domenica 27 settembre 2009

questa nostra strana politica...

Anche se ho la sensazione di, come dice l’amico Vincenzo, “farla fuori dal vaso”, desidero lo stesso esprimermi su una situazione che, forse a causa della mia profonda incompetenza, non mi affatto chiara.
Siamo nel campo della politica locale e la domanda espressa da un ingenuo come me è questa: .
A cosa servono i gruppi consiliari?
Lo stimolo viene dall’amico Pasquale, persona seria e stimabile, come gli altri componenti del gruppo, che con le sue dichiarazioni mi ha aperto delle riflessioni.
In Consiglio Comunale ci sono o ci sono stati altri gruppi, almeno due, come i Giovani Amministratori Melitesi o la Margherita.
Almeno ci stanno tre gruppi.
Che significa attivare un gruppo consiliare, nel nostro caso secondo parametri diversi?
Uno basato sull’età, pare, e l’altro su uno schieramento ricalcante il livello nazionale.
Ad esempio, tornando alle dichiarazioni dell’amico Pasquale, le motivazioni di “progresso per Melito” sembrano un programma elettorale, un po’ in ritardo.
Ed alcune mi inquietano.
“Un progetto che abbia al centro l’interesse della collettività “, come dichiarato, mi pone la domanda ovvia…
Prima di questo gruppo cosa ci stava al centro del vostro impegno?
Analogo discorso vale per il “riaffermare i principi di moralità, uguaglianza e legalità”.
E prima?
Ma sostenere l’azione amministrativa non compete principalmente alla maggioranza?
Ovviamente, e sono d'accordo, non sempre si può essere contro e contrapposti.
Questi dubbi penso rimarranno senza risposta.
E poi, rivolgere l’attenzione ai problemi del paese non è mandato del Consiglio e di ogni espressione del popolo come i consiglieri eletti?
Perché rimarcare questo aspetto come elemento costitutivo di un gruppo consiliare?
Non posso che essere d’accordo sul recupero della centralità del cittadino nelle scelte che lo riguardano, quindi i Comitati di Quartiere,spettri mai evocati nel nostro paese, ma sempre invocati, e soprattutto nel fare di Melito un centro dove la cultura diventa strumento per la crescita e lo sviluppo.
Per far questo bisogna cambiare mentalità, ma come? Ovviamente dando l’esempio, tutti quanti, e non soltanto proponendo rimedi o gruppi.
La storia del possibile affondamento di una nave con contenuto ignoto, quindi preoccupante, indipendentemente dai prematuri dotti approfondimenti sull’ingegneria nucleare sentiti in questi giorni, ne è occasione.
La carenza di Vigili Urbani che si riflette pesantemente sul traffico e sulla legalità è un’altra occasione per dimostrare il proprio contributo alla crescita del paese.
I trasporti interni inesistenti, l’inaccessibilità per un disabile alla Sala Consiliare e spero momentaneamente alla Sala Convegni di via del Fortino, è altro terreno d’impegno.
Ma questi aspetti si vedono solo dall’esterno mentre essere dentro un meccanismo significa poi vedere altro ed in altro modo?
A voi gruppi e sottogruppi, la risposta.

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