Purtroppo l’episodio di violenza accaduto a Melania Cordova, giovane imprenditrice laurentina con attività nella nostra cittadina non è rimasto isolato.
Fatto salvo il danno in termini personali, familiari e se permettete anche collettivi che anche un solo episodio produce.
Soprattutto come quello accaduto a Melania.
Due balordi, la sera di mercoledì 19 gennaio, hanno rapinato ed aggredito con inaudita violenza Assan, magrebino, gestore di un internet Point.
A questo punto non si può, al di là della giusta analisi rispetto al problema, che ci compete come forze sociali, non lanciare un grido d’allarme sulla compromissione, a questo punto evidente, della sicurezza pubblica.
Non possiamo e non dobbiamo sottovalutare l’ennesimo accaduto che solo per una pura concatenazione di attimi, come nel caso di Melania Cordova, non si è trasformato in tragedia.
Alla nostra Amministrazione Comunale chiediamo di attivare, per competenza, un tavolo apposito sulla sicurezza cittadina, leggendo, con l’aiuto delle forse sociali, il fenomeno in modo adeguato rispetto al versante prevenzione.
Ogni processo, pur lungo, prevede un primo passo e quindi attiviamolo con fiducia e motivazione. Nel mentre chiediamo che i controlli siano capillari e la presenza dello Stato sia visibile e rafforzi la fiducia del cittadino.
Ovviamente lo Stato non è rappresentato soltanto dalla forze di Polizia, ma da tutte quelle diramazioni, in termini di servizi e risposte ai bisogni che non possono premettersi il lusso di non funzionare.
La fiducia nello Stato deriva anche da ciò.
Sulla sicurezza specifica chiediamo di valutare l’istallazione di un sistema di video sorveglianza atto ad infrangere l’aura di impunità che gli autori di simili gesti posseggono.
Oltre all’impegno di tutti noi nel creare una comunità civile ed accogliente, educando alla partecipazione ed al rischio, derivante dal cantare fuori dal coro.
Su questo il III settore grecanico non si tirerà indietro.
La sfida è ardua ma possibile. Cogliamola con coraggio.
E che ognuno faccia, come minimo, la sua parte…..
Mario Alberti
Forum III settore distretto di Melito
giovedì 20 gennaio 2011
ognuno la sua parte.....
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
Forum III settore,
Mario Alberti,
Rapina a Melito
venerdì 7 gennaio 2011
la visione del Forum sul problema sicurezza a Melito
La spiacevole disavventura che ha visto protagonista la Dott.ssa Melania Cordova, ci lascia indignati e sconcertati; la nostra solidarietà e vicinanza non è permeata di dovuta circostanza.
Infatti, allo sdegno, per questo atto incivile, devono seguire le dovute riflessioni sulla situazione in cui versa il nostro territorio.
L’avvenimento è sintomatico di una situazione oltremodo pericolosa se un criminale ha deciso di attuare il suo ignobile piano con pistola in pugno, alle 20 e 10 della sera, in pieno centro, di fronte a tre bambini..
In questa vicenda rileviamo i segni del disagio sociale, della crisi valoriale e dei sopraggiunti rischi per nostra non più piccola comunità.
Il Forum e le forze sociali, oltre le Istituzioni, sono chiamati in causa in modo diretto e cercheranno di essere presenti, in virtù dei loro ambiti di competenza.
D’altronde si ritiene che, pur essendo fondamentale, implementare il controllo del territorio non è azione sufficiente se soprattutto non si va alla radice della questione.
A nostro avviso risultano di primaria necessità adeguate misure educative sia verso le giovani generazioni che verso gli adulti in situazione di disagio e non.
Anzitutto tenendo presente che la legalità non deve essere predicata ma agita attraverso gli esempi, le azioni concrete e soprattutto la solidità della rete sociale ed istituzionale oltre ogni steccato ideologico e/o d’appartenenza.
Il benessere comune è l’obiettivo di tutti e per tutti i cittadini.
Forum Distrettuale del III settore Area Grecanica
Infatti, allo sdegno, per questo atto incivile, devono seguire le dovute riflessioni sulla situazione in cui versa il nostro territorio.
L’avvenimento è sintomatico di una situazione oltremodo pericolosa se un criminale ha deciso di attuare il suo ignobile piano con pistola in pugno, alle 20 e 10 della sera, in pieno centro, di fronte a tre bambini..
In questa vicenda rileviamo i segni del disagio sociale, della crisi valoriale e dei sopraggiunti rischi per nostra non più piccola comunità.
Il Forum e le forze sociali, oltre le Istituzioni, sono chiamati in causa in modo diretto e cercheranno di essere presenti, in virtù dei loro ambiti di competenza.
D’altronde si ritiene che, pur essendo fondamentale, implementare il controllo del territorio non è azione sufficiente se soprattutto non si va alla radice della questione.
A nostro avviso risultano di primaria necessità adeguate misure educative sia verso le giovani generazioni che verso gli adulti in situazione di disagio e non.
Anzitutto tenendo presente che la legalità non deve essere predicata ma agita attraverso gli esempi, le azioni concrete e soprattutto la solidità della rete sociale ed istituzionale oltre ogni steccato ideologico e/o d’appartenenza.
Il benessere comune è l’obiettivo di tutti e per tutti i cittadini.
Forum Distrettuale del III settore Area Grecanica
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
forum,
Mario Alberti,
Rapina a Melito
venerdì 31 dicembre 2010
l'Anno che verrà.....

Lungi da me inviare “messaggi alla Nazione”…non sarebbe il caso né la mia figura è così importante per scenari diversi dal nostro contesto, dove ammetto di essere soggetto impegnato .
Almeno quanto me lo concedo.
Vorrei ricordare alcuni eventi che, nel nostro ambito, lo meritano, ed a mio avviso hanno caratterizzato l’anno uscente.
Anzitutto la nascita del Forum, avvenuta sostanzialmente nella scorsa primavera, a seguito, ammettiamolo, di una ennesima esclusione da tavoli di concertazione sociale nel nostro territorio.
Questo ennesimo evento, escalation degli ultimi anni, ha fatto scattare in noi tutti una molla che dall’auto conservazione ha fatto sì che si progredisse, da subito, verso la promozione delle esperienze nella loro piena totalità.
Da qui attivare la rete sociale non è stato difficile.
Almeno quanto me lo concedo.
Vorrei ricordare alcuni eventi che, nel nostro ambito, lo meritano, ed a mio avviso hanno caratterizzato l’anno uscente.
Anzitutto la nascita del Forum, avvenuta sostanzialmente nella scorsa primavera, a seguito, ammettiamolo, di una ennesima esclusione da tavoli di concertazione sociale nel nostro territorio.
Questo ennesimo evento, escalation degli ultimi anni, ha fatto scattare in noi tutti una molla che dall’auto conservazione ha fatto sì che si progredisse, da subito, verso la promozione delle esperienze nella loro piena totalità.
Da qui attivare la rete sociale non è stato difficile.
Forse i tempi per far ciò erano maturi, forse abbiamo noi promotori dimostrato più decisione rispetto alle precedenti esperienze, di fatto è andata bene.
E molti giovani ci hanno seguito.
E molti giovani ci hanno seguito.
Questo mi permette di chiudere l’anno soddisfatto.
Il III settore ha dimostrato, in particolare attraverso l’evento di Reggio Calabria, lo scorso 13 novembre, di essere coeso oltre gli steccati ideologici e culturali che da sempre hanno rappresentato celata divisione.
Ritengo che la forma dei numeri abbia significato molto, per le Istituzioni, tant’è che alcuni segnali di “ripartenza” nei giusti binari sono stati registrati.
Adesso il dialogo con gli Enti Locali sembra riattivato.
Sento il dovere di ringraziare gli operatori della Stampa, cartacea ed on – line, dei Blog e delle TV locali.
Ci hanno seguiti con attenzione dando il giusto rilievo alle notizie.
Il III settore ha dimostrato, in particolare attraverso l’evento di Reggio Calabria, lo scorso 13 novembre, di essere coeso oltre gli steccati ideologici e culturali che da sempre hanno rappresentato celata divisione.
Ritengo che la forma dei numeri abbia significato molto, per le Istituzioni, tant’è che alcuni segnali di “ripartenza” nei giusti binari sono stati registrati.
Adesso il dialogo con gli Enti Locali sembra riattivato.
Sento il dovere di ringraziare gli operatori della Stampa, cartacea ed on – line, dei Blog e delle TV locali.
Ci hanno seguiti con attenzione dando il giusto rilievo alle notizie.
Per questo ho scelto come immagine finale del 2010 l'articolo che l'amico Peppe ha redatto per la Gazzetta del Sud, a seguito di un torneo di calcetto dove ai vecchi rapporti consolidati si sono aggiunti nuove speranze per la nostra rete sociale.
Attraverso ciò passa il cambiamento.
La trasparenza ci ha contraddistinti in ogni nostra azione, anche oltre il dovuto. E spero che il Territorio su questo ci dia atto.
Non è stato un anno facile per nessuno.
Servizi sono scomparsi e sacrificati all’altare del risparmio per sprechi generati da altri, giovani in piazza a rivendicare il diritto al futuro, ritardi nei pagamenti delle forniture agli Enti accreditati ed autorizzati a dispetto di una casta che si arricchisce sempre di più e nuota agevolmente nei privilegi….
Questi eventi sono stati rilevanti per il nostro Stato Sociale.
Il sistema perverso ha reagito ai nostri attacchi attraverso intimidazioni e vendette di vario tipo. Se vogliamo, è un indicatore che si è sulla via giusta.
E questa via maestra intendiamo proseguire per l’anno che verrà.
Il 2011 non sarà un anno facile. Il lavoro sarà duro perché ciò che è stato avviato non può permettersi rallentamenti.
E mi chiedo: perché dovrebbe?
Sento forte l’entusiasmo in tutti noi nell’affrontare adeguatamente i problemi soprattutto notevole lo sforzo di adeguare i tempi alle vicende.
Il tempo, nel Sociale, non è amico. Sommerge di fatalismo e rassegnazione ogni cosa.
E di questo si è consapevoli.
L’anno che varrà, sono certo, ci vedrà protagonisti su molteplici fronti aperti, dove è d’obbligo non tradire la rete.
Gli indecisi, i disincantati, i disfattisti…non temete, saranno agganciati.
Stamattina ho inviato gli auguri di buon anno nuovo alla rete sociale interno alla cooperativa con una frase, che mi ha colpito particolarmente, è di Albert Camus. “Sii realista, chiedi l'impossibile”. È lo slogan dell’anno passato che si aggancia all’anno che verrà.
E l’impossibile chiederemo a tutti noi affinché diventi consolidata e dinamica realtà.
Buon 2010 a tutti.
La trasparenza ci ha contraddistinti in ogni nostra azione, anche oltre il dovuto. E spero che il Territorio su questo ci dia atto.
Non è stato un anno facile per nessuno.
Servizi sono scomparsi e sacrificati all’altare del risparmio per sprechi generati da altri, giovani in piazza a rivendicare il diritto al futuro, ritardi nei pagamenti delle forniture agli Enti accreditati ed autorizzati a dispetto di una casta che si arricchisce sempre di più e nuota agevolmente nei privilegi….
Questi eventi sono stati rilevanti per il nostro Stato Sociale.
Il sistema perverso ha reagito ai nostri attacchi attraverso intimidazioni e vendette di vario tipo. Se vogliamo, è un indicatore che si è sulla via giusta.
E questa via maestra intendiamo proseguire per l’anno che verrà.
Il 2011 non sarà un anno facile. Il lavoro sarà duro perché ciò che è stato avviato non può permettersi rallentamenti.
E mi chiedo: perché dovrebbe?
Sento forte l’entusiasmo in tutti noi nell’affrontare adeguatamente i problemi soprattutto notevole lo sforzo di adeguare i tempi alle vicende.
Il tempo, nel Sociale, non è amico. Sommerge di fatalismo e rassegnazione ogni cosa.
E di questo si è consapevoli.
L’anno che varrà, sono certo, ci vedrà protagonisti su molteplici fronti aperti, dove è d’obbligo non tradire la rete.
Gli indecisi, i disincantati, i disfattisti…non temete, saranno agganciati.
Stamattina ho inviato gli auguri di buon anno nuovo alla rete sociale interno alla cooperativa con una frase, che mi ha colpito particolarmente, è di Albert Camus. “Sii realista, chiedi l'impossibile”. È lo slogan dell’anno passato che si aggancia all’anno che verrà.
E l’impossibile chiederemo a tutti noi affinché diventi consolidata e dinamica realtà.
Buon 2010 a tutti.
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
2011,
Forum III settore,
Mario Alberti,
quando la rete fa goal
venerdì 3 dicembre 2010
il mio pensiero sulla chiusura del punto nascite a Melito
Fatto salvo il decreto ministeriale, le Regioni assicurano l'assistenza sanitaria al proprio interno.
Questo non lo dico io, ma la legge che nel 1978 istituì il Servizio sanitario Nazionale dopo anni di diseguale assistenza mutualistica.
Per la cronaca la legge n.833.
Detto ciò è detto poco, perché migliaia di decreti hanno determinato le scelte.
Penso che in virtù delle competenze regionali in materia di sanità, l'introduzione del concetto di deroga, valido in altri casi, sarebbe quanto mai opportuno.
Quindi una modifica ad hoc del decreto che rende l’applicazione tarata sull’orogeografia dell’Area distrettuale di riferimento.
Non mi risulta superata la carta costituzionale, quando afferma il diritto alla salute.
Questo diritto viene compromesso se intervengono complicazioni ad un evento naturale come il parto ed il servizio apposito si trova d oltre ottanta kilometri.
Personalmente e con dati alla mano la risposta degli ultimi anni fornita al welfare in genere è stata debole e progressivamente ( in termini di risorse destinate ad hoc) ridotta.
Dobbiamo prendere atto come personalmente prendo atto, sul piano ideologico, che la destra non parla il linguaggio del welfare.
Ma è, appunto, un'opinione personale.
Bene dice un commentatore quando afferma che l'impegno dei dirigenti e del personale potrebbe fornire nuova linfa ad un Ospedale malamente percepito dal cittadino, a torto od a ragione, non come servizio affidabile.
Non condivido però l'inesistenza di una potenziale penalizzazione per il nostro nosocomio.
La chiusura del punto nascita a livello organizzativo interno inevitabilmente penalizzerebbe il servizio di Pediatria e trasversalmente quantomeno il Laboratorio analisi chimico - cliniche.
Anche questi reparti, non raggiungendo i risultati, potrebbero essere messi a rischio?
Personalmente vedo questa imminente chiusura come un troian horse per un ulteriore indebolimento di tutto il Nosocomio, proprio quando la coscienza del rilancio sta passando anche attraverso gli operatori ed i dirigenti.
I cittadini, le associazioni e la società civile tutta devono reagire di fronte a questa situazione, estendendo la protesta nell’hinterland, perché viene leso il diritto alla salute ed inferto un colpo mortale al ripopolamento dei borghi antichi dell'area.
La chiusura del punto nascita rappresenta, in termini di costi, un debole deterrente in quanto indurrebbe al ricovero improprio in forma protettiva mamme distanti dal centro più vicino con sanitarizzaizone eccessiva del parto e consequenziale incremento della spesa sanitaria.
Oltre e non da poco la delicatezza rappresentata dell’aspetto psicologico delle future o già mamme che vivrebbero con incertezza uno dei momenti più delicati della vita.
È questo il diritto alla Salute?
Questo non lo dico io, ma la legge che nel 1978 istituì il Servizio sanitario Nazionale dopo anni di diseguale assistenza mutualistica.
Per la cronaca la legge n.833.
Detto ciò è detto poco, perché migliaia di decreti hanno determinato le scelte.
Penso che in virtù delle competenze regionali in materia di sanità, l'introduzione del concetto di deroga, valido in altri casi, sarebbe quanto mai opportuno.
Quindi una modifica ad hoc del decreto che rende l’applicazione tarata sull’orogeografia dell’Area distrettuale di riferimento.
Non mi risulta superata la carta costituzionale, quando afferma il diritto alla salute.
Questo diritto viene compromesso se intervengono complicazioni ad un evento naturale come il parto ed il servizio apposito si trova d oltre ottanta kilometri.
Personalmente e con dati alla mano la risposta degli ultimi anni fornita al welfare in genere è stata debole e progressivamente ( in termini di risorse destinate ad hoc) ridotta.
Dobbiamo prendere atto come personalmente prendo atto, sul piano ideologico, che la destra non parla il linguaggio del welfare.
Ma è, appunto, un'opinione personale.
Bene dice un commentatore quando afferma che l'impegno dei dirigenti e del personale potrebbe fornire nuova linfa ad un Ospedale malamente percepito dal cittadino, a torto od a ragione, non come servizio affidabile.
Non condivido però l'inesistenza di una potenziale penalizzazione per il nostro nosocomio.
La chiusura del punto nascita a livello organizzativo interno inevitabilmente penalizzerebbe il servizio di Pediatria e trasversalmente quantomeno il Laboratorio analisi chimico - cliniche.
Anche questi reparti, non raggiungendo i risultati, potrebbero essere messi a rischio?
Personalmente vedo questa imminente chiusura come un troian horse per un ulteriore indebolimento di tutto il Nosocomio, proprio quando la coscienza del rilancio sta passando anche attraverso gli operatori ed i dirigenti.
I cittadini, le associazioni e la società civile tutta devono reagire di fronte a questa situazione, estendendo la protesta nell’hinterland, perché viene leso il diritto alla salute ed inferto un colpo mortale al ripopolamento dei borghi antichi dell'area.
La chiusura del punto nascita rappresenta, in termini di costi, un debole deterrente in quanto indurrebbe al ricovero improprio in forma protettiva mamme distanti dal centro più vicino con sanitarizzaizone eccessiva del parto e consequenziale incremento della spesa sanitaria.
Oltre e non da poco la delicatezza rappresentata dell’aspetto psicologico delle future o già mamme che vivrebbero con incertezza uno dei momenti più delicati della vita.
È questo il diritto alla Salute?
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
Chiusura Punto Nascite,
Mario Alberti
venerdì 26 novembre 2010
l'elenco

Vi regalo la foto della mia innocente automobile, gommizzata ieri…ancora cammina.
Come le mie idee ed il mio impegno…
Non posso entrare in merito alle possibili cause, perché non le conosco.
Fare sociale, servizi, legalità come rispetto delle procedure, da stimolare sempre in un contesto come il nostro dove i percorsi paralleli diventano sempre la via maestra forse infastidisce qualcuno o qualcosa….
Sarà così…altro non immagino.
Ma quello che in questi frangenti salta all’occhio ed è una naturale prosecuzione di eventi come il 13 novembre scorso, è senz’altro la coesa risposta del mondo del sociale che rifiuta, adesso finalmente anche con i fatti, ogni prevaricazione ed ogni distorsione dalla legalità.
Oggi più che mai.
Questo è il valore aggiunto al nostro impegno.
Questo aggiunge grinta al mio impegno.
Adesso faccio un elenco. Un elenco di cose che sto facendo e che mi chiedo, chiedo a voi, a chi possono dare fastidio e perché….
1. Cerco di coordinare, meglio possibile, i servizi sociali della mia cooperativa, che ringrazio per la fiducia;
2. Lotto per un mondo pulito dove si respiri aria buona e lavoro per tutti, insieme al coordinamento per l’alternativa al Carbone;
3. Insegno,nei ritagli di tempo, nei corsi per Operatore Socio Sanitario la mia materia, ovvero organizzazione dei Servizi Socio Sanitari.;
4. Presiedo, fino a quando inevitabilmente mi sovrasteranno i giovani, il Forum Distrettuale del III settore;
5. Appoggio, quando posso in termini di presenza fisica, Libera;
6. Faccio quando posso l’uomo di casa;
7. Passeggio per la vie periferiche e non del mio paese, a piedi e spesso in solitudine;
8. Scrivo e studio;
9. Navigo in rete ed esprimo le mie opinioni;
10. Commetto errori.
Tutto qua.
Grazie a tutti quelli che sono stati accanto a me in un civile sdegno verso tutto ciò che è violenza ed intimidazione.
Come le mie idee ed il mio impegno…
Non posso entrare in merito alle possibili cause, perché non le conosco.
Fare sociale, servizi, legalità come rispetto delle procedure, da stimolare sempre in un contesto come il nostro dove i percorsi paralleli diventano sempre la via maestra forse infastidisce qualcuno o qualcosa….
Sarà così…altro non immagino.
Ma quello che in questi frangenti salta all’occhio ed è una naturale prosecuzione di eventi come il 13 novembre scorso, è senz’altro la coesa risposta del mondo del sociale che rifiuta, adesso finalmente anche con i fatti, ogni prevaricazione ed ogni distorsione dalla legalità.
Oggi più che mai.
Questo è il valore aggiunto al nostro impegno.
Questo aggiunge grinta al mio impegno.
Adesso faccio un elenco. Un elenco di cose che sto facendo e che mi chiedo, chiedo a voi, a chi possono dare fastidio e perché….
1. Cerco di coordinare, meglio possibile, i servizi sociali della mia cooperativa, che ringrazio per la fiducia;
2. Lotto per un mondo pulito dove si respiri aria buona e lavoro per tutti, insieme al coordinamento per l’alternativa al Carbone;
3. Insegno,nei ritagli di tempo, nei corsi per Operatore Socio Sanitario la mia materia, ovvero organizzazione dei Servizi Socio Sanitari.;
4. Presiedo, fino a quando inevitabilmente mi sovrasteranno i giovani, il Forum Distrettuale del III settore;
5. Appoggio, quando posso in termini di presenza fisica, Libera;
6. Faccio quando posso l’uomo di casa;
7. Passeggio per la vie periferiche e non del mio paese, a piedi e spesso in solitudine;
8. Scrivo e studio;
9. Navigo in rete ed esprimo le mie opinioni;
10. Commetto errori.
Tutto qua.
Grazie a tutti quelli che sono stati accanto a me in un civile sdegno verso tutto ciò che è violenza ed intimidazione.
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
Mario Alberti,
Melito P.S.
martedì 23 novembre 2010
non giriamoci dall'altra parte....
Il Forum Distrettuale del III settore Area Grecanica aderisce idealmente alla manifestazione del 25 novembre, a Villa San Giovanni.
Le problematiche lavorative sono la priorità del momento attuale ed e' bene che la società civile se ne renda conto. Il mondo del III settore grecanico non può non essere accanto ai lavoratori in questo frangente, con la convinzione che da lavoro parte il benessere, si consolida il mercato e cresce l'economia, si libera l'uomo da ogni forma di giogo, ivi compresa la ndrangheta ed i vari padroni mascherati che insistono nel nostro contesto. Viceversa e' solo disagio e sofferenza. Il mondo del Sociale, che vive costantemente nel precariato, nei ritardi pagamento da parte degli Enti Pubblici, nel contatto quotidiano con la sofferenza generata anche dalla povertà e dalla perdita di ruolo lavorativo non può e non deve girarsi dall’altra parte di fronte a questi esplosivi allarmi sociali.
Ci auguriamo quindi che la politica, non casta ma rappresentanza dei cittadini per la produzione del benessere comune, prenda adeguatamente atto di ciò, applichi i principi di concertazione e sussidiarietà, ascolti il proprio popolo e soprattutto provveda immediatamente ad una risoluzione in forma definitiva.
Le problematiche lavorative sono la priorità del momento attuale ed e' bene che la società civile se ne renda conto. Il mondo del III settore grecanico non può non essere accanto ai lavoratori in questo frangente, con la convinzione che da lavoro parte il benessere, si consolida il mercato e cresce l'economia, si libera l'uomo da ogni forma di giogo, ivi compresa la ndrangheta ed i vari padroni mascherati che insistono nel nostro contesto. Viceversa e' solo disagio e sofferenza. Il mondo del Sociale, che vive costantemente nel precariato, nei ritardi pagamento da parte degli Enti Pubblici, nel contatto quotidiano con la sofferenza generata anche dalla povertà e dalla perdita di ruolo lavorativo non può e non deve girarsi dall’altra parte di fronte a questi esplosivi allarmi sociali.
Ci auguriamo quindi che la politica, non casta ma rappresentanza dei cittadini per la produzione del benessere comune, prenda adeguatamente atto di ciò, applichi i principi di concertazione e sussidiarietà, ascolti il proprio popolo e soprattutto provveda immediatamente ad una risoluzione in forma definitiva.
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
diritto al lavoro....,
Mario Alberti
giovedì 18 novembre 2010
SOLDATI DI UN FRONTE SENZA FINE.....

Non passa giorno che in tutti i settori della vita pubblica si assiste a manifestazioni di protesta. Sovente queste derivano da una caduta verticale dei diritti garantiti non da uno status, se c’è non certo invidiabile, ma da leggi della Repubblica.
Lo status di chi protesta non è, come scritto, assolutamente invidiabile, perché si tratta di precari che stanno diventando disoccupati, studenti che vivono l’angoscia del futuro, ammalati che non riescono ad avere la dovute prestazioni.
Questa è crisi del welfare.
A fronte assistiamo ad indagini su borse di studio pilotate dalla lobby della cultura universitaria, a funzionari super pagati per ingolfare di burocrazia sovietica gli uffici che invece dovrebbero produrre servizi e benessere, politici dilettanti che hanno portato la nostra Repubblica nell’era glaciale.
Fin qui è moralismo.
Da ora in poi però dobbiamo conoscere e reagire.
Ritengo non sia possibile che la società civile non prenda coscienza di quanto accade, protetta da un sipario di carta velina che è rappresentato dalla convinzione che “a me non serve tutto ciò…”
La salute è un bene collettivo la cui compromissione non deriva dal proprio reddito.
Lo status di chi protesta non è, come scritto, assolutamente invidiabile, perché si tratta di precari che stanno diventando disoccupati, studenti che vivono l’angoscia del futuro, ammalati che non riescono ad avere la dovute prestazioni.
Questa è crisi del welfare.
A fronte assistiamo ad indagini su borse di studio pilotate dalla lobby della cultura universitaria, a funzionari super pagati per ingolfare di burocrazia sovietica gli uffici che invece dovrebbero produrre servizi e benessere, politici dilettanti che hanno portato la nostra Repubblica nell’era glaciale.
Fin qui è moralismo.
Da ora in poi però dobbiamo conoscere e reagire.
Ritengo non sia possibile che la società civile non prenda coscienza di quanto accade, protetta da un sipario di carta velina che è rappresentato dalla convinzione che “a me non serve tutto ciò…”
La salute è un bene collettivo la cui compromissione non deriva dal proprio reddito.
Anche se questo pesa indubbiamente nelle cure.
La condizione di disabilità potrebbe incombere su tutti noi, da un momento all’altro.
La condizione di disabilità potrebbe incombere su tutti noi, da un momento all’altro.
Non è un anatema, è realtà lapalissiana.
Ieri è toccato al settore psichiatrico, dopo anni d’incertezza e di successi, dopo aver abbattuto uno dei più incrostati lager d’Italia, con amore e sacrificio, “puzzo di piscio e segatura” ancora si è nell’incertezza sostanziale e formale.
Questo non è più possibile ed è bene che la società civile, se civile è, se ne renda conto…
Ieri è toccato al settore psichiatrico, dopo anni d’incertezza e di successi, dopo aver abbattuto uno dei più incrostati lager d’Italia, con amore e sacrificio, “puzzo di piscio e segatura” ancora si è nell’incertezza sostanziale e formale.
Questo non è più possibile ed è bene che la società civile, se civile è, se ne renda conto…
ALBERTI, RINASCITA,SALUTE MENTALE
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Mario Alberti,
psichiatria
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