sabato 24 ottobre 2009

filo spezzato

Enzo Vinci per l’ennesima volta ha prodotto un documento denuncia di altro profilo. Il Servizio di Veterinaria al buio, senza rete telefonica e quindi internet, con conseguenza sull’archiviazione e sul reperimento dei dati, è cosa vergognosa.
Ben più delle pruderie dei nostri governanti.
Ma come la storia insegna, notizie ad effetto distanziano dai veri problemi.
Torniamo a noi.
Nella situazione descritta, sulla quale non mi dilungo invitando chi legge a consultare Melito Tv, concorrono diversi argomenti, aprendo squarci spaventosi nella gestione della Cosa Pubblica.
Primo quesito.
Che senso ha affidare un bene confiscato alla mafia quando il beneficiario non può utilizzarlo appieno.
Ovvero, basta assegnarlo ed il percorso è compiuto?
La ndrangheta, quella stessa che la Commissione dell’ASP è venuta a combattere, sarà soddisfatta sapendo che la registrazione ed il monitoraggio della vita animale, specie se commestibile, viene compromessa da un allaccio di energia elettrica?
Sembra una legge del contrappasso. Ci sono stati e ci sono ancora processi in corso su tali ambiti.
Da ramo spezzato a filo spezzato?
Altro quesito.
Ma se vero è che il dirigente della Struttura ha prodotto già da mesi richieste d’intervento alla Commissione Straordinaria che non ha attivato i giusti processi di risoluzione, a che serve una Commissione Straordinaria se non gestisce l’ordinario?
A chiudere Servizi? A lasciarli al buio? A non farli funzionare?
Ottimizzare significa non far funzionare?
Risparmiare significa eliminare?
Per ultimo mi chiedo quanto costa alla collettività una mancata produttività di un Servizio a causa di problematiche logistiche?
Parecchio ovviamente.
Come è noto i costi peggiori, che generano più frustrazione, sono quelli che derivano dalla mancata produzione di un servizio.
E qui ci siamo.
Allora che fare? Ovviamente denunciare ed informare.
Ad ogni libera opinione per l’inetto corrisponde una minaccia.
Termino con un aforisma….
I buoni ragionamenti sono più forti di due mani robuste. (Sofocle)
Alla prossima

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