
Che si torni alla piazza è atto, pur se nostalgico, dovuto.
La manifestazione del 13 novembre 2010, a Reggio Calabria, indica un disagio che, attenzione, non vive solo in III settore in quanto portatore di interesse diretto, ma vive, sia pur ancora a livello inconscio, tutta la società civile.
Quando si parla d’implosione dello stato sociale, di indebolimento del welfare, di abbassamento oltre misura dei livelli essenziali di prestazioni socio – sanitarie, siamo allo stato dei fatti e non alla drammatizzazione grecanica dell’esistente.
Ed a nulla vale la motivazione bandita della recessione generalizzata, perche i termini sono concettuali e non soltanto economici.
Ovvero, la domanda è - fino a che punto i servizi alla persona in questo attuale sistema di governace sono considerati primari?
Ovviamente poco se non per nulla.
Prova ne è l’assoluta assenza di adeguata programmazione dei Servizi Socio sanitari, il mancato rispetto dei ruoli sanciti dal principio di sussidiarietà e soprattutto l’inesistente attenzione verso le fasce deboli della società.
Concetto quest’ultimo dinamico ed in evoluzione, in quanto tra poco comprenderà anche gli operatori del settore socio – sanitario soffocati dai ritardati pagamenti o assoluta possibilità di prevedere se il mese prossimo - non dico tra un anno ma tra un mese- si lavorerà ancora!
Quello che mi preoccupa oltremodo è l’abbassamento progressivo ed ulteriore della soglia del possibile.
Il fatalismo ormai avvolge gli utenti e spesso anche gli operatori del settore, che non lottano più adeguatamente ma sia accontentano di poche e consolatorie risposte fornite dal costoso funzionario di turno, per niente toccato dalla famosa recessione di cui sopra.
Adesso è ora di smetterla.
Dal 13 novembre prossimo è ora di cambiare marcia.
Non possiamo assoggettarci più ad una logica che fa pagare la crisi generata dei forti ai soggetti deboli che in questa spora storia non c’entrano nulla!
In qualità di Presidente del Forum Distrettuale dell’Area Grecanica non posso assistere allo scempio delle esperienze e professionalità trentennali che hanno fatto crescere la nostra società rendendola civile e foriera di valori, come la solidarietà e l’impegno, vero contraltare ai fenomeni devastanti, come la ndrangheta ed il nichilismo, che ci affliggono.
Non si può assistere inerti alla solitudine dei malati terminali, dei disabili, delle persone anziane e delle loro famiglie, dei disoccupati vecchi e nuovi.
Lo abbiamo fatto per troppo tempo…adesso basta!
Termino con una frase di un insospettabile….
” il vero guerriero non è chi combatte perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di una altro essere umano, ma chi si prende cura degli anziani, dei deboli e soprattutto dei bambini, il vero futuro dell’umanità….” ( Tatanka I’iotanka – toro Seduto – (1837 – 1890)
Il welfare c’è sempre stato, dalla notte dei tempi.
Non distruggiamolo .