Che L’Ospedale di Melito non debba
chiudere, ridurre i servizi, sacrificarsi alle decisioni politiche che vanno a
volte in conflitto con le esigenze della popolazione, non v’è dubbio.
Nei mesi
scorsi abbiamo assistito a numerose manifestazioni, incontri, promesse
debitamente non mantenute, disquisizioni legal – politichese.
Alla fine il
nostro Ospedale è sempre più contratto ed in determinate ora della giornate
sembra un luogo fantasma.
Sulla professionalità e sulla dedizione degli
operatori nessuno nutre dubbi, almeno palesi, e sono stati ampiamente difesi da
una fascia della popolazione che ha deciso d’impegnarsi per l’esigibilità del
diritto costituzionale alla salute.
Ma sarebbe oltremodo superficiale difendere
l’Ospedale senza però mettere in evidenza alcuni elementi di qualità piuttosto
deboli che presumibilmente sono fonte di disaffezione da parte di un buon numero
di cittadini, noti per non aver preso alcuna posizione, o aver assunto posizioni
critiche tout court.
E nella fattispecie mi vorrei
soffermare su un fenomeno, che non è opportuno ritenere fisiologico.
Ma
oltremodo patologico.
E dobbiamo apertamente denunciarlo.
Ovvero l’assistenza ai pazienti
ricoverati, specie anziani.
Affermo forse il falso, e quindi
soggetto a querela, se affermo che i parenti devono cambiare i panni ai
pazienti, devono imboccarli, devono curare l’assistenza notturna, specie, come
detto, per le persone anziane?
Affermo forse il falso se scrivo che
in caso di assenza di rete parentale vengono a volte attivati paralleli circuiti che
portano improvvisati assistenti, pagati dalle famiglie, invadere le notti
ospedaliere ?
L’orario delle visite è valido fin
quando il parente non “serve”.
Vero o falso?
Allora, serenamente, dobbiamo dirci
le cose come stanno. Ed ammettere che forse il personale è alle corde. Però questa situazione ricade sui malati e sui loro familiari.
Quindi occorre lottare a 360° non solo per contrastare l’impoverimento
del nosocomio ma anche perché sia garantita la qualità dell’assistenza ai
pazienti non particolarmente autosufficienti.
Scritto ciò chi ritiene sia falso, lo
provi e quereli pure.
E prosegua pure ad edulcorare la realtà, e quindi non
sciogliere i veri nodi.
O altri nodi oltre le scellerate scelte politiche.
Ma sappia pure che quanto scritto è
la realtà, facilmente dimostrabile, e proveniente da testimonianze raccolte e da
esperienze di carattere personale e professionale.
Quindi insieme si lotti per la
qualità, primo passo per il rilancio dell’Ospedale.
Dall’interno verso
l’esterno.
E solo insieme, con la verità sostanziale in mano, si può combattere questa battaglia di civiltà.
Nessun commento:
Posta un commento