Nel paese non solo di Tiberio Evoli ma anche di tante piccole storie che nessuno mai racconterà c’è la mafia, ma non tutti sono mafiosi.
Il recente scioglimento del consiglio comunale, a seguito di un’operazione che ha portato l’arresto del Sindaco più sessantaquattro persone, ha sancito con forza ciò.
Ma la cosa che preoccupa ancora di più è la perdurante inerzia dei cittadini di fronte al terzo commissariamento negli ultimi venticinque anni.
O meglio la passività nell’accettare le cose, come fisiologiche, esterne a sé, e non derivanti anche da proprie scelte, una su tutti, il voto parentale. Cos’è il voto parentale? È quel sistema che fa si che i candidati vengano scelti non in base alle loro qualità professionali, etiche e motivazionali, piuttosto in base al pacchetto di voti a loro dotazione che derivano prevalentemente da famiglie lunghe.
Da ciò si evince come qualsiasi persona può essere candidata, appetibile, espressione di interessi familistici e soprattutto priva delle qualità necessarie per garantire un buon governo.
Ma questo lo sappiamo, ce lo siamo detti anche se repetita juvant!
Poi ovviamente vi sono altre motivazioni che non staremo ad analizzare in quesa fase...e cha magari non si conoscono nella sua interezza...
Che fare adesso, qui ed ora, in questi ventiquattro mesi di limbo democratico dove tutti sono mafiosi e come tali trattati?
Anzitutto chiamare con forza, “cu cori” ......Risorgimelito!!!
Come? Ampio spazio al dibattito. Gruppi, associazioni, cittadini, Chiesa, che prima o poi deve schierarsi, partiti politici se ci stanno e sindacati, singoli cittadini….uomini e donne di buona volontà.
Usciamo fuori dal guscio e prendiamoci il futuro, con il coraggio di chi sa che la democrazia non è votare, ma farlo responsabilmente, prevedendone, se possibile, le conseguenze. E non ipotizzando vantaggi personali.
Questo è il momento dell’incontro e dell’analisi senza paura e tabù.
L’Ospedale, i Servizi Sociali, il lavoro, l’ambiente, la viabilità, tutto è già compromesso ed entrerà nel nostro “orticello” se non cambiamo la visione da individuale a collettiva.
Quindi questa mia riflessione non è una mera enunciazione di slogan piuttosto una pubblica dichiarazione d’impegno per il mio paese.
“E chiamamula cu cori:” Risorgimelito!!!
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