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sabato 6 aprile 2013

RISORGIMELITO!!!

Nel paese non solo di Tiberio Evoli ma anche di tante piccole storie che nessuno mai racconterà c’è la mafia, ma non tutti sono mafiosi.
Il recente scioglimento del consiglio comunale, a seguito di un’operazione che ha portato l’arresto del Sindaco più sessantaquattro persone, ha sancito con forza ciò.
Ma la cosa che preoccupa ancora di più è la perdurante inerzia dei cittadini di fronte al terzo commissariamento negli ultimi venticinque anni.


O meglio la passività nell’accettare le cose, come fisiologiche, esterne a sé, e non derivanti anche da proprie scelte, una su tutti, il voto parentale. Cos’è il voto parentale? È quel sistema che fa si che i candidati vengano scelti non in base alle loro qualità professionali, etiche e motivazionali, piuttosto in base al pacchetto di voti a loro dotazione che derivano prevalentemente da famiglie lunghe.

Da ciò si evince come qualsiasi persona può essere candidata, appetibile, espressione di interessi familistici e soprattutto priva delle qualità necessarie per garantire un buon governo.

Ma questo lo sappiamo, ce lo siamo detti anche se repetita juvant!
Poi ovviamente vi sono altre motivazioni che non staremo ad analizzare in quesa fase...e cha magari non si conoscono nella sua interezza...

Che fare adesso, qui ed ora, in questi ventiquattro mesi di limbo democratico dove tutti sono mafiosi e come tali trattati?

Anzitutto chiamare con forza, “cu cori” ......Risorgimelito!!!

Come? Ampio spazio al dibattito. Gruppi, associazioni, cittadini, Chiesa, che prima o poi deve schierarsi, partiti politici se ci stanno e sindacati, singoli cittadini….uomini e donne di buona volontà.

Usciamo fuori dal guscio e prendiamoci il futuro, con il coraggio di chi sa che la democrazia non è votare, ma farlo responsabilmente, prevedendone, se possibile, le conseguenze. E non ipotizzando vantaggi personali.

Questo è il momento dell’incontro e dell’analisi senza paura e tabù.

L’Ospedale, i Servizi Sociali, il lavoro, l’ambiente, la viabilità, tutto è già compromesso ed entrerà nel nostro “orticello” se non cambiamo la visione da individuale a collettiva.

Quindi questa mia riflessione non è una mera enunciazione di slogan piuttosto una pubblica dichiarazione d’impegno per il mio paese.

“E chiamamula cu cori:” Risorgimelito!!!

martedì 31 agosto 2010

la mia lettera ai Sindaci dell'Area Grecanica...


Attraverso una missiva, il Presidente del Forum Distrettuale, Mario Alberti, ha informato i sindaci del Distretto Socio Sanitario di Melito sulla costituzione di detto organismo avvenuta nello scorso giugno 30/6.2010, che ha sede presso il Centro Giovanile “Padre Rempicci” in Condofuri Marina.
Nella missiva Alberti ha enunciato i principali obiettivi del Forum, ovvero l’attivazione l’implementazione e la valorizzazione dei processi di conoscenza, scambio e collaborazione tra le diverse Organizzazioni, attraverso lo scambio di idee, proposte, esperienze, per sostenere sul territorio il Terzo Settore dell’Area Grecanica, valorizzando ovviamente l’attitudine delle Organizzazioni che ne fanno parte.
Il Forum, prosegue Alberti, ha intenzione di collaborare per un progetto comune di crescita culturale, morale, civile, sociale ed economica della comunità. Questo anche rappresentando gli interessi, le istanze ed i valori comuni delle Organizzazioni del Terzo Settore nei confronti di Istituzioni, forze politiche ad altre organizzazioni economiche e sociali;
il Forum non è un sindacato, ma un oggetto attivo nella ricerca dei principi di trasparenza e legalità in tutti i settori della vita pubblica ed intende impegnarsi contro qualsiasi forma di esclusione sociale e discriminazione sostenendo lo sviluppo del terzo settore, dell’associazionismo, dell’impresa sociale e di ogni altra forma di imprenditoria non lucrativa
Di conseguenza la Presenza del Forum Distrettuale va vista come un nodo fondamentale per la costruzione di un processo di permanente di “social governance” al fine di implementare costantemente una metodologia di lavoro condiviso .
Non si può affermare che di un impulso, nel settore in oggetto, il nostro territorio non abbia bisogno. I Piani di Zona non decollano ed i servizi sociali ed alla persona risentono di fattori frenanti come un evidente non aggiornamento della mappa dei bisogni e soprattutto una sostanziale differenza di opportunità tra comuni comunque afferenti allo stesso distretto socio -sanitario.
Il terzo settore locale raramente è stato messo in condizione di poter apportare significativamente il proprio contributo nei contesti formali stabiliti per legge.
Questo, secondo Alberti, ha generato un percorso di stasi nei Servizi Sociali territoriali, anche legato alla carenza progressiva di risorse economiche.
Il presidente conclude la missiva chiedendo, secondo quanto stabilito dalle normative di settore, ovvero legge 328/00 nonché L.R. 23/03, piuttosto che dalle specifiche Delibere di G:R. o circolari medesimo Settore, di essere invitato a rappresentanza del Terzo Settore Distrettuale nei tavoli di concertazione, consultazione, co -progettazione e programmazione od ove la normativa ne stabilisce la presenza.

domenica 6 settembre 2009

Il linguaggio comune parla ancora una lingua diversa

Non voglio assolutamente ridurre l’importanza del convegno del 5 settembre, a Bagaladi. Abbiamo operativamente tracciato una pista da seguire da oggi in poi. Personalmente ho scoperto una realtà viva, quella di Bagaladi, dove fervono giovani idee e notevoli iniziative, non ultima quella di ragionare sui Servizi alla persona.
Quello che mi è mancato, ieri, è stata l’Area.
L’assenza di alcuni Enti Locali è pesata.
Da domani Bagaladi e Melito parleranno il linguaggio comune nei servizi alla persona, ovvero attiveranno progettazione, mappatura del terzo settore, attivazione delle risorse umane ed economiche, censimento dei bisogni e sportello unico d’acceso e programmazione.
E gli altri?
Continueranno a ragionare sotto il campanile o dovremmo attivare un sistema di comunicazione e rete, anche grazie ai convenuti di pregio, come Melito che è capofila e sede di distretto, e la Comunità Montana.
Magari perdendo un pò di tempo non preventivato.
Ecco la scommessa.
Convincere anche gli assenti della necessità che parlare una koinè in questo settore vuo dire civiltà.
Se da domani attivassimo i servizi alla persona in modo capillare, come richiede il territorio, oltre sulla diffusione del benessere potremmo intervenire anche sul versante occupazionale, che poi è buona politica.
L’Azienda Sanitaria Locale non è stata presente e va coinvolta.
Contro una logica pregressa di compartimenti stagni che ha creato queste differenza sostanziali tra territori sia in termini di opportunità di servizio che occupazionali.
L’odissea della famiglia che gira per l’area, cambiando residenza in cerca di un servizio che possa rispondere adeguatamente ai bisogni del proprio figlio con disabilità, ci urla addosso e parla il linguaggio della sofferenza.
E ci chiede di chinare il capo per rialzalo soltanto al momento dell’impegno.

giovedì 6 agosto 2009

I grandi assenti

Incontrando dei giovani, nei giorni scorsi, sono stato indotto ad una riflessione.
Quante assenze contiamo nella vita.
Quante persone ci lasciano ma nello stesso tempo “piantano” una traccia d’impegno nella quale ci accodiamo come nella scia di un tir, in autostrada, per continuare a sorpassare tranquilli.
Ecco, bisogna continuare a sorpassare tranquilli, nel mondo del sociale, dell’aggregazione, dei servizi alla persona.
La scia c’è…e si vede.
Che ci fai qua, chiesi in sogno ad una persona che aveva lasciato questa terra solo qualche ora prima.
Si sedette accento a me, paziente come sapeva fare, credente nei confronti di un ateo, per quanto illuminato, e mi disse – sono qui per continuare ad organizzare con te i servizi per la persone in difficoltà, a convincere i politici che devono sostenere adeguatamente i nostri progetti, insomma , a tracciare la scia.
Un altro assente, soltanto qualche mese prima, mi disse – non ho mai lavorarono con voi, ma mi piacerebbe farlo –
Aveva appena finito di urlare al mondo che i lavoratori del sociale vanno adeguatamente retribuititi e i servizi vanno preservati.
Lui non ha avuto tempo…per lavorare con me, ma ha tracciato una scia tanto visibile che si accodano in tanti, un paese intero.
Sono comete ma non meteore, perché non passano e vanno oltre la morte, nell’universo dei giusti che diventano immortali per le loro opere.
Ecco quello che ho deciso di fare…mentre seguo la scia ne traccio un’altra…tanto da far sì che qualcuno, poi, la segua.
Ciao Angelo ed Albina, il mio impegno è il vostro luogo.

martedì 14 luglio 2009

Servizio civile “cooperativo” nell’Area Grecanica

Il progetto “Il Capo Sud della 180”si realizzerà nella provincia di Reggio Calabria ed in
particolare nel Distretto 4 della ASP di Reggio Calabria.
Il contesto territoriale di riferimento comprende i comuni di Melito P.S., Montebello,
Roghudi, Bova Marina, Condofuri, Roccaforte, San Lorenzo, Bagaladi e Bova. Il
territorio si estende per 411,29 kmq. complessivi e conta una popolazione di 33.374
residenti.
Nel predetto territorio agisce il Consorzio Mare Sol, Ente che ha stipulato un accordo di
partenariato con la cooperativa sociale Aurora Onlus (ente accreditato di 1^ classe) per
la presentazione di progetti di servizio civile nazionale.
Il Consorzio, a sua volta è presente in quel territorio attraverso la propria cooperativa
Rinascita Onlus nel settore della disabilità mentale, attraverso diverse strutture a carattere
residenziale.
Per l’effettuazione del servizio Civile Volontario verranno selezionati 8 giovani di ambo i sessi di età compresa tra 18 e 28 anni non compiuti.
È possibile presentare domanda di partecipazione alla selezione presso la sede Amministrativa della cooperativa Rinascita, di via Turati 105, Melito P.S. (RC) o mezzo posta tramite le modalità disposte dal Bando.
La scadenza è fissata per ore 14.00 del 27 luglio 2009.
Il modello di domanda è anche scaricabile on – line dal sito internet www.rinascitaonlus.it, dove è presente anche l’Avviso Pubblico.
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venerdì 26 settembre 2008

è questione di lana caprina

sento e leggo, come "capo d'imputazione" più frequente rivolto al fronte del no, in relazione al progetto di costruzione di una Centrale a Carbone a Saline Ioniche, quello di non proporre alternative valide o pertinenti per, scampato il pericolo, prevedere uno sviluppo della zona.
Quello che i nostri "tosatori" non comprendono, o fanno finta di non comprendere, è che il movimento delle associazioni, nato ad hoc, può diventare forum permanente e proporre in vari ambiti, dallo sviluppo alle politiche sociali, vie da perseguire concertandole con le Istituzioni politiche.
Non dimentichiamo che quest'ultime hanno il dovere di provvedere al benessere ed alla crescita dell'Area.
Adesso incalzate da noi.
Perchè questa diffidenza?
Ho letto da qualche parte che dietro le associazioni ci sarebbe una lobby (!??) di costruttori edili pronti alla speculazione.
Ecco le ragioni del nostro mancato sviluppo.
Approcciarsi con diffidenza cosmica ad un movimento che ha come unica motivazione la crescita sociale, culturale ed economica dell'Area Grecanica rientra purtroppo nell'endemica incapacità di fare associazionismo e spaccare il pelo in quattro di fronte all'impegno altrui, gratuito ed anche, a volte, rischioso, per l'esposizione che inevitabilmente si ha.
Passato, ma non completamente, il tempo del rischio immediato, si apre la stagione delle proposte e dalla partecipazione.
A conforto dei maligni.