per viver dignitosamente e continuare il servizio reso, chiudessero battenti, cosa accadrebbe nel nostro martoriato reggino?
Non ci vuole la palla di vetro per intravedere una serie infinita di posti di lavoro, penso almeno 1000, nutrire di nuova linfa la belva del disagio sociale.
Intorno a questi sfortunati cittadini esiste un mercato che si vedrebbe quantomeno contrarre i ricavi, dovuti all’assenza del potere d’acquisto. E se queste aziende chiudessero i battenti anche loro?
O nella “migliore” dell’ipotesi riducessero il personale? ( dietro ogni “riduzione” c’è sempre il dramma di un essere umano e della sua famiglia)
E l’utenza, vogliamo provare ad intravederla nella nostra famosa palla di vetro? Anzi, lasciamo stare la palla di vetro e guardiamoci attorno settore per settore.
File interminabili, intasamento dei servizi pubblici già congestionati di suo a causa dall’assenza del sillogismo produco - guadagno che invece alberga nei servizi privati, che per esistere devono necessariamente fornire standard elevati all’utenza.
I tre mesi canonici da CUP diventerebbero tre anni!
Ed il settore psichiatrico e della riabilitazione? Pensiamo alla chiusura dei servizi, con dimissione e relativa diaspora dei pazienti verso altri luoghi, generalmente fuori sede.
Vige in Calabria la gestione combinata dei servizi psichiatrici, che prevede l’aspetto riabilitativo affidato al terzo settore.
Se questo scomparisse, che servizio sarà reso ad una utenza “speciale” che non vive di solo pane e cure, ma anche di attività finalizzate alla socializzazione, alle abilità personali ed alla qualità della vita che per centinaia di anni gli è stata inibita?
E la riabilitazione, specie quella intensiva, magari rivolta a bambini in età pediatrica? A quali attese verrebbe sottoposta? Quanta disabilità non troverebbe risposta se non fuori sede, con ulteriori spese per la nostra Regione?
Qui si brucia il presente di tanti lavoratori, ed futuro di molti giovani costretti, guardandosi attorno, a scappare o a colludere.
Così combattiamo la mafia ed il malaffare? Così risaniamo lo sfascio? Producendone altro di portata cosmica. Una seria programmazione deve partire dalle eccellenza che si possiedono e non penalizzare le “voci deboli” del settore che per contro effettuano forse i servizi più qualificati ed efficaci.
e se domani fosse già oggi?

mercoledì 8 ottobre 2008

ALL' OVEST NIENTE DI NUOVO

neanche all'Est.
A tutt'oggi non arrivano dall'ASP 5 notizie confortanti sul versante del pagamento delle rimesse dovute agli Enti accreditati per prestazioni fornite. Tutt'altro.
Recenti notizie affermano che non si prevede alcuno sblocco per mancanza di fondi.
I servizi però sono resi con puntualità ed efficenza.
E' giunto il momento di scendere in piazza affinchè il "caso ASP 5" non diventi il solito dramma tra le mura di casa.

credo e quindi insegno...

leggo da Repubblica e pubblico un estratto:

"BRUXELLES - In Italia per diventare insegnante di religione, anche in una scuola pubblica, bisogna ottenere il via libera del vescovo. Una prassi in vigore dai Patti lateranensi del 1929 ma entrata in collisione con le regole europee che vietano qualsiasi forma di discriminazione in ragione del credo religioso di un lavoratore. E per vederci chiaro Bruxelles ha aperto un dossier e inviato una richiesta di informazioni al governo Berlusconi.
Il caso nasce da una denuncia alla Commissione europea promossa dal deputato radicale Maurizio Turco, dall'avvocato Alessandro Nucara e dal fiscalista Carlo Pontesilli. Le accuse del pool radicale sono molto precise e si fondano sulle regole cardine dell'Unione europea. Afferma infatti la direttiva comunitaria del 2000 contro la discriminazione che un lavoratore non può essere discriminato per ragioni "fondate sulla religione".
Ma c'è di più, visto che la parità di trattamento a prescindere dalla confessione è garantita anche dalla Dichiarazione universale dell'Onu, richiamata dal Trattato di Maastricht, e dalla Convenzione europea sui diritti dell'uomo. E, a quanto sembra, la regola in vigore da ottant'anni e confermata nel 1985 in seguito al rinnovo dei Patti firmato da Bettino Craxi va in un'altra direzione.
L'avallo vescovile, è la tesi radicale, rappresenta infatti una violazione delle regole comunitarie."

Quindi per insegnare religione, e non catechizzare, bisogna trovarsi nelle grazie del Vescovo.
Sarà difficile per un ateo esserci.
Quindi è una palese discriminazione che ci pone sempre più ai margini dell'Europa modernista.
Queste norme, come il mancato riconoscimento delle unioni di fatto o i vincoli alla procreazione assistita, mi pongono un dubbio:
cos'è il Vaticano, quello statarello nel cuore di Roma capitale o quello stato sovrano potente e conservatore con attorno un feudo a forma di stivale?

venerdì 3 ottobre 2008

il primo passo...

stasera, 3 ottobre, i dipendenti della cooperativa Rinascita Alberti, Romeo, Esposito, Laganà e Sgro hanno indetto una conferenza stampa, presenti i corrispondenti di Strill, L'Ora di Calabria, Il Quotidiano e la Gazzetta del Sud, per denunciare i gravi ritardi dell'ASP nel pagamento delle rette dovute per le prestazioni relative alle Strutture Psichiatriche.
Domenica su questi quotidiani sarà visibile l'articolo.

mercoledì 1 ottobre 2008

NON C'E' NIENTE PER LA GATTA

NON C'E' NIENTE PER LA GATTA.
RICEVO LA NOTIZIA CHE L'ASP AFFERMA DI NON AVERE I SOLDI PER PAGARE I DIPENDENTI DELLE COOPERATIVE IN REGIME DI CONVENZIONE.
STA SCOCCANDO IL TERZO MESE.
L'ASSURDO E' DATO DAL CONTRALTARE IN TERMINI DI OCCUPAZIONE CHE QUESTA AZIENDE FORNISCONO AL TERRITORIO.
LA MIA AZIENDA OCCUPA 64 DIPENDENTI E 20 COLLABORATORI, PER UN TOTALE DI 84 PERSONE.
HO RAGIONE DI RITENERE CHE ALTRE CINQUE COOPERATIVE SOCIALI,OPERANTI COME NOI, CON UNA MEDIA DI 40 DIPENDENTI, PORTA IL NUMERO DEGLI OCCUPATI A QUASI TRECENTO PERSONE.
CHE NON E'POCO.
E QUINDI, DI QUESTA GENTE CHE NE VOGLIAMO FARE? TUTTI SOTTO UN PONTE, MAGARI CI FOSSERO!
NUOVI CLOCHARD? ASPIRANTI DEVIANTI! CARNE PER NDRINE?
QUESTO, CARO GENERALE, SE GUARDA CON ATTENZIONE, C'E' DIETRO LA COLLINA!

oggi e non domani vogliamo il pane quotidiano!

ancora dobbiamo assistere all'annoso problema dei ritardi dell'emissione delle fatture, da parte dell'ASP 5, relative alle prestazioni svolte dal terzo settore in sanità.
Questa ingiustificata situazione porta un ammontare di competenze arretrate, dovute a mancata emissione dei compensi, per le prestazioni di pubblica utilità effettuate,pari a circa tre mesi, quindi tre stipendi.
Non si salva così la Sanità calabrese!
Non si salva sulla pelle di chi, con costi pari ad un quarto rispetto al servizio esclusivamente pubblico,effettua servizi di qualità estrema ( basta leggere i quotidiani) vivendo in situazioni economiche precarie e, in molti casi, disastrose.
Gli stessi ritardi non avvengono per i super - manager che da decenni si avvicendano presso l'ASP, con deboli risultati.
A questa problematica si aggiunge il mancato riconoscimento, da parte dell'Azienda del lavoro svolto, e quindi la richiesta di requisiti per essere accreditati che sarebbe opportuno che vengano chiesti ad altri servizi, magari pubblici.
Che fare?
Certamente continuare a fornire ed elevare sempre più il livello delle prestazioni, perchè l'utenza, spesso anello debole, non c'entra nulla, e va preservata.
Negoziare ma nello stesso tempo rivendicare i propri diritti.
Altro che Repubblica fondata sul lavoro.
E ricordare ai nostri "signori e padroni" di darci oggi, e non domani, il nostro pane quotidiano.

venerdì 26 settembre 2008

è questione di lana caprina

sento e leggo, come "capo d'imputazione" più frequente rivolto al fronte del no, in relazione al progetto di costruzione di una Centrale a Carbone a Saline Ioniche, quello di non proporre alternative valide o pertinenti per, scampato il pericolo, prevedere uno sviluppo della zona.
Quello che i nostri "tosatori" non comprendono, o fanno finta di non comprendere, è che il movimento delle associazioni, nato ad hoc, può diventare forum permanente e proporre in vari ambiti, dallo sviluppo alle politiche sociali, vie da perseguire concertandole con le Istituzioni politiche.
Non dimentichiamo che quest'ultime hanno il dovere di provvedere al benessere ed alla crescita dell'Area.
Adesso incalzate da noi.
Perchè questa diffidenza?
Ho letto da qualche parte che dietro le associazioni ci sarebbe una lobby (!??) di costruttori edili pronti alla speculazione.
Ecco le ragioni del nostro mancato sviluppo.
Approcciarsi con diffidenza cosmica ad un movimento che ha come unica motivazione la crescita sociale, culturale ed economica dell'Area Grecanica rientra purtroppo nell'endemica incapacità di fare associazionismo e spaccare il pelo in quattro di fronte all'impegno altrui, gratuito ed anche, a volte, rischioso, per l'esposizione che inevitabilmente si ha.
Passato, ma non completamente, il tempo del rischio immediato, si apre la stagione delle proposte e dalla partecipazione.
A conforto dei maligni.

giovedì 25 settembre 2008

Counselling, l'arte dell'ascolto

Una nuova professione di aiuto che attraverso l'ascolto, l'empatia e la creazione di uno spazio protetto di comunicazione, guida l'individuo a comprendersi meglio e a trovare in prima persona la soluzione ai propri problemi.

In uno stile di vita con spazi e tempi sempre più delimitati, con ritmi sempre più frenetici e abitudini sempre meno conviviali, diventa sempre più necessaria una figura professionale che sappia creare quello spazio privilegiato di accoglienza, attenzione, ascolto ed empatia che una volta si creava con maggior facilità e spontaneità con amici, conoscenti e a volte anche con perfetti sconosciuti.

Questa professione esiste e si chiama Counselling.
Non a caso è nata e si è diffusa, già a partire dagli anni '50, proprio nei paesi di cultura anglosassone, dove la maggior riservatezza delle persone, con una propensione minore all'estroversione e all'espansività, ha favorito la nascita di questa figura intermedia tra l'amico del cuore (non sempre disponibile) e lo psicoterapeuta (non sempre necessario).

Ormai in Italia, e soprattutto nelle grandi città, il proverbiale calore umano mediterraneo spesso è soffocato dalle mille incombenze della vita moderna, e non è sempre facile, per chi si ritrova momentaneamente col cuore pesante, con un dubbio rispetto a una decisione o con un senso di malessere dovuto a un imprevisto, trovare con chi aprirsi e con chi confidarsi senza sentirsi dire "Te l'avevo detto io" oppure senza farsi propinare ricette preconfezionate su come affrontare il problema, senza il timore di essere inopportuni o senza doversi sorbire, alla prima pausa per riprendere fiato, le storie del cognato o della cugina dell'interlocutore...

Il counsellor è uno "specialista dell'ascolto", un esperto di comunicazione - dialogica e introspettiva - che mira a creare uno spazio protetto in cui il suo interlocutore si senta accolto, rispettato e, soprattutto, ascoltato. A dispetto della forte assonanza tra il termine counsellor e consulente, il ruolo del primo non consiste assolutamente nel dare consigli o interpretazioni, ma nell'aiutare l'altro ad avere una visione più completa del problema e a trovare in prima persona la soluzione. E spesso questo risultato si raggiunge semplicemente offrendo al cliente - perché di cliente si tratta e non di paziente - la possibilità di parlare liberamente.
Nel "tirare fuori" quello che prima era rimuginato in solitudine e nel guardarlo insieme al counsellor, emerge una visione più obiettiva e globale della situazione, diventa molto più facile veder più chiaro e identificare le strategia di azione eventualmente necessarie.

Vogliamo conoscere il Counselling più da vicino?
Ecco qualche approfondimento.


La visione della Psicologia Umanistica
Alla base del Counselling vi è una vera e propria rivoluzione copernicana nell'ambito della psicologia che ha riportato l'essere umano al centro, ridando all'individuo dignità e fiducia in se stesso, insegnandogli a riconoscere e usare con responsabilità la sua libertà.

Sapere, saper fare, saper essere
I tre livelli formativi che preparano alla professione di counsellor per fornire gli strumenti teorici, pratici e, soprattutto, esistenziali che permetteranno di farsi a propria volta catalizzatori di un processo di crescita anche negli altri.

La pratica del Counselling
"Studiate, ma quando siete davanti al cliente dimenticate tutto", è una delle affermazioni classiche della formazione al Counselling, per far capire che la cosa più importante durante la seduta è occuparsi del cliente e cercare di comprenderlo.

Le diverse applicazioni della professione
Il Counselling è un elemento complementare di tutte quelle professioni che lavorano a diretto contatto con la gente e in cui è fondamentale la capacità di istaurare un rapporto personale autentico e costruttivo.

mercoledì 24 settembre 2008

giuro...non ce l'ho con lei...ma

leggo la lettera dell'Onorevole Lanucara, inviata a Strill, in occasione della morte della povera Orsola,e non mi convince.
Rimane vaga.
Dà forza ai simboli, come la partecipazione, o la non partecipazione al funerale della vittima.
Che significa impedire l'inviolabilità delle donne, tramite incremento delle risorse economiche? Ci dobbiamo attendere qualche misura formativa - informativa che intercetta brava gente lasciando fuori i "figli scomodi", come spesso accade?
Dobbiamo attenderci qualche campagna di sensibilizzazione che la donna vessata non leggerà mai e l'uomo vessatore( attenzione alla generalizzazione ed ai luoghi comuni) se ne fregherà altamente?
Chi raggiungerà l'intimo delle famiglie?
Penso che la soluzione stia nell'incremento dei servizi di ascolto, non per appuntamento o con obiettivi di redenzione, piuttosto radicati e capillari nel territorio, snelli, fruibili, senza CUP o pubblici ludibri nei corridoi sporchi e bui delle ASL.
Servizi senza santoni e santi, per gente comune. Ma servizi anche on - line, se possibile.
E' una sfida ed io la colgo.

MINACCE E FALLIMENTI

se ti stimo, e te lo dico, avrai il coraggio di rischiare, metterti in gioco, cullato dall'onda della fiducia.
E' reato minacciare la bocciatura ai propri alunni? Secondo la Suprema Corte, si.
E via con i commenti.
Chi afferma che la minaccia scuote, chi ritiene che ammortizzando loro le difficoltà i nostri giovani si avviano verso la strada del "bamboccionismo".
Io penso che una minaccia è sempre una minaccia.
E se appare esagerata una condanna, e forse lo è, non altrettanto esagerata è l'attenzione verso gli atteggiamenti che in luoghi dove si sperimenta il confronto con i pari possono indebolire l'autostima e la potenzialità personale.
Prospettare le conseguenze che potrebbero derivare da uno scarso impegno scolastico, con modi e toni corretti, magari identificando ipotesi di risoluzione, è francamente diverso da minacciare magari in presenza del proprio gruppo, un fallimento.
Molti anni fa, nel 1976 circa, in occasione di una gita scolastica, l'allora Preside mi chiese di imporre ai miei compagni il rientro in un determinato orario.
Lo chiese a me, povero alunno anche un pò timido. Naturalmente mi mandarono tutti affa....
Il Preside si arrabbiò molto con me, e mi disse, solennemente, di fronte a cento persone, che nella vita sarei stato un fallito...un incapace....
grazie Preside.
Se adesso coordino servizi sociali da dodici anni, progetto, invento, insegno, scrivo e godo di buone relazioni e di ottimi nemici per lo stesso identico motivo, è perchè Lei mi ha indicato esattamente come non dirigere i collaboratori o subalterni...
Facendo il contrario, ovvero ciò che sento giusto, adesso sono qua!

lunedì 22 settembre 2008

servizi concreti e non presenze simboliche!

leggo che la dott.ssa Lanucara, Presidente delle commissioni per le pari opportunità, ha invitato tutte le donne a recarsi compatte al funerale di Orsola Nicolò, uccisa venerdì 19 settembre scorso.
Mi chiedo se basta.
Forse sarebbe opportuno che tutte le associazioni, anche non caratterizzate da prevalente presenza femminile, forzassero gli Enti Locali a produrre apposita progettazione, e quindi finanziamenti, per istituire centri d'ascolto, sportelli di consulenza, servizi di advocacy ed anche eventuale protezione per le donne in stato di pericolo, se necessario.
Esiste una cultura dominante, diffidente nei confronti dei servizi di ascolto, che impone il lavaggio dei panni sporchi in famiglia.
Ma che non siano sporchi di sangue, come spesso accade!

venerdì 19 settembre 2008

sarà vero? Comunque si va avanti!

la SEI ha diramato un comunicato stampa che chiede di sospensione l'autorizzazione per il progetto della centrale a Carbone di Saline Joniche.
Non abbassiamo la guardia. E' il momento di aggregare il popolo attraverso una successiva proposta di sviluppo dell'area.
Soltanto dalla consapevolezze e dalla partecipazione del popolo al proprio destino può avviarsi la rinascita.

in morte di una donna

stasera è morta una donna. I fatti sono già cronaca. Mi chiedo solo se la famiglia, questa entità dove alberga tanto l'amore, quanto la violenza, tanto gioia quanto il dolore, tanto la speranza, quanto la paura, è in crisi soltanto a causa dell"aggressione" da parte delle coppie di fatto o dalle coppie omosessuali.
Quante donne e uomini necessitano di mediazione, quando finisce l'amore. Se ci approcciamo con il metro della morale, abbiamo sbagliato tutto.
Questa famiglia sbagliata è sta distrutta dalla solitudine e dall'assoluta mancanza di attenzione al problema delle coppie che "scoppiano".
Penso che andrebbe censito il fenomeno, che, a naso, ritengo rilevante. In questo momento di tristezza, per una coppia che ho conosciuto, penso a quante conosco, ma anche a chi non conosco...ma so che c'è.
Se ammettiamo, senza moralismo di maniera, che la famiglia soffre, della stessa sofferenza dell'uomo, e non è la roccaforte tanto decantata, sarà più facile, come attori sociali, affrontare i problemi, se e quando insorgono, e sostenere il nucleo, quando si incrina l'assetto.

giovedì 18 settembre 2008

firmare per partecipare alle scelte che ci riguardano

come annunciato, nel fine settimana, sabato e domenica 21, si firmerà per manifestar il dissenzo contro al centrale a Carbone che la SEI vuole costruire presso l'area ex Liquichimica a Saline Ioniche.
Accorriamo numerosi.

mercoledì 17 settembre 2008

la storia ai piccoli, tra speranza e progetto.

restituiamo la storia ai piccoli, ovvero noi uomini comuni, di tutti i giorni.

Questo è uno dei miei obiettivi, anche se non so ancora come perseguirlo.

Per questo motivo vi regalo una storia, la storia della storia, ovvero ciò che diede vita ad un progetto che spero, si realizzerà presto.
si chiamava dieci lire di bustine, e lo scrissi qualche tempo fa per Melitoonline. Adesso non scrivo più lì, ma scrivo e scrivo e scrivo....
vi regalo un piccolo estratto


I luoghi della memoria….ovvero dieci lire di bustine.
Questa mia riflessione è nata esclusivamente per caso, passando dal viale delle Rimembranze, definizione dalla calzante metafora, con la digitale in auto.
Allora ho deciso di regalarvi un ricordo, e sono convinto che non appartiene soltanto a me.

Come in dissolvenza, accanto al vecchio chiosco, con il tempo tornato indietro di quasi quarant’anni, accompagnato dalla colonna sonora dei ricordi, ed è apparso Don Andrea, elegante con il suo immancabile papillon, al quale noi bambini trafelati all’uscita da Scuola, in fondo al viale, chiedevamo dieci lire di bustine.

Le attendevamo con ansia, le bustine. Non equivocate, erano o forse lo sono ancora, le figurine dei calciatori, in cartoncino prima dell’avvento dell’adesivo, intorno al 1974. Mazzola, Rivera, Prati, Jair…calcio in bianco e nero lontano dagli sfavillii digitali mediatici.
Una vita.
Il traffico veicolare, che consisteva nelle rare auto e qualche pullman, rigorosamente azzurro, veniva magistralmente diretto da un solo vigile, quando necessitava.
“Don Andrea” lottava sempre con i più monelli, che rapidamente trafugavano qualche “bustina” esposta fuori e vinceva sempre lui, o quasi.
Il fratello, grande maestro di violino, espandeva musica e passione, ogni tardo pomeriggio, nei pressi dello spiazzo che ho citato su.

Don Andrea non c'è più, neanche quel profumo di gelsomino, neanche il calcio di Rivera o Mazzola.

non si sente più il violino negli angoli del viale. Ma si sente, più che mai, voglia di dare volti alla storia del nostro paese.

Questo si sente anche nei giovani. E noi uomini di mezza età abbiamo la responsabilità, in dissolvenza, di star loro accanto ed sostenerli nei loro progetti. Prima di non esserci più.

e così sarà.


martedì 16 settembre 2008

no alla centrale a carbone

Avviata la raccolta di firme contro la Centrale a Carbone

SABATO 20 e DOMENICA 21, gazebo in tutti i Comuni dell'Area"FIRMARE" la petizione per "FERMARE" il carbone
Il Coordinamento delle Associazioni dell'Area Jonica rende noto che è stata avviata la raccolta di firme per il No al Carbone ed il SI ad un programma alternativo di sviluppo.Di seguito sono riportati i punti in cui verranno installati i gazebo sabato e domenica prossimi:MELITO PORTO SALVO- Viale Garibaldi (altezza edicola)- Piazza Immacolata- Piazza Porto Salvo- PrunellaMONTEBELLO JONICO- Piazza Chiesa Saline- Piazza Municipio Fossato- Via Porto Vegno (Municipio Montebello)REGGIO CALABRIA- Via MarinaLa raccolta sarà effettuata anche a Bagaladi, Condofuri Marina, Lazzaro-Motta San Giovanni, Marina di San Lorenzo e Bova Marina.