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mercoledì 30 gennaio 2013

Gli ultimi tra gli ultimi !!!!




Che vi sia una spoliazione progressiva e frustrante verso i servizi di tutela della salute pubblica nel distretto socio sanitario n.4, Melito capofila, che coincide con parte dell’Area Grecanica, è cosa tristemente risaputa.
Quanto accade al Tiberio Evoli, che serve, o forse meglio usare il passato, serviva, un bacino d’utenza che va ben oltre il Distretto di Melito, è la massima espressione di questa paradossale situazione.
Per fortuna mal digerita, considerati gli aneliti di protesta che si levano dalle Istituzioni e dai cittadini associati in gruppi di indiscusso impegno, come il comitato civico Pro Condofuri ed il Comitato Mammeperunfuturo.
Attraverso questa mia riflessione intendo denunciare una ulteriore castrazione in termini di Servizi Sanitari che consiste nell’annullamento dei posti in degenza presso il Servizio psichiatrico Diagnosi e Cura allocato all’interno dell’Ospedale Tiberio Evoli.
Non intendo rammentare i principi contenuti nella legge 180/78 seguita dopo qualche mese dalla legge che organizzo per la prima volta in maniera organica il Servizio Sanitario Nazionale, la legge n. 833/78. Né fare riferimento alla carta Costituzionale, alla carta dei Diritti del Malato od altre violate normative.

Sarebbe inutile frustrazione!
Piuttosto intendo porre all’attenzione dei cittadini e delle Istituzioni il dramma che già vive la famiglia di una persona con patologia psichica, accresciuto notevolmente dall’impossibilità, nel comprensorio, di utilizzare i posti letto non soltanto per i trattamenti sanitari obbligatori, ma anche per i ricoveri programmati. Per fortuna il Servizio di Salute Mentale funziona ed effettua un buon intervento sul territorio.
Dover ricoverare un congiunto, in presenza comunque di ridotti posti letto, in ospedali notevolmente distanti come Catanzaro, Messina, Aversa, raramente si riesce a Reggio, per un nucleo familiare che abita nel nostro distretto è sovente impresa gravosa e onerosa sia in termini economici che di giusto supporto familiare.
Spesso il disagio psichico va a braccetto con il disagio ambientale ed anche economico, per beffa del destino o contrazione delle risorse familiari per spese di cura e spostamento..  
Da qui le ovvie conseguenze.
In questo momento all’interno dei figli ultimi vi sono più categorie, e quella dei pazienti psichiatrici è ultima tra gli ultimi.
Mi l’appello al territorio per non far cadere nel silenzio questo immane disagio e soprattutto documentare i casi in oggetto, in termini numerici, in quanto protetti dalla riservatezza, che potrebbero ricondurre a quanto su esposto.
Allo scopo il Forum del III settore tutto si offre a raccogliere le eventuali segnalazioni e farne documentazione, in un momento storico in cui i numeri evidentemente contano più dei diritti dei cittadini.    

lunedì 31 dicembre 2012

LE POLITICHE SOCIALI SONO LA MISURA DELLA CIVILTà DI UN POPOLO....



L’anno che verrà non potrà che essere migliore per le Politiche Sociali dell’Area.
Il concetto, che presuppone una speranza, è semplice da spiegare e desidero farlo con una metafora.
Oltre il fondo non si può andare.
Si può solo risalire.
L’anno passato ha visto un’ incredibile indietreggiamento rispetto a quanto, con difficoltà, ottenuto negli anni.
Non voglio fare un’analisi politica. Non è mestiere mio. Ma come non rilevare la stasi che attanaglia l’Ufficio Piano insediato presso il Comune di Melito di Porto Salvo, capofila di distretto, con stimoli e difficoltà nel corso degli ultimi anni.
Siamo fermi e non se ne capiscono le ragioni.
Ricordo che la Programmazione è l’unico contrasto all’annichilimento economico che hanno subito le Politiche Sociali dal 2010 ad oggi.
Per entrare nel merito l’anno a cui ho fatto riferimento è stato l’ultimo che ha visto finanziato il Fondo per le Non autosufficienze. Oltre il fondo è stato cassato.
Sul fondo politiche sociali in genere si è passati da 1231,2 ml. Euro del 2008 a 178,5 ml. Euro nel 2011.
La Politiche Sociali non sono un termine che dobbiamo sentire distante ed eccessivamente tecnico, perché consistono in interventi professionali e finanziari per rispondere ai bisogni delle persone anziane sole e non autosufficienti, delle persone con disabilità, delle famiglie in difficoltà sociale ed economica, dei minori da sostenere e non utilizzare soltanto in spot elettorali, degli immigrati, risorsa e non problema, e presuppongono tanti altri interventi che sono la misura della civiltà di un popolo.
Non sono e non debbono essere un fondo dal quale attingere per compensare altrui sprechi.
Che fine ha fatto, tornando sempre al Comune di Melito, la Consulta delle Politiche Sociali che negli ultimi anni era il tafano che pungeva nelle tenebre, oltre ad essere un interessante luogo di confronto e proposta ?
Da qui un appello all’Assessore al ramo di convocare la Consulta subito e sostenere il suo riassetto.
E negli altri Comuni perché non esiste una Consulta?
Vorrei chiarire da subito un concetto.
Mi appello prevalentemente al Comune di Melito in quanto capofila di Distretto e come tale, per legge, competente per spingere e sostenere le Politiche Sociali d’Area.
È oltremodo vero che  il III settore ha la sua parte di responsabilità in ciò.
In questo momento rischia di ripiegarsi nelle proprie difficoltà, di chiudersi a riccio per difendersi dalla riduzione delle risorse, dai ritardi nei pagamenti e per ultimo dalle aggressioni mediatiche fantasiose quanto inconsistenti.
Al III settore locale chiedo fiducia e coesione. Verremo fuori anche da questa tempesta ma solo rimanendo uniti.
La crisi ha accentuato i bisogni ed i più deboli sono diventati gli agnelli da sacrificare al pubblico egoismo.
Dobbiamo, invertendo la tendenza alla rassegnazione, sostenere fortemente la promozione umana perché in essa risiede il futuro di un contesto.
Solidali si cresce e coesi si vince.
Che sia un anno nuovo, ma veramente nuovo, soprattutto nella coesione e nell’impegno tanto personale quanto collettivo.