Fatto salvo il decreto ministeriale, le Regioni assicurano l'assistenza sanitaria al proprio interno.
Questo non lo dico io, ma la legge che nel 1978 istituì il Servizio sanitario Nazionale dopo anni di diseguale assistenza mutualistica.
Per la cronaca la legge n.833.
Detto ciò è detto poco, perché migliaia di decreti hanno determinato le scelte.
Penso che in virtù delle competenze regionali in materia di sanità, l'introduzione del concetto di deroga, valido in altri casi, sarebbe quanto mai opportuno.
Quindi una modifica ad hoc del decreto che rende l’applicazione tarata sull’orogeografia dell’Area distrettuale di riferimento.
Non mi risulta superata la carta costituzionale, quando afferma il diritto alla salute.
Questo diritto viene compromesso se intervengono complicazioni ad un evento naturale come il parto ed il servizio apposito si trova d oltre ottanta kilometri.
Personalmente e con dati alla mano la risposta degli ultimi anni fornita al welfare in genere è stata debole e progressivamente ( in termini di risorse destinate ad hoc) ridotta.
Dobbiamo prendere atto come personalmente prendo atto, sul piano ideologico, che la destra non parla il linguaggio del welfare.
Ma è, appunto, un'opinione personale.
Bene dice un commentatore quando afferma che l'impegno dei dirigenti e del personale potrebbe fornire nuova linfa ad un Ospedale malamente percepito dal cittadino, a torto od a ragione, non come servizio affidabile.
Non condivido però l'inesistenza di una potenziale penalizzazione per il nostro nosocomio.
La chiusura del punto nascita a livello organizzativo interno inevitabilmente penalizzerebbe il servizio di Pediatria e trasversalmente quantomeno il Laboratorio analisi chimico - cliniche.
Anche questi reparti, non raggiungendo i risultati, potrebbero essere messi a rischio?
Personalmente vedo questa imminente chiusura come un troian horse per un ulteriore indebolimento di tutto il Nosocomio, proprio quando la coscienza del rilancio sta passando anche attraverso gli operatori ed i dirigenti.
I cittadini, le associazioni e la società civile tutta devono reagire di fronte a questa situazione, estendendo la protesta nell’hinterland, perché viene leso il diritto alla salute ed inferto un colpo mortale al ripopolamento dei borghi antichi dell'area.
La chiusura del punto nascita rappresenta, in termini di costi, un debole deterrente in quanto indurrebbe al ricovero improprio in forma protettiva mamme distanti dal centro più vicino con sanitarizzaizone eccessiva del parto e consequenziale incremento della spesa sanitaria.
Oltre e non da poco la delicatezza rappresentata dell’aspetto psicologico delle future o già mamme che vivrebbero con incertezza uno dei momenti più delicati della vita.
È questo il diritto alla Salute?
venerdì 3 dicembre 2010
il mio pensiero sulla chiusura del punto nascite a Melito
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
Chiusura Punto Nascite,
Mario Alberti
venerdì 26 novembre 2010
l'elenco

Vi regalo la foto della mia innocente automobile, gommizzata ieri…ancora cammina.
Come le mie idee ed il mio impegno…
Non posso entrare in merito alle possibili cause, perché non le conosco.
Fare sociale, servizi, legalità come rispetto delle procedure, da stimolare sempre in un contesto come il nostro dove i percorsi paralleli diventano sempre la via maestra forse infastidisce qualcuno o qualcosa….
Sarà così…altro non immagino.
Ma quello che in questi frangenti salta all’occhio ed è una naturale prosecuzione di eventi come il 13 novembre scorso, è senz’altro la coesa risposta del mondo del sociale che rifiuta, adesso finalmente anche con i fatti, ogni prevaricazione ed ogni distorsione dalla legalità.
Oggi più che mai.
Questo è il valore aggiunto al nostro impegno.
Questo aggiunge grinta al mio impegno.
Adesso faccio un elenco. Un elenco di cose che sto facendo e che mi chiedo, chiedo a voi, a chi possono dare fastidio e perché….
1. Cerco di coordinare, meglio possibile, i servizi sociali della mia cooperativa, che ringrazio per la fiducia;
2. Lotto per un mondo pulito dove si respiri aria buona e lavoro per tutti, insieme al coordinamento per l’alternativa al Carbone;
3. Insegno,nei ritagli di tempo, nei corsi per Operatore Socio Sanitario la mia materia, ovvero organizzazione dei Servizi Socio Sanitari.;
4. Presiedo, fino a quando inevitabilmente mi sovrasteranno i giovani, il Forum Distrettuale del III settore;
5. Appoggio, quando posso in termini di presenza fisica, Libera;
6. Faccio quando posso l’uomo di casa;
7. Passeggio per la vie periferiche e non del mio paese, a piedi e spesso in solitudine;
8. Scrivo e studio;
9. Navigo in rete ed esprimo le mie opinioni;
10. Commetto errori.
Tutto qua.
Grazie a tutti quelli che sono stati accanto a me in un civile sdegno verso tutto ciò che è violenza ed intimidazione.
Come le mie idee ed il mio impegno…
Non posso entrare in merito alle possibili cause, perché non le conosco.
Fare sociale, servizi, legalità come rispetto delle procedure, da stimolare sempre in un contesto come il nostro dove i percorsi paralleli diventano sempre la via maestra forse infastidisce qualcuno o qualcosa….
Sarà così…altro non immagino.
Ma quello che in questi frangenti salta all’occhio ed è una naturale prosecuzione di eventi come il 13 novembre scorso, è senz’altro la coesa risposta del mondo del sociale che rifiuta, adesso finalmente anche con i fatti, ogni prevaricazione ed ogni distorsione dalla legalità.
Oggi più che mai.
Questo è il valore aggiunto al nostro impegno.
Questo aggiunge grinta al mio impegno.
Adesso faccio un elenco. Un elenco di cose che sto facendo e che mi chiedo, chiedo a voi, a chi possono dare fastidio e perché….
1. Cerco di coordinare, meglio possibile, i servizi sociali della mia cooperativa, che ringrazio per la fiducia;
2. Lotto per un mondo pulito dove si respiri aria buona e lavoro per tutti, insieme al coordinamento per l’alternativa al Carbone;
3. Insegno,nei ritagli di tempo, nei corsi per Operatore Socio Sanitario la mia materia, ovvero organizzazione dei Servizi Socio Sanitari.;
4. Presiedo, fino a quando inevitabilmente mi sovrasteranno i giovani, il Forum Distrettuale del III settore;
5. Appoggio, quando posso in termini di presenza fisica, Libera;
6. Faccio quando posso l’uomo di casa;
7. Passeggio per la vie periferiche e non del mio paese, a piedi e spesso in solitudine;
8. Scrivo e studio;
9. Navigo in rete ed esprimo le mie opinioni;
10. Commetto errori.
Tutto qua.
Grazie a tutti quelli che sono stati accanto a me in un civile sdegno verso tutto ciò che è violenza ed intimidazione.
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
Mario Alberti,
Melito P.S.
martedì 23 novembre 2010
non giriamoci dall'altra parte....
Il Forum Distrettuale del III settore Area Grecanica aderisce idealmente alla manifestazione del 25 novembre, a Villa San Giovanni.
Le problematiche lavorative sono la priorità del momento attuale ed e' bene che la società civile se ne renda conto. Il mondo del III settore grecanico non può non essere accanto ai lavoratori in questo frangente, con la convinzione che da lavoro parte il benessere, si consolida il mercato e cresce l'economia, si libera l'uomo da ogni forma di giogo, ivi compresa la ndrangheta ed i vari padroni mascherati che insistono nel nostro contesto. Viceversa e' solo disagio e sofferenza. Il mondo del Sociale, che vive costantemente nel precariato, nei ritardi pagamento da parte degli Enti Pubblici, nel contatto quotidiano con la sofferenza generata anche dalla povertà e dalla perdita di ruolo lavorativo non può e non deve girarsi dall’altra parte di fronte a questi esplosivi allarmi sociali.
Ci auguriamo quindi che la politica, non casta ma rappresentanza dei cittadini per la produzione del benessere comune, prenda adeguatamente atto di ciò, applichi i principi di concertazione e sussidiarietà, ascolti il proprio popolo e soprattutto provveda immediatamente ad una risoluzione in forma definitiva.
Le problematiche lavorative sono la priorità del momento attuale ed e' bene che la società civile se ne renda conto. Il mondo del III settore grecanico non può non essere accanto ai lavoratori in questo frangente, con la convinzione che da lavoro parte il benessere, si consolida il mercato e cresce l'economia, si libera l'uomo da ogni forma di giogo, ivi compresa la ndrangheta ed i vari padroni mascherati che insistono nel nostro contesto. Viceversa e' solo disagio e sofferenza. Il mondo del Sociale, che vive costantemente nel precariato, nei ritardi pagamento da parte degli Enti Pubblici, nel contatto quotidiano con la sofferenza generata anche dalla povertà e dalla perdita di ruolo lavorativo non può e non deve girarsi dall’altra parte di fronte a questi esplosivi allarmi sociali.
Ci auguriamo quindi che la politica, non casta ma rappresentanza dei cittadini per la produzione del benessere comune, prenda adeguatamente atto di ciò, applichi i principi di concertazione e sussidiarietà, ascolti il proprio popolo e soprattutto provveda immediatamente ad una risoluzione in forma definitiva.
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
diritto al lavoro....,
Mario Alberti
giovedì 18 novembre 2010
SOLDATI DI UN FRONTE SENZA FINE.....

Non passa giorno che in tutti i settori della vita pubblica si assiste a manifestazioni di protesta. Sovente queste derivano da una caduta verticale dei diritti garantiti non da uno status, se c’è non certo invidiabile, ma da leggi della Repubblica.
Lo status di chi protesta non è, come scritto, assolutamente invidiabile, perché si tratta di precari che stanno diventando disoccupati, studenti che vivono l’angoscia del futuro, ammalati che non riescono ad avere la dovute prestazioni.
Questa è crisi del welfare.
A fronte assistiamo ad indagini su borse di studio pilotate dalla lobby della cultura universitaria, a funzionari super pagati per ingolfare di burocrazia sovietica gli uffici che invece dovrebbero produrre servizi e benessere, politici dilettanti che hanno portato la nostra Repubblica nell’era glaciale.
Fin qui è moralismo.
Da ora in poi però dobbiamo conoscere e reagire.
Ritengo non sia possibile che la società civile non prenda coscienza di quanto accade, protetta da un sipario di carta velina che è rappresentato dalla convinzione che “a me non serve tutto ciò…”
La salute è un bene collettivo la cui compromissione non deriva dal proprio reddito.
Lo status di chi protesta non è, come scritto, assolutamente invidiabile, perché si tratta di precari che stanno diventando disoccupati, studenti che vivono l’angoscia del futuro, ammalati che non riescono ad avere la dovute prestazioni.
Questa è crisi del welfare.
A fronte assistiamo ad indagini su borse di studio pilotate dalla lobby della cultura universitaria, a funzionari super pagati per ingolfare di burocrazia sovietica gli uffici che invece dovrebbero produrre servizi e benessere, politici dilettanti che hanno portato la nostra Repubblica nell’era glaciale.
Fin qui è moralismo.
Da ora in poi però dobbiamo conoscere e reagire.
Ritengo non sia possibile che la società civile non prenda coscienza di quanto accade, protetta da un sipario di carta velina che è rappresentato dalla convinzione che “a me non serve tutto ciò…”
La salute è un bene collettivo la cui compromissione non deriva dal proprio reddito.
Anche se questo pesa indubbiamente nelle cure.
La condizione di disabilità potrebbe incombere su tutti noi, da un momento all’altro.
La condizione di disabilità potrebbe incombere su tutti noi, da un momento all’altro.
Non è un anatema, è realtà lapalissiana.
Ieri è toccato al settore psichiatrico, dopo anni d’incertezza e di successi, dopo aver abbattuto uno dei più incrostati lager d’Italia, con amore e sacrificio, “puzzo di piscio e segatura” ancora si è nell’incertezza sostanziale e formale.
Questo non è più possibile ed è bene che la società civile, se civile è, se ne renda conto…
Ieri è toccato al settore psichiatrico, dopo anni d’incertezza e di successi, dopo aver abbattuto uno dei più incrostati lager d’Italia, con amore e sacrificio, “puzzo di piscio e segatura” ancora si è nell’incertezza sostanziale e formale.
Questo non è più possibile ed è bene che la società civile, se civile è, se ne renda conto…
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
forum,
Mario Alberti,
psichiatria
giovedì 11 novembre 2010
mettiamoci la faccia....


avviato sull'Area grecanica il battage, tramite conferenza stampa, social network,blog, volantinaggio, mail e contatti personali rispetto alla manifestazione del 13 novembre prossimo.
Dobbiamo essere in piazza, non solo operatori del settore, ma anche semplici cittadini, oltre che utenti, per rivendicare l'applicazione della Costituzione, che parla di diritti e servizi non affidati alla discrezionalità del politico di turno.
Q questi diciamo di ascoltare ed agire. Cappelli alla manifestazione non ce ne sono e non ce ne saranno.
Il dovere di responsabili del pubblico benessere si può perseguire anche senza sfilate in grisaglia.
a Sabato 13....
Dobbiamo essere in piazza, non solo operatori del settore, ma anche semplici cittadini, oltre che utenti, per rivendicare l'applicazione della Costituzione, che parla di diritti e servizi non affidati alla discrezionalità del politico di turno.
Q questi diciamo di ascoltare ed agire. Cappelli alla manifestazione non ce ne sono e non ce ne saranno.
Il dovere di responsabili del pubblico benessere si può perseguire anche senza sfilate in grisaglia.
a Sabato 13....
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
13 novembre 2010,
Mario Alberti,
Terzo Settore
martedì 9 novembre 2010
il 13 novembre..le ragioni in piazza...

Che si torni alla piazza è atto, pur se nostalgico, dovuto.
La manifestazione del 13 novembre 2010, a Reggio Calabria, indica un disagio che, attenzione, non vive solo in III settore in quanto portatore di interesse diretto, ma vive, sia pur ancora a livello inconscio, tutta la società civile.
Quando si parla d’implosione dello stato sociale, di indebolimento del welfare, di abbassamento oltre misura dei livelli essenziali di prestazioni socio – sanitarie, siamo allo stato dei fatti e non alla drammatizzazione grecanica dell’esistente.
Ed a nulla vale la motivazione bandita della recessione generalizzata, perche i termini sono concettuali e non soltanto economici.
Ovvero, la domanda è - fino a che punto i servizi alla persona in questo attuale sistema di governace sono considerati primari?
Ovviamente poco se non per nulla.
Prova ne è l’assoluta assenza di adeguata programmazione dei Servizi Socio sanitari, il mancato rispetto dei ruoli sanciti dal principio di sussidiarietà e soprattutto l’inesistente attenzione verso le fasce deboli della società.
Concetto quest’ultimo dinamico ed in evoluzione, in quanto tra poco comprenderà anche gli operatori del settore socio – sanitario soffocati dai ritardati pagamenti o assoluta possibilità di prevedere se il mese prossimo - non dico tra un anno ma tra un mese- si lavorerà ancora!
Quello che mi preoccupa oltremodo è l’abbassamento progressivo ed ulteriore della soglia del possibile.
Il fatalismo ormai avvolge gli utenti e spesso anche gli operatori del settore, che non lottano più adeguatamente ma sia accontentano di poche e consolatorie risposte fornite dal costoso funzionario di turno, per niente toccato dalla famosa recessione di cui sopra.
Adesso è ora di smetterla.
Dal 13 novembre prossimo è ora di cambiare marcia.
Non possiamo assoggettarci più ad una logica che fa pagare la crisi generata dei forti ai soggetti deboli che in questa spora storia non c’entrano nulla!
In qualità di Presidente del Forum Distrettuale dell’Area Grecanica non posso assistere allo scempio delle esperienze e professionalità trentennali che hanno fatto crescere la nostra società rendendola civile e foriera di valori, come la solidarietà e l’impegno, vero contraltare ai fenomeni devastanti, come la ndrangheta ed il nichilismo, che ci affliggono.
Non si può assistere inerti alla solitudine dei malati terminali, dei disabili, delle persone anziane e delle loro famiglie, dei disoccupati vecchi e nuovi.
Lo abbiamo fatto per troppo tempo…adesso basta!
Termino con una frase di un insospettabile….
” il vero guerriero non è chi combatte perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di una altro essere umano, ma chi si prende cura degli anziani, dei deboli e soprattutto dei bambini, il vero futuro dell’umanità….” ( Tatanka I’iotanka – toro Seduto – (1837 – 1890)
Il welfare c’è sempre stato, dalla notte dei tempi.
Non distruggiamolo .
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
13 novembre 2010,
Mario Alberti,
welfare
domenica 24 ottobre 2010
Il Forum Aderisce al coordinamento delle associazioni

il Forum Distrettuale del III settore dell'Area Grecanica, con delibera dell'Assemblea tenutasi il 15 ottobre scorso, afferma con forza il No alla costruzione della centrale a carbone nel sito di Saline Ioniche.
IL'associazionismo locale ritiene altra e diversa la vocazione del territorio grecanico e su questo pensa si possa e si debba spingere per una riconversione del sito di Saline, ex Liquichimica.
Il mare, il sole, la terra potrebbe dare di più, dare lavoro e benessere, se ben utilizzati.
Ma una speculazione come tante che abbiamo già subito ci sembra l'ipotesi più lontana dai nostri bisogni.
Sulla portata dell'indotto lavorativo nutriamo seri dubbi, visto le cifre altelenanti e contrastanti che vengono sciorinate dai favorevoli alla Centrale.
Nessun dubbio invece nutriamo sulla nocività del carbone, nè sulla possibile devastazione di un Area che, per quanto non valorizzata a dovere, vanta bellezze notevoli, quali il
laghetto di Saline adiacente appunto alla Liquichimica.
Il Forum ha già inviato una mail di formale adesione al coordinamento delle Associazioni contro la Centrale ribadendo che non siamo i cultori del No ad ogni costo, ma del Si allo sviluppo sostenibile
nel rispetto pieno della nostra vocazione e dei nostri territori.
Questo è incompatibile con una proposta come la costruzione della Centrale a Carbone.
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
Centrale a Carbone,
forum,
Mario Alberti
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