martedì 20 dicembre 2011

Natale non viene per tutti

Con le festività Natalizie, dal significato sovente fuorviato nella direzione consumistica, si acuiscono le differenze sociali.
Preferisco, nella fattispecie, chiamarle iniquità.
Faccio riferimento ai lavoratori del III settore convenzionati con l’Azienda Sanitaria Provinciale o gli Enti locali.
Per la cronaca, mentre il resto del mondo impiegatizio ha già percepito lo stipendio e la tredicesima mensilità, i lavoratori del III settore, i più fortunati naturalmente, sono fermi al mese di agosto 2011.
Altri non vedono emolumenti dal quasi un anno.
Si sprecano le considerazioni accessorie.
Il mercato si ferma a causa della capacità di acquisto ridotta, aumenta la morosità sui tributi, e quindi la capacità degli stessi Enti a produrre servizi cittadini.
È il cane che si morde la coda in un perverso giro dove il benessere è appannaggio di pochi.
Ma chi sono i lavoratori del III settore?
Si tratta di lavoratori dalla formazione specialistica e oserei dire piuttosto elevata nel settore dell’ assistenza e della riabilitazione che svolgono all’interno di contratti di lavoro, quasi sempre penalizzanti rispetto ai loro omologhi pubblici, servizi verso la popolazione più debole.
Intendo i disabili mentali, che assurgono agli onori della cultura nel momento in cui si celebra una ricorrenza, per poi finire nell’oblio multiplo, gli anziani, i disabili, che lottano tutti i giorni per trovare un varco sul marciapiede ostruito da addobbi di vario tipo, gli immigrati verso i quali utilizziamo il termine integrazione come se provenissero da un altro pianeta.
A queste cosiddette fasce deboli è attuale aggiungere gli operatori sociali del III settore, considerata la povertà d’innesto che in atto è elemento oggettivo e purtroppo significativo.
Entrando nel vivo della questio non si può dare per fisiologico il ritardo dei pagamenti delle forniture.
Gli operatori sanno che i pagamenti devono essere onorati al sessantesimo giorno, nelle more del recepimento della direttiva europea, tra qualche mese, che contrarrà tale termine a trenta giorni.
Leggi inascoltate da appendici dello stesso Stato che dovrebbe pretenderne il rispetto.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Quotidiane proteste, motivazione sotto cumuli di problematiche di carattere economico, abitudine.
Esattamente abitudine, perché la cosa peggiore in questo perverso stato di cose è esattamente quella di dare per fisiologico ciò che invece è patologico.
Allora stancamente tendo a concludere questo annoso e frustrante ragionamento con un appello alla cosiddetta società civile.
Non permettiamo che nel nostro contesto scompaia il socio sanitario, orgoglio della nostra Provincia sin dai rivoluzionari anni settanta e soprattutto affianchiamo partecipi i lavoratori nelle quotidiane lotte per i diritti sociali, i propri e quelli altrui.
Soltanto fornendo la giusta importanza ad un settore si potranno orientare le scelte politiche future verso un reale stato di diritto.
A tutti, per quanto possibile, Buon Natale.

Mario Alberti, nelle vesti, in questo caso, di Presidente cooperativa Rinascita e Forum del III settore Area Grecanica

lunedì 10 ottobre 2011

Primo laboratorio d'idee presso il Centro Rempicci







Il Forum incontra i cittadini e le Istituzioni presso il Centro Valerio Rempicci di Condofuri.
In data 7 ottobre 2011, alla presenza di una vasta platee composta da cittadini, attori sociali e per la verità poche istituzioni locali il Forum ha attivato il primo laboratorio di idee avente come tematica le politiche dal Welfare, le problematiche e le possibili soluzioni.
L’incontro è stato condotto ed animato da Mario Alberti e Filippo Paino.
Partendo dalla certezza che i diritti non sono favori, e come tali dovrebbero appartenere al sistema delle certezze e non delle concessioni, il Forum ha lanciato come strumento di risoluzione la partecipazione popolare ai processi di cambiamento.
In questa occasione ben dodici persone, tra le quali alcuni cittadini utenti dei servizi, le poche istituzioni presenti, rappresentate dal Sindaco di Bagaladi Curatola, dall’Assessore alle politiche Sociali del Comune di San Lorenzo, Caterina Iacopino e dal presiedente del consiglio dello stesso Comune, Cannizzaro, da numerosi attori sociali come Giuseppe Toscano, dell’Associazione Pro Pentedattilo, Pellicanò, Fossatesi nel Mondo, Mangiola, Laurentianum, Catanoso, associazioni contro il Carbone e tanti altri.
Di rilevo gli interventi di alcuni cittadini utenti, che rivendicano ampiamente il diritto di essere ascoltati nelle loro istanze dagli enti preposti.
Un coro si è levato contro l’atto aziendale dell’ASP n. 5 che penalizzando il nosocomio di Melito, rende problematica la risposta ai bisogni sanitari del territorio Grecanica, già penalizzato dalla chiusura del punto nascite.
Particolare preoccupazione deriva dall’incertezza rispetto ai servizi psichiatrici non citati dell’Atto aziendale.
Ma l’incontro, oltre a mettere in evidenza le problematiche ha voluto intraprendere una strada diversa, ovvero quella del laboratorio d’idee. E di idee ne sono venute fuori tante.
In momenti di crisi economica occorre scegliere i servizi in luogo di occasioni importanti ma non primarie. Il ridurre le festività per finanziare dei servizi alla presone il Forum è convinto si possa fare, e soprattutto il cittadino si educherebbe a valori come la solidarietà e la legalità che spesso rimangono sullo sfondo di rapporti sociali.
Alberti ritiene che solo attraverso la partecipazione popolare si possa raggiungere un ottimale sistema di welfare, tramite la formazione e l’informazione. Peraltro forte è stato il richiamo alla Carta Costituzionale che sancisce principi fondamentali come la sussidiarietà che prevede al partecipazione attiva dei cittadini.
Alberti riassumendo anche altri interventi propone che il Forum diventi l’interfaccia per il confronto rispetto alle Istituzioni, compresa la conferenza dei Sindaci e l’ASP. Di fatto il Forum ritiene di aver avuto un ruolo non secondario nell’istituzione dell’Ufficio del Piano di Zona del Distretto 4, stimolato da tempo.
Quindi legalità come rispetto delle regole e dei diritti, partecipazione e soprattutto scelte concrete vengono indicate come via prioritaria per l’affermazione di un welfare nel nostro territorio. A breve saranno attivati i laboratori d’idee presso ogni singolo comune.

lunedì 5 settembre 2011

Il Forum prepara un autunno di lotta per i diritti...



Riprendono le attività del Forum, qualora si fossero mai fermate. La situazione delle Politiche Sociali nell’Area Grecanica, ma possiamo purtroppo ben dire in tutto il territorio nazionale, non permettono ottimismo.
È risaputo che negli ultimi anni, in particolare dal 2008 ad oggi, la riduzione dei fondi destinati al welfare è stata progressiva, per arrivare in alcuni settori delicati, quasi all’azzeramento.
In termini percentuali, la riduzione dei fondi ha toccato nei tre anni l’80% circa.
Nel nostro contesto, pur avendo raggiunti significativi risultati in termini organizzativi, e qui si fa riferimento all’insediamento dell’Ufficio del Piano presso il comune capofila del Distretto N.4, Melito, la situazione è oltremodo delicata.
Il Forum non può che contestare la scelta scellerata di ridurre i fondi destinati ad interventi che qualificano un Paese civile, ed intende intraprendere una battaglia pacifica quanto determinata.
Per far questo proseguirà con più decisione l’opera di sensibilizzazione dei territori distrettuali che devono necessariamente lottare per l’assolvimento dei bisogni dei cittadini più deboli.
In un contesto dove la popolazione anziana ammonta al 27 % circa, dove i trasporti pubblici si caratterizzano per sensibile debolezza e soprattutto dove la disoccupazione è una piaga consolidata che fa da problematica piattaforma a tutto il territorio, la riduzione o l’annullamento alle risposte organizzate ai bisogni sociali è annichilente.
Riduzioni sensibili di servizi, come la chiusura del Punto Nascite di Melito, rischiano di divenire la norma alla quale ci si abitua facilmente, tarando sempre più in basso la soglia dei bisogni e delle risposte ad essi.
Il Forum continua, nonostante tutto, a vedere positivo ed evidenziare possibili risoluzioni al problema.
Il primo passaggio quindi è culturale.
Occorre sentire propri i diritti e non confonderli con i favori.
Il cittadino, molto più che “l’addetto ai lavori”, deve essere il protagonista di questo cambiamento.
Da qui la decisione di procedere con maggiore determinazione alla sensibilizzazione del territorio. All’interno di questa azione di sensibilizzazione, congiuntamente alla popolazione ed alle Istituzioni locali si dovrebbero identificare tutte le forme di sostegno allo sviluppo del territorio in senso esteso, e soprattutto tenere presente che i servizi alla persone devono essere necessariamente continuativi per assolvere il compito al quale sono preposti.
Quindi il ruolo della Politica, in termini di scelte e proposte, è determinante. Una politica quindi partecipata e coinvolgente il territorio e tutte le istanze che da esso provengono.
Occorre avere la capacità di intercettare tutte le forme possibili di sviluppo e farle proprie in un contesto di rete.
A tal proposito il Forum guarda con interesse il recente PISL proposto dalla regione Calabria e sul quale chiama idealmente a raccolta tutte le forse sociali ed istituzionali per la creazione di un assetto condiviso di partecipazione nell’Area Grecanica.
Il Forum per i primi giorni del mese di ottobre incontrerà la popolazione e le Istituzioni in un convegno nel quale si discuterà di problemi ma nello stesso tempo di soluzioni per poter per tempo prevenire un ulteriore depauperamento della nostra Area.

giovedì 31 marzo 2011

INDEGNI!


Che scene. Incredibile.

Volano schede, giornali, insulti, etica e politica.

Vola tutto.

Questi sono i nostri governanti e noi siamo i governati.

Pur prescindendo dal contenuto dalla tenzone, ovvero l’autoconservazione della casta, i modi da taverna non possono lasciare indifferenti. L’eccezionalità dei fatti non ha precedenti tanto da non prevedere sanzioni . mai siamo caduti così in basso.

Mentre il popolo soffoca nel quotidiano che si è fatto sempre più difficile, nel futuro incerto, nella sanità che cura poco e ne, sociale che annaspa, questi bambocci viziati da privilegi e benefit si concedono il lusso di portare la bettola al Parlamento, di mandare fuori dalle palle la storia che ritorna e di stuprare il frutto del sangue degli eroi, la nostra fonte delle fonti, la Costituzione del 1948.

Indegno vuol dire non degno, meritevole di qualcosa, e francamente è un epiteto dispregiativo. Questo è quanto.

la buona politica bussa ancora alla nostra porta....e spesso rimane fuori!

Ci apprestiamo all’ennesima tornata elettorale. Stavolta si tratta del rinnovo del consiglio provinciale. Il prossimo anno Melito sarà interessato dal rinnovo del consiglio comunale, quindi la tenzone si farà ancora più aspra. In buona sostanza si aprirà la caccia al voto con tutti i mezzi possibili. La riflessione che affido al mio spazio personale sul web non è ovviamente di natura partitica. Potrei farlo da uomo libero in uno spazio libero, ma preferisco entrare nelle paludi dell’etica. Da tempo mi interesso di politica agita, nel senso che posseggo un’idea del sistema finalizzato al benessere del contesto, attraverso azioni di govenance che vedono nella stessa politica uno strumento, e nel benessere, che consiste in salute, lavoro, formazione, cultura, integrazione, servizi ecc.ecc. invece il fine ultimo e dinamico. Mi rendo conto che così non è. Quanto su esposto rientra nel campo dell’ideale mentre il perseguire finalità proprie o della casta alla quale si appartiene per il politico eletto è cosa normale. E questa normalità viene legittimata dal cittadino con la formula – tanto sappiamo come vanno le cose – Scritto ciò mi chiedo di conseguenza, se “sappiamo come vanno le cose” perché il cittadino vota? La risposta è ovvia. Perché spera in un interesse personale, la stragrande maggioranza, risponde ad una logica di casta, premia un “benefattore” o risponde ad un clan che chiama. Il voto d’opinione latita, pur se cerca disperatamente di fare capolino. Ed è a questo punto che deve innestarsi il cambiamento. Proviamo ad immaginare la tornata elettorale ideale. I candidati espongono il programma e mettono in campo la propria storia, fatta di correttezza o no, di lavoro, se c’è, di azioni buone o no. Essi si confrontano con i potenziali elettori e cercano di convincerli sulla bontà del proprio programma, che verrà rispettato. Quindi attenti ai programmi falsamente “gonfiati” d’irreale. Allora i cittadini, incrociando la percezione che essi hanno dei candidati con ciò che essi dichiarano di voler fare, decidono. Ma appare così strana la politica, descritta così? In momenti bui, nei quali imperversano personaggi che promettono mari e monti, a tutti, che sfruttano le altrui illusioni per fini evidentemente personali, appigliarsi all’ideale forse mette qualche dubbio. Uno su tutti…. come cambierebbero le cose se così funzionasse.

domenica 27 marzo 2011

il mio "outing" politico...


Penso sia giunto il momento di fare “outing politico”. E lo farò in un modo strano e quasi psicotico..mi intervisterò da solo. E ricordiamo che Mario uno è anche la voce della coscienza. Mario uno – allora, Mario due, sei stato fotografato al circolo melitese di Italia dei Valori. E sei anche stato presentato come rappresentante degli iscritti al circolo. Ma non sarai mica ammattito dopo tanti anni di neutralità? Lo sai a cosa potresti andare incontro? Mario due – si, è vero, ho aderito ad un progetto, anzi, ho contribuito a portalo a termine senza remore perché credo che la politica si debba fare sul territorio, tra la gente e per la strada. Quindi c’è bisogno dei circoli. Forse però hai ragione tu, sono ammattito e quindi mi sono veramente stufato della ignava neutralità ed è per questo che ho deciso di schierami… Mario uno – ma giusto con Di Pietro che litiga sempre con tutti… Mario due – si appunto con lui che in questo momento rappresenta effettivamente la vera e quasi romantica opposizione all’incredibile stato della politica italiana, che si auto conserva invece di far progredire il Paese. Mario uno – non è che per caso questo Circolo sparirà dopo le elezioni provinciali? Mario due – no, non sparirà perché siamo intenzionati a costruire un percorso che restituisca al cittadino la potestà sulle proprie scelte, elimini i vassallaggi e permetta la reale partecipazione della gente alle decisioni che la riguardano. Ma questo concetto mi sembra di averlo espresso altre volte, adesso cerco di metterlo in pratica. Mario uno – quindi pensi di impegnarti. Non è che per caso tutta questa visibilità è una piattaforma di lancio verso altri lidi politici? Mario due – quando avevo vent’anni manifestavo degli ideali che in quel particolare contesto storico resi pratici attraverso l’obiezione di coscienza e l’impegno sociale. Dopo trent’anni ancora i miei ideali sono irrisolti e stabili nel desiderio di impegno e lotta. Quindi se necessario sarei disposto a scendere in campo ma utilizzando solo i miei ideali ed il mio impegno, non certo la cosiddetta visibilità. Mario uno – sembra quasi vero ciò che dici, ma ci crederà la gente? Mario due - sai, ti dirò la verità, non credo che sia importante che la gente creda alla belle parole di ognuno. Tutti sono bravi a parlare e soprattutto ad ingannare. Desidererei soltanto che la gente seguisse un progetto politico, anche per curiosità, e che uscisse dai soliti schemi. Soprattutto che decidesse di esercitare il voto consapevole senza rispondere a logiche clientelari senza farsi intrappolare da promesse che nessuno potrà mantenere. Mario uno – quindi credi nella politica? Mario due –si fermamente, mi sento un animale politico e faccio politica tutti i giorni, da anni, nel mio contesto, nella mia vita. La politica non è raccattare voti per raggiungere un potere personale, ma lavorare per il benessere collettivo. Il tuo benessere di conseguenza viaggia sulle ali della collettività… Mario uno – non temi che qualcuno possa aver fastidio sentendo o leggendo queste tue esternazioni? Mario due – si, a volte, e soprattutto dopo un episodio accaduto, penso di non avere solo amici su questa terra. Ma cosa posso farci. Le cose vanno affrontate come vengono. E soprattutto bisogna vivere sereni. Come sul dirsi..male non fare….paura non avere…. Mario uno – ma non pensi che i pochi coraggiosi lettori di questa schizofrenica intervista ti possano prendere per matto? Mario due – decisamente, ma se lo faranno alla fine della lettura di questa elucubrazione , vuol dire che avranno forse qualche dubbio in più sullo stato delle cose, oltre che sulla mia salute mentale. Inoltre dal dubbio nasce il cambiamento. Mario uno – grazie Mario due – a te….

giovedì 10 marzo 2011

un passo dopo l'altro...il Forum si schiera con le mamme che lottano per i diritti di tutti...

Il Forum Distrettuale del III settore Area grecanica ed il coordinamento del III settore della Provincia di Reggio Calabria, rappresentanti da Mario Alberti e Luciano Squillaci, hanno incontrato presso il Nosocomio melitese una delegazione di donne in gravidanza e loro parenti che da giorni stanno presidiando il reparto, ormai formalmente chiuso.
L’incontro ha avuto come oggetto l’identificazione di passaggi e procedure utili a lottare affinché quanto disposto sia riveduto, nell’interesse dei cittadini.
Molteplici, ad avviso di Alberti e Squillaci, sono le motivazioni che dovrebbero andare in direzione opposta alla chiusura.
Le caratteristiche dell’Area, di problematica mobilità, la negazione del diritto alla salute, che per essere esercitato devo possedere i requisiti di fattibilità, che in atto, per una donna gravida di Embrisi o Santa Maria di Roccaforte, sarebbe fortemente problematica, sono alcune delle motivazioni.
La salute sarebbe perseguita tramite ricoveri preventivi che farebbero invece levitare i costi di molto.
La salute deve essere alla portata di tutti e non di pochi che invece possono permettersi strutture diverse al servizio pubblico.
Inoltre, l’aspetto psicologico della donna, che si vede sballottata e medicalizzata con trasferimenti tramite 118, che ovviamente scopre il territorio già problematico da questo punto di vista, non è fattore da tenere secondario conto.
Aumenta il rischio clinico e non diminuisce con queste tortuose procedure.
Il disagio delle donna gravida nel momento del parto, evento naturale e gratificante, rischia di prevalere su ogni altro aspetto piacevole.
Noi come forze sociali non lo possiamo permettere e predisporremo, di concerto con le donne coraggiose che in Ospedale a Melito stanno lottando per i diritti, ribadiamo, di tutti i cittadini, azioni incisive affinché la negazione dei diritti non divenga una progressiva e costante realtà alla quale ci si abitua senza lottare.
Come in parte si sta facendo.
La politica pretendiamo sia a servizio dei diritti e non asservita alla logica numerica del risparmio, trovando altre strade per perseguire ciò.
Già a partire dall’Assemblea del Forum del III settore, prevista il 16 marzo prossimo, il tema verrà trattato ed una delegazione di persone impegnate nel sit – in presso il Tiberio Evoli è stata invitata non tanto per rappresentare il problema, che si conosce ed è condiviso, ma per contribuire ai successivi passaggi.
La solidarietà non deve essere un termine vuoto da fornire asetticamente senza passaggi operativi.
L’opinione pubblica sarà ovviamente informata dei successivi movimenti perché al momento delle programmazione seguirà senz’altro il momento della piazza .

giovedì 20 gennaio 2011

ognuno la sua parte.....

Purtroppo l’episodio di violenza accaduto a Melania Cordova, giovane imprenditrice laurentina con attività nella nostra cittadina non è rimasto isolato.
Fatto salvo il danno in termini personali, familiari e se permettete anche collettivi che anche un solo episodio produce.
Soprattutto come quello accaduto a Melania.
Due balordi, la sera di mercoledì 19 gennaio, hanno rapinato ed aggredito con inaudita violenza Assan, magrebino, gestore di un internet Point.
A questo punto non si può, al di là della giusta analisi rispetto al problema, che ci compete come forze sociali, non lanciare un grido d’allarme sulla compromissione, a questo punto evidente, della sicurezza pubblica.
Non possiamo e non dobbiamo sottovalutare l’ennesimo accaduto che solo per una pura concatenazione di attimi, come nel caso di Melania Cordova, non si è trasformato in tragedia.
Alla nostra Amministrazione Comunale chiediamo di attivare, per competenza, un tavolo apposito sulla sicurezza cittadina, leggendo, con l’aiuto delle forse sociali, il fenomeno in modo adeguato rispetto al versante prevenzione.
Ogni processo, pur lungo, prevede un primo passo e quindi attiviamolo con fiducia e motivazione. Nel mentre chiediamo che i controlli siano capillari e la presenza dello Stato sia visibile e rafforzi la fiducia del cittadino.
Ovviamente lo Stato non è rappresentato soltanto dalla forze di Polizia, ma da tutte quelle diramazioni, in termini di servizi e risposte ai bisogni che non possono premettersi il lusso di non funzionare.
La fiducia nello Stato deriva anche da ciò.
Sulla sicurezza specifica chiediamo di valutare l’istallazione di un sistema di video sorveglianza atto ad infrangere l’aura di impunità che gli autori di simili gesti posseggono.
Oltre all’impegno di tutti noi nel creare una comunità civile ed accogliente, educando alla partecipazione ed al rischio, derivante dal cantare fuori dal coro.
Su questo il III settore grecanico non si tirerà indietro.
La sfida è ardua ma possibile. Cogliamola con coraggio.
E che ognuno faccia, come minimo, la sua parte…..
Mario Alberti
Forum III settore distretto di Melito

venerdì 7 gennaio 2011

la visione del Forum sul problema sicurezza a Melito

La spiacevole disavventura che ha visto protagonista la Dott.ssa Melania Cordova, ci lascia indignati e sconcertati; la nostra solidarietà e vicinanza non è permeata di dovuta circostanza.
Infatti, allo sdegno, per questo atto incivile, devono seguire le dovute riflessioni sulla situazione in cui versa il nostro territorio.
L’avvenimento è sintomatico di una situazione oltremodo pericolosa se un criminale ha deciso di attuare il suo ignobile piano con pistola in pugno, alle 20 e 10 della sera, in pieno centro, di fronte a tre bambini..
In questa vicenda rileviamo i segni del disagio sociale, della crisi valoriale e dei sopraggiunti rischi per nostra non più piccola comunità.
Il Forum e le forze sociali, oltre le Istituzioni, sono chiamati in causa in modo diretto e cercheranno di essere presenti, in virtù dei loro ambiti di competenza.
D’altronde si ritiene che, pur essendo fondamentale, implementare il controllo del territorio non è azione sufficiente se soprattutto non si va alla radice della questione.
A nostro avviso risultano di primaria necessità adeguate misure educative sia verso le giovani generazioni che verso gli adulti in situazione di disagio e non.
Anzitutto tenendo presente che la legalità non deve essere predicata ma agita attraverso gli esempi, le azioni concrete e soprattutto la solidità della rete sociale ed istituzionale oltre ogni steccato ideologico e/o d’appartenenza.
Il benessere comune è l’obiettivo di tutti e per tutti i cittadini.
Forum Distrettuale del III settore Area Grecanica