lunedì 26 agosto 2013

DI CHI E' LA COLPA?



Interrogati dopo la guerra,ognuno di loro dice:Colpevole io?.L'infermiera non ha ucciso nessuno, si è limitata a spogliare e tranquillizzare gli ammalati,gesti comuni della sua professione. Nemmeno il medico ha ucciso,ha semplicemente confermato una diagnosi,secondo criteri stabiliti da altre istanze. L'operaio che apre il rubinetto del gas, quindi colui che è più vicino all'omicidio nel tempo e nello spazio, svolge una funzione tecnica sotto il controllo dei suoi superiori e dei medici. Gli operai che sgombrano la stanza compiono un necessario lavoro di bonifica,per di più assai ripugnante.
Chi è dunque il colpevole?Tutti o nessuno? Perché l'addetto al gas sarebbe più colpevole dell'operario addetto alle caldaie, al giardino, ai veicoli? ( alle radici del male – Z.B.)
Inizio con questa metafora un ragionamento che non vuole essere giudicante, ma facilitare la riflessione.
Il voto.
Il significato dato a questa semplice operazione, che costò la vita a milioni di persone, è distante dalla sua reale portata.
Me l’ha chiesto prima – non posso fare a meno – è mio cugino – mi ha promesso un posto di lavoro per mio figlio, si mette a disposizione –
potrei continuare quasi all’infinito citando numerose motivazione a sostegno, più o meno consapevole, di una scelta.
Spesso non corrispondente ai bisogni del proprio paese.
Quindi, di fronte ad una situazione o più di disagio, ( traffico, servizi, clientele, inefficienze), con molta umiltà, e desiderio di cambiare, chiediamoci, senza schermirci, “ di chi è la colpa”?

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