domenica 28 febbraio 2010

la scelta di scegliere...

caro Federico,
Leggo con attenzione prima la tua candidatura, resa definitiva dalla scadenza della presentazione delle liste, e poi, ben più importanti, le tue ragioni.
Tu l’hai avuta e ti faccio i miei affettuosi complimenti.
Pensa che per queste elezioni regionali mi sento così indeciso e veramente, adesso, mi manca il coraggio di scegliere. Che guazzabuglio!
Da sinistra a destra. Passando per un centro sempre più intasato e confuso.
Socialisti di destra e socialisti di sinistra…boh!
La destra è giovane. La sinistra è vecchia. Ed io sono confuso. Dove sono le mie idee? Dove il mio partito?
Anche se la responsabilità di questa mia confusione sta senz’altro nella disorganizzazione ideologica ed arrivista di tutte le compagini.
Ma torniamo a noi.
Ho letto le tue ragioni e penso tu sappia che non sarà facile.
Il lavoro non è così semplice da raggiungere,. perché del lavoro e dei giovani, adesso, non frega più niente a nessuno, ma tutti lo promettono e lo decantano.
Qualcuno più coraggioso dice che i giovani non vogliono più lavorare come una volta.
Magari è un becero imprenditore, come ce ne sono tanti dalle nostre parti, che si lamenta perché qualche ragazza non si è accontentata della sua elemosina in cambio di dieci ore al giorno a contare dietro un bancone i soldi che guadagna lui!
Tu sai, caro Federico, che non è così e che non è giusto.
Il tuo paese è vivo ma lo sviluppo e le opportunità ancora non decollano.
I giovani stanno per andar via anche dal lì, come in tutti gli altri posti.
Nuova emigrazione per vecchi problemi. La speranza uccisa favorisce la fuga.
Sai che sul Sociale non si scherza.
Tutti vorremmo non ci fosse bisogno di interventi riparatori.
Immagina quando a mancare sono entrambe le cose!
Questo è un altro arduo compito.
Tuo padre, se dovessi ricordarlo con una metafora, lo immaginerei come un bonario pescatore che intrecciava, riparava e tesseva la rete dove non abboccava nessuno, ma tutti sceglievano di starci dentro.
Perché i modi fanno contenuto. Questo ricordalo sempre.
Fai rete con tutti, anche con chi non sopporti o non stimi. Scoprirai cose nuove.
Attraverso le connessioni passa lo sviluppo dei territori.
Guarda sempre oltre la Valle del Tuccio.
Termino con un sentimento poco nobile. L’invidia.
Forse ti invidio un po’ perché hai in mano la possibilità di cambiare le cose ed io, almeno per il momento, no.
Lo faccio, per ora, anche attraverso te e quelli come te che scendono in campo con ideali onesti ed elevati.
So che non è poco ma sentiti addosso anche questa responsabilità.
E vedrai che sarà una bella avventura!