giovedì 31 marzo 2011

INDEGNI!


Che scene. Incredibile.

Volano schede, giornali, insulti, etica e politica.

Vola tutto.

Questi sono i nostri governanti e noi siamo i governati.

Pur prescindendo dal contenuto dalla tenzone, ovvero l’autoconservazione della casta, i modi da taverna non possono lasciare indifferenti. L’eccezionalità dei fatti non ha precedenti tanto da non prevedere sanzioni . mai siamo caduti così in basso.

Mentre il popolo soffoca nel quotidiano che si è fatto sempre più difficile, nel futuro incerto, nella sanità che cura poco e ne, sociale che annaspa, questi bambocci viziati da privilegi e benefit si concedono il lusso di portare la bettola al Parlamento, di mandare fuori dalle palle la storia che ritorna e di stuprare il frutto del sangue degli eroi, la nostra fonte delle fonti, la Costituzione del 1948.

Indegno vuol dire non degno, meritevole di qualcosa, e francamente è un epiteto dispregiativo. Questo è quanto.

la buona politica bussa ancora alla nostra porta....e spesso rimane fuori!

Ci apprestiamo all’ennesima tornata elettorale. Stavolta si tratta del rinnovo del consiglio provinciale. Il prossimo anno Melito sarà interessato dal rinnovo del consiglio comunale, quindi la tenzone si farà ancora più aspra. In buona sostanza si aprirà la caccia al voto con tutti i mezzi possibili. La riflessione che affido al mio spazio personale sul web non è ovviamente di natura partitica. Potrei farlo da uomo libero in uno spazio libero, ma preferisco entrare nelle paludi dell’etica. Da tempo mi interesso di politica agita, nel senso che posseggo un’idea del sistema finalizzato al benessere del contesto, attraverso azioni di govenance che vedono nella stessa politica uno strumento, e nel benessere, che consiste in salute, lavoro, formazione, cultura, integrazione, servizi ecc.ecc. invece il fine ultimo e dinamico. Mi rendo conto che così non è. Quanto su esposto rientra nel campo dell’ideale mentre il perseguire finalità proprie o della casta alla quale si appartiene per il politico eletto è cosa normale. E questa normalità viene legittimata dal cittadino con la formula – tanto sappiamo come vanno le cose – Scritto ciò mi chiedo di conseguenza, se “sappiamo come vanno le cose” perché il cittadino vota? La risposta è ovvia. Perché spera in un interesse personale, la stragrande maggioranza, risponde ad una logica di casta, premia un “benefattore” o risponde ad un clan che chiama. Il voto d’opinione latita, pur se cerca disperatamente di fare capolino. Ed è a questo punto che deve innestarsi il cambiamento. Proviamo ad immaginare la tornata elettorale ideale. I candidati espongono il programma e mettono in campo la propria storia, fatta di correttezza o no, di lavoro, se c’è, di azioni buone o no. Essi si confrontano con i potenziali elettori e cercano di convincerli sulla bontà del proprio programma, che verrà rispettato. Quindi attenti ai programmi falsamente “gonfiati” d’irreale. Allora i cittadini, incrociando la percezione che essi hanno dei candidati con ciò che essi dichiarano di voler fare, decidono. Ma appare così strana la politica, descritta così? In momenti bui, nei quali imperversano personaggi che promettono mari e monti, a tutti, che sfruttano le altrui illusioni per fini evidentemente personali, appigliarsi all’ideale forse mette qualche dubbio. Uno su tutti…. come cambierebbero le cose se così funzionasse.

domenica 27 marzo 2011

il mio "outing" politico...


Penso sia giunto il momento di fare “outing politico”. E lo farò in un modo strano e quasi psicotico..mi intervisterò da solo. E ricordiamo che Mario uno è anche la voce della coscienza. Mario uno – allora, Mario due, sei stato fotografato al circolo melitese di Italia dei Valori. E sei anche stato presentato come rappresentante degli iscritti al circolo. Ma non sarai mica ammattito dopo tanti anni di neutralità? Lo sai a cosa potresti andare incontro? Mario due – si, è vero, ho aderito ad un progetto, anzi, ho contribuito a portalo a termine senza remore perché credo che la politica si debba fare sul territorio, tra la gente e per la strada. Quindi c’è bisogno dei circoli. Forse però hai ragione tu, sono ammattito e quindi mi sono veramente stufato della ignava neutralità ed è per questo che ho deciso di schierami… Mario uno – ma giusto con Di Pietro che litiga sempre con tutti… Mario due – si appunto con lui che in questo momento rappresenta effettivamente la vera e quasi romantica opposizione all’incredibile stato della politica italiana, che si auto conserva invece di far progredire il Paese. Mario uno – non è che per caso questo Circolo sparirà dopo le elezioni provinciali? Mario due – no, non sparirà perché siamo intenzionati a costruire un percorso che restituisca al cittadino la potestà sulle proprie scelte, elimini i vassallaggi e permetta la reale partecipazione della gente alle decisioni che la riguardano. Ma questo concetto mi sembra di averlo espresso altre volte, adesso cerco di metterlo in pratica. Mario uno – quindi pensi di impegnarti. Non è che per caso tutta questa visibilità è una piattaforma di lancio verso altri lidi politici? Mario due – quando avevo vent’anni manifestavo degli ideali che in quel particolare contesto storico resi pratici attraverso l’obiezione di coscienza e l’impegno sociale. Dopo trent’anni ancora i miei ideali sono irrisolti e stabili nel desiderio di impegno e lotta. Quindi se necessario sarei disposto a scendere in campo ma utilizzando solo i miei ideali ed il mio impegno, non certo la cosiddetta visibilità. Mario uno – sembra quasi vero ciò che dici, ma ci crederà la gente? Mario due - sai, ti dirò la verità, non credo che sia importante che la gente creda alla belle parole di ognuno. Tutti sono bravi a parlare e soprattutto ad ingannare. Desidererei soltanto che la gente seguisse un progetto politico, anche per curiosità, e che uscisse dai soliti schemi. Soprattutto che decidesse di esercitare il voto consapevole senza rispondere a logiche clientelari senza farsi intrappolare da promesse che nessuno potrà mantenere. Mario uno – quindi credi nella politica? Mario due –si fermamente, mi sento un animale politico e faccio politica tutti i giorni, da anni, nel mio contesto, nella mia vita. La politica non è raccattare voti per raggiungere un potere personale, ma lavorare per il benessere collettivo. Il tuo benessere di conseguenza viaggia sulle ali della collettività… Mario uno – non temi che qualcuno possa aver fastidio sentendo o leggendo queste tue esternazioni? Mario due – si, a volte, e soprattutto dopo un episodio accaduto, penso di non avere solo amici su questa terra. Ma cosa posso farci. Le cose vanno affrontate come vengono. E soprattutto bisogna vivere sereni. Come sul dirsi..male non fare….paura non avere…. Mario uno – ma non pensi che i pochi coraggiosi lettori di questa schizofrenica intervista ti possano prendere per matto? Mario due – decisamente, ma se lo faranno alla fine della lettura di questa elucubrazione , vuol dire che avranno forse qualche dubbio in più sullo stato delle cose, oltre che sulla mia salute mentale. Inoltre dal dubbio nasce il cambiamento. Mario uno – grazie Mario due – a te….

giovedì 10 marzo 2011

un passo dopo l'altro...il Forum si schiera con le mamme che lottano per i diritti di tutti...

Il Forum Distrettuale del III settore Area grecanica ed il coordinamento del III settore della Provincia di Reggio Calabria, rappresentanti da Mario Alberti e Luciano Squillaci, hanno incontrato presso il Nosocomio melitese una delegazione di donne in gravidanza e loro parenti che da giorni stanno presidiando il reparto, ormai formalmente chiuso.
L’incontro ha avuto come oggetto l’identificazione di passaggi e procedure utili a lottare affinché quanto disposto sia riveduto, nell’interesse dei cittadini.
Molteplici, ad avviso di Alberti e Squillaci, sono le motivazioni che dovrebbero andare in direzione opposta alla chiusura.
Le caratteristiche dell’Area, di problematica mobilità, la negazione del diritto alla salute, che per essere esercitato devo possedere i requisiti di fattibilità, che in atto, per una donna gravida di Embrisi o Santa Maria di Roccaforte, sarebbe fortemente problematica, sono alcune delle motivazioni.
La salute sarebbe perseguita tramite ricoveri preventivi che farebbero invece levitare i costi di molto.
La salute deve essere alla portata di tutti e non di pochi che invece possono permettersi strutture diverse al servizio pubblico.
Inoltre, l’aspetto psicologico della donna, che si vede sballottata e medicalizzata con trasferimenti tramite 118, che ovviamente scopre il territorio già problematico da questo punto di vista, non è fattore da tenere secondario conto.
Aumenta il rischio clinico e non diminuisce con queste tortuose procedure.
Il disagio delle donna gravida nel momento del parto, evento naturale e gratificante, rischia di prevalere su ogni altro aspetto piacevole.
Noi come forze sociali non lo possiamo permettere e predisporremo, di concerto con le donne coraggiose che in Ospedale a Melito stanno lottando per i diritti, ribadiamo, di tutti i cittadini, azioni incisive affinché la negazione dei diritti non divenga una progressiva e costante realtà alla quale ci si abitua senza lottare.
Come in parte si sta facendo.
La politica pretendiamo sia a servizio dei diritti e non asservita alla logica numerica del risparmio, trovando altre strade per perseguire ciò.
Già a partire dall’Assemblea del Forum del III settore, prevista il 16 marzo prossimo, il tema verrà trattato ed una delegazione di persone impegnate nel sit – in presso il Tiberio Evoli è stata invitata non tanto per rappresentare il problema, che si conosce ed è condiviso, ma per contribuire ai successivi passaggi.
La solidarietà non deve essere un termine vuoto da fornire asetticamente senza passaggi operativi.
L’opinione pubblica sarà ovviamente informata dei successivi movimenti perché al momento delle programmazione seguirà senz’altro il momento della piazza .