venerdì 26 settembre 2008

è questione di lana caprina

sento e leggo, come "capo d'imputazione" più frequente rivolto al fronte del no, in relazione al progetto di costruzione di una Centrale a Carbone a Saline Ioniche, quello di non proporre alternative valide o pertinenti per, scampato il pericolo, prevedere uno sviluppo della zona.
Quello che i nostri "tosatori" non comprendono, o fanno finta di non comprendere, è che il movimento delle associazioni, nato ad hoc, può diventare forum permanente e proporre in vari ambiti, dallo sviluppo alle politiche sociali, vie da perseguire concertandole con le Istituzioni politiche.
Non dimentichiamo che quest'ultime hanno il dovere di provvedere al benessere ed alla crescita dell'Area.
Adesso incalzate da noi.
Perchè questa diffidenza?
Ho letto da qualche parte che dietro le associazioni ci sarebbe una lobby (!??) di costruttori edili pronti alla speculazione.
Ecco le ragioni del nostro mancato sviluppo.
Approcciarsi con diffidenza cosmica ad un movimento che ha come unica motivazione la crescita sociale, culturale ed economica dell'Area Grecanica rientra purtroppo nell'endemica incapacità di fare associazionismo e spaccare il pelo in quattro di fronte all'impegno altrui, gratuito ed anche, a volte, rischioso, per l'esposizione che inevitabilmente si ha.
Passato, ma non completamente, il tempo del rischio immediato, si apre la stagione delle proposte e dalla partecipazione.
A conforto dei maligni.

giovedì 25 settembre 2008

Counselling, l'arte dell'ascolto

Una nuova professione di aiuto che attraverso l'ascolto, l'empatia e la creazione di uno spazio protetto di comunicazione, guida l'individuo a comprendersi meglio e a trovare in prima persona la soluzione ai propri problemi.

In uno stile di vita con spazi e tempi sempre più delimitati, con ritmi sempre più frenetici e abitudini sempre meno conviviali, diventa sempre più necessaria una figura professionale che sappia creare quello spazio privilegiato di accoglienza, attenzione, ascolto ed empatia che una volta si creava con maggior facilità e spontaneità con amici, conoscenti e a volte anche con perfetti sconosciuti.

Questa professione esiste e si chiama Counselling.
Non a caso è nata e si è diffusa, già a partire dagli anni '50, proprio nei paesi di cultura anglosassone, dove la maggior riservatezza delle persone, con una propensione minore all'estroversione e all'espansività, ha favorito la nascita di questa figura intermedia tra l'amico del cuore (non sempre disponibile) e lo psicoterapeuta (non sempre necessario).

Ormai in Italia, e soprattutto nelle grandi città, il proverbiale calore umano mediterraneo spesso è soffocato dalle mille incombenze della vita moderna, e non è sempre facile, per chi si ritrova momentaneamente col cuore pesante, con un dubbio rispetto a una decisione o con un senso di malessere dovuto a un imprevisto, trovare con chi aprirsi e con chi confidarsi senza sentirsi dire "Te l'avevo detto io" oppure senza farsi propinare ricette preconfezionate su come affrontare il problema, senza il timore di essere inopportuni o senza doversi sorbire, alla prima pausa per riprendere fiato, le storie del cognato o della cugina dell'interlocutore...

Il counsellor è uno "specialista dell'ascolto", un esperto di comunicazione - dialogica e introspettiva - che mira a creare uno spazio protetto in cui il suo interlocutore si senta accolto, rispettato e, soprattutto, ascoltato. A dispetto della forte assonanza tra il termine counsellor e consulente, il ruolo del primo non consiste assolutamente nel dare consigli o interpretazioni, ma nell'aiutare l'altro ad avere una visione più completa del problema e a trovare in prima persona la soluzione. E spesso questo risultato si raggiunge semplicemente offrendo al cliente - perché di cliente si tratta e non di paziente - la possibilità di parlare liberamente.
Nel "tirare fuori" quello che prima era rimuginato in solitudine e nel guardarlo insieme al counsellor, emerge una visione più obiettiva e globale della situazione, diventa molto più facile veder più chiaro e identificare le strategia di azione eventualmente necessarie.

Vogliamo conoscere il Counselling più da vicino?
Ecco qualche approfondimento.


La visione della Psicologia Umanistica
Alla base del Counselling vi è una vera e propria rivoluzione copernicana nell'ambito della psicologia che ha riportato l'essere umano al centro, ridando all'individuo dignità e fiducia in se stesso, insegnandogli a riconoscere e usare con responsabilità la sua libertà.

Sapere, saper fare, saper essere
I tre livelli formativi che preparano alla professione di counsellor per fornire gli strumenti teorici, pratici e, soprattutto, esistenziali che permetteranno di farsi a propria volta catalizzatori di un processo di crescita anche negli altri.

La pratica del Counselling
"Studiate, ma quando siete davanti al cliente dimenticate tutto", è una delle affermazioni classiche della formazione al Counselling, per far capire che la cosa più importante durante la seduta è occuparsi del cliente e cercare di comprenderlo.

Le diverse applicazioni della professione
Il Counselling è un elemento complementare di tutte quelle professioni che lavorano a diretto contatto con la gente e in cui è fondamentale la capacità di istaurare un rapporto personale autentico e costruttivo.

mercoledì 24 settembre 2008

giuro...non ce l'ho con lei...ma

leggo la lettera dell'Onorevole Lanucara, inviata a Strill, in occasione della morte della povera Orsola,e non mi convince.
Rimane vaga.
Dà forza ai simboli, come la partecipazione, o la non partecipazione al funerale della vittima.
Che significa impedire l'inviolabilità delle donne, tramite incremento delle risorse economiche? Ci dobbiamo attendere qualche misura formativa - informativa che intercetta brava gente lasciando fuori i "figli scomodi", come spesso accade?
Dobbiamo attenderci qualche campagna di sensibilizzazione che la donna vessata non leggerà mai e l'uomo vessatore( attenzione alla generalizzazione ed ai luoghi comuni) se ne fregherà altamente?
Chi raggiungerà l'intimo delle famiglie?
Penso che la soluzione stia nell'incremento dei servizi di ascolto, non per appuntamento o con obiettivi di redenzione, piuttosto radicati e capillari nel territorio, snelli, fruibili, senza CUP o pubblici ludibri nei corridoi sporchi e bui delle ASL.
Servizi senza santoni e santi, per gente comune. Ma servizi anche on - line, se possibile.
E' una sfida ed io la colgo.

MINACCE E FALLIMENTI

se ti stimo, e te lo dico, avrai il coraggio di rischiare, metterti in gioco, cullato dall'onda della fiducia.
E' reato minacciare la bocciatura ai propri alunni? Secondo la Suprema Corte, si.
E via con i commenti.
Chi afferma che la minaccia scuote, chi ritiene che ammortizzando loro le difficoltà i nostri giovani si avviano verso la strada del "bamboccionismo".
Io penso che una minaccia è sempre una minaccia.
E se appare esagerata una condanna, e forse lo è, non altrettanto esagerata è l'attenzione verso gli atteggiamenti che in luoghi dove si sperimenta il confronto con i pari possono indebolire l'autostima e la potenzialità personale.
Prospettare le conseguenze che potrebbero derivare da uno scarso impegno scolastico, con modi e toni corretti, magari identificando ipotesi di risoluzione, è francamente diverso da minacciare magari in presenza del proprio gruppo, un fallimento.
Molti anni fa, nel 1976 circa, in occasione di una gita scolastica, l'allora Preside mi chiese di imporre ai miei compagni il rientro in un determinato orario.
Lo chiese a me, povero alunno anche un pò timido. Naturalmente mi mandarono tutti affa....
Il Preside si arrabbiò molto con me, e mi disse, solennemente, di fronte a cento persone, che nella vita sarei stato un fallito...un incapace....
grazie Preside.
Se adesso coordino servizi sociali da dodici anni, progetto, invento, insegno, scrivo e godo di buone relazioni e di ottimi nemici per lo stesso identico motivo, è perchè Lei mi ha indicato esattamente come non dirigere i collaboratori o subalterni...
Facendo il contrario, ovvero ciò che sento giusto, adesso sono qua!

lunedì 22 settembre 2008

servizi concreti e non presenze simboliche!

leggo che la dott.ssa Lanucara, Presidente delle commissioni per le pari opportunità, ha invitato tutte le donne a recarsi compatte al funerale di Orsola Nicolò, uccisa venerdì 19 settembre scorso.
Mi chiedo se basta.
Forse sarebbe opportuno che tutte le associazioni, anche non caratterizzate da prevalente presenza femminile, forzassero gli Enti Locali a produrre apposita progettazione, e quindi finanziamenti, per istituire centri d'ascolto, sportelli di consulenza, servizi di advocacy ed anche eventuale protezione per le donne in stato di pericolo, se necessario.
Esiste una cultura dominante, diffidente nei confronti dei servizi di ascolto, che impone il lavaggio dei panni sporchi in famiglia.
Ma che non siano sporchi di sangue, come spesso accade!

venerdì 19 settembre 2008

sarà vero? Comunque si va avanti!

la SEI ha diramato un comunicato stampa che chiede di sospensione l'autorizzazione per il progetto della centrale a Carbone di Saline Joniche.
Non abbassiamo la guardia. E' il momento di aggregare il popolo attraverso una successiva proposta di sviluppo dell'area.
Soltanto dalla consapevolezze e dalla partecipazione del popolo al proprio destino può avviarsi la rinascita.

in morte di una donna

stasera è morta una donna. I fatti sono già cronaca. Mi chiedo solo se la famiglia, questa entità dove alberga tanto l'amore, quanto la violenza, tanto gioia quanto il dolore, tanto la speranza, quanto la paura, è in crisi soltanto a causa dell"aggressione" da parte delle coppie di fatto o dalle coppie omosessuali.
Quante donne e uomini necessitano di mediazione, quando finisce l'amore. Se ci approcciamo con il metro della morale, abbiamo sbagliato tutto.
Questa famiglia sbagliata è sta distrutta dalla solitudine e dall'assoluta mancanza di attenzione al problema delle coppie che "scoppiano".
Penso che andrebbe censito il fenomeno, che, a naso, ritengo rilevante. In questo momento di tristezza, per una coppia che ho conosciuto, penso a quante conosco, ma anche a chi non conosco...ma so che c'è.
Se ammettiamo, senza moralismo di maniera, che la famiglia soffre, della stessa sofferenza dell'uomo, e non è la roccaforte tanto decantata, sarà più facile, come attori sociali, affrontare i problemi, se e quando insorgono, e sostenere il nucleo, quando si incrina l'assetto.

giovedì 18 settembre 2008

firmare per partecipare alle scelte che ci riguardano

come annunciato, nel fine settimana, sabato e domenica 21, si firmerà per manifestar il dissenzo contro al centrale a Carbone che la SEI vuole costruire presso l'area ex Liquichimica a Saline Ioniche.
Accorriamo numerosi.

mercoledì 17 settembre 2008

la storia ai piccoli, tra speranza e progetto.

restituiamo la storia ai piccoli, ovvero noi uomini comuni, di tutti i giorni.

Questo è uno dei miei obiettivi, anche se non so ancora come perseguirlo.

Per questo motivo vi regalo una storia, la storia della storia, ovvero ciò che diede vita ad un progetto che spero, si realizzerà presto.
si chiamava dieci lire di bustine, e lo scrissi qualche tempo fa per Melitoonline. Adesso non scrivo più lì, ma scrivo e scrivo e scrivo....
vi regalo un piccolo estratto


I luoghi della memoria….ovvero dieci lire di bustine.
Questa mia riflessione è nata esclusivamente per caso, passando dal viale delle Rimembranze, definizione dalla calzante metafora, con la digitale in auto.
Allora ho deciso di regalarvi un ricordo, e sono convinto che non appartiene soltanto a me.

Come in dissolvenza, accanto al vecchio chiosco, con il tempo tornato indietro di quasi quarant’anni, accompagnato dalla colonna sonora dei ricordi, ed è apparso Don Andrea, elegante con il suo immancabile papillon, al quale noi bambini trafelati all’uscita da Scuola, in fondo al viale, chiedevamo dieci lire di bustine.

Le attendevamo con ansia, le bustine. Non equivocate, erano o forse lo sono ancora, le figurine dei calciatori, in cartoncino prima dell’avvento dell’adesivo, intorno al 1974. Mazzola, Rivera, Prati, Jair…calcio in bianco e nero lontano dagli sfavillii digitali mediatici.
Una vita.
Il traffico veicolare, che consisteva nelle rare auto e qualche pullman, rigorosamente azzurro, veniva magistralmente diretto da un solo vigile, quando necessitava.
“Don Andrea” lottava sempre con i più monelli, che rapidamente trafugavano qualche “bustina” esposta fuori e vinceva sempre lui, o quasi.
Il fratello, grande maestro di violino, espandeva musica e passione, ogni tardo pomeriggio, nei pressi dello spiazzo che ho citato su.

Don Andrea non c'è più, neanche quel profumo di gelsomino, neanche il calcio di Rivera o Mazzola.

non si sente più il violino negli angoli del viale. Ma si sente, più che mai, voglia di dare volti alla storia del nostro paese.

Questo si sente anche nei giovani. E noi uomini di mezza età abbiamo la responsabilità, in dissolvenza, di star loro accanto ed sostenerli nei loro progetti. Prima di non esserci più.

e così sarà.


martedì 16 settembre 2008

no alla centrale a carbone

Avviata la raccolta di firme contro la Centrale a Carbone

SABATO 20 e DOMENICA 21, gazebo in tutti i Comuni dell'Area"FIRMARE" la petizione per "FERMARE" il carbone
Il Coordinamento delle Associazioni dell'Area Jonica rende noto che è stata avviata la raccolta di firme per il No al Carbone ed il SI ad un programma alternativo di sviluppo.Di seguito sono riportati i punti in cui verranno installati i gazebo sabato e domenica prossimi:MELITO PORTO SALVO- Viale Garibaldi (altezza edicola)- Piazza Immacolata- Piazza Porto Salvo- PrunellaMONTEBELLO JONICO- Piazza Chiesa Saline- Piazza Municipio Fossato- Via Porto Vegno (Municipio Montebello)REGGIO CALABRIA- Via MarinaLa raccolta sarà effettuata anche a Bagaladi, Condofuri Marina, Lazzaro-Motta San Giovanni, Marina di San Lorenzo e Bova Marina.