sabato 17 ottobre 2009

Tutto cambia perchè nulla cambi....

Negli ultimi giorni un tourbillon di dichiarazioni ci invade il web e la cara stampata.
Il concordato Calabria – Venditti è stato firmato.
Pace fatta.
Antonello non voleva dire quello che è stato detto ( e che voleva dire?) anzi voleva spronare la Calabria a non arrendersi ed uscire dalla situazione dalla quale versa.
Ha fatto una cazzata ed un’altra più grande facciamo noi ad amplificare una gaffe o un pensiero non eccessivamente di spessore.
Comunque ne esce sconfitto.
Adesso scendono anche in campo i “Senatori”, quelli calcistici della Nazionale di calcio, non i nostri politici, ad affermare che bisogna fermare il massacro mediatico della Calabria.
Noi ci mettiamo il cuore.
Poi si mette anche il Prefetto Cetola, prorogato commissario della tanto mafioseggiante ASP n. 5 di Reggio Calabria, che nel manifestare solidarietà alla ovviamente deprecabile e criminale devastazione subita da due suoi funzionari, non ha esitato un attimo a calcare la mano sulla nostra mafiosità, illegalità e necessità di riportate tutto a livelli di ordine adeguati.
Speriamo che nel prosieguo del suo mandato faccia sì che i nostri vecchini non muoiano in fila ai Centri Unici di Prenotazione, a Melito come a Reggio Calabria.
Questa è anche legalità. Questa è soprattutto Sanità.
Tutto cambia perché nulla cambi.
Quindi, come leggete, tutti pontificano, me compreso.
Quello che mi manca è il pensiero più importante e risolutorio.
Il pensiero del nostro Popolo, se non in commenti striminziti, pieni di allusioni e sotto nick.
Ad esempio, tutti i disagi subiti per prenotare un esame ospedaliero, il sentirsi additare come disponesti e mafiosi tout court, l’assenza di postazioni di Continuità Assistenziale in posti come Bagaladi, piuttosto popolati o San Pantaleone, comune di San Lorenzo.
O gli abitanti di Caredia, sul quale viso soffia il vento delle eternit del Tuccio
Cosa accade al nostro popolo?
Stanchezza, sfiducia, rassegnazione, fatalismo…
Una persona che non c’è più, più stimata in morte che in vita, diceva “sveglia popolo” .
Da ciò senz’altro dipende il cambiamento.

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