venerdì 3 dicembre 2010

il mio pensiero sulla chiusura del punto nascite a Melito

Fatto salvo il decreto ministeriale, le Regioni assicurano l'assistenza sanitaria al proprio interno.
Questo non lo dico io, ma la legge che nel 1978 istituì il Servizio sanitario Nazionale dopo anni di diseguale assistenza mutualistica.
Per la cronaca la legge n.833.
Detto ciò è detto poco, perché migliaia di decreti hanno determinato le scelte.
Penso che in virtù delle competenze regionali in materia di sanità, l'introduzione del concetto di deroga, valido in altri casi, sarebbe quanto mai opportuno.
Quindi una modifica ad hoc del decreto che rende l’applicazione tarata sull’orogeografia dell’Area distrettuale di riferimento.
Non mi risulta superata la carta costituzionale, quando afferma il diritto alla salute.
Questo diritto viene compromesso se intervengono complicazioni ad un evento naturale come il parto ed il servizio apposito si trova d oltre ottanta kilometri.
Personalmente e con dati alla mano la risposta degli ultimi anni fornita al welfare in genere è stata debole e progressivamente ( in termini di risorse destinate ad hoc) ridotta.
Dobbiamo prendere atto come personalmente prendo atto, sul piano ideologico, che la destra non parla il linguaggio del welfare.
Ma è, appunto, un'opinione personale.
Bene dice un commentatore quando afferma che l'impegno dei dirigenti e del personale potrebbe fornire nuova linfa ad un Ospedale malamente percepito dal cittadino, a torto od a ragione, non come servizio affidabile.
Non condivido però l'inesistenza di una potenziale penalizzazione per il nostro nosocomio.
La chiusura del punto nascita a livello organizzativo interno inevitabilmente penalizzerebbe il servizio di Pediatria e trasversalmente quantomeno il Laboratorio analisi chimico - cliniche.
Anche questi reparti, non raggiungendo i risultati, potrebbero essere messi a rischio?
Personalmente vedo questa imminente chiusura come un troian horse per un ulteriore indebolimento di tutto il Nosocomio, proprio quando la coscienza del rilancio sta passando anche attraverso gli operatori ed i dirigenti.
I cittadini, le associazioni e la società civile tutta devono reagire di fronte a questa situazione, estendendo la protesta nell’hinterland, perché viene leso il diritto alla salute ed inferto un colpo mortale al ripopolamento dei borghi antichi dell'area.
La chiusura del punto nascita rappresenta, in termini di costi, un debole deterrente in quanto indurrebbe al ricovero improprio in forma protettiva mamme distanti dal centro più vicino con sanitarizzaizone eccessiva del parto e consequenziale incremento della spesa sanitaria.
Oltre e non da poco la delicatezza rappresentata dell’aspetto psicologico delle future o già mamme che vivrebbero con incertezza uno dei momenti più delicati della vita.
È questo il diritto alla Salute?

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