martedì 2 luglio 2013

L’opportunismo e l’opportunità.




Non è opportuno, è giusto ma non è opportuno.
Occorre essere opportuni..ecc. ecc..quante volte ci è stato detto od abbiamo sentito dire ciò?
Tante volte, oggi più che mai.
Ma tutto deriva forse dalla necessità di “cogliere l’opportunità”, ovvero quel momento dove si può verificare un vantaggio per noi stessi, e non possiamo farcelo scappare.
Bene, oserei dire, con qualche possibilità di avere ragione, che in questo momento siamo dominati dall’opportunità, dall’opportuno, dall’opportunismo.
Facciamo qualche esempio?
Chi è disponibile di fronte ad un sopruso a denunciare il fatto, anche pubblicamente, di fronte ad una via diversa di conciliazione? Intendendo l’intervento dell’amico e del compare.
Pochi ritengo, forse nessuno.
Impattando frontalmente ti sei fatto un nemico. Aggirando e colludendo magari ottieni vantaggi.
Dalla posizione prona, però.
Ma il nemico resta, fortificato ed alimentato dall’opportunità di non scontrarsi.
Solo che è nemico di tutti, e non più forse il nostro!
Facciamo un esempio più diretto.
Chi di noi hanno votato alle ultime tornate di prossimità, come amo chiamare la competizione elettorale comunale, la persona considerata più capace e specchiata?
Ovviamente e politicamente tutti. Ma sappiamo che non è così.
Sappiamo tutti che molti hanno votato dove pensavano di ricavare un vantaggio, ovvero qualche ipotetico e fantomatico posto di lavoro.
Molta gente è stata così ingannata dai venditori di fumo, che ci hanno dopo ridotti in cenere!
Altri elettori invece hanno ragionato al contrario.
Nel senso che “è più opportuno” Tizio che Caio, in quanto potenzialmente, pur in assenza di promesse pre elettorali, fonte di facilitazioni.
Intendiamo per facilitazioni i diritti cullati in un letto di clientelismo!
Inoltre registriamo il voto parentale, dove l’opportunità sta nel rispondere ad ordini di scuderia familistici, pur in presenza di rappresentanti oggettivamente incapaci, perché l’equilibrio della famiglia così impone.
Andare in direzione contraria significa essere fuori dal gioco, quasi sempre vincente.
Certo, quasi sempre vincente, perché qualunque asino, con tutto il rispetto per il nobile animale, che ha una parentela lunga e consistente può divenire puledro da corsa!
Ma corre solo per i propri interessi e della famiglia che lo ha “eletto”!!
Questi sono i nodi che attanagliano la nostra bolsa politica, e purtroppo fanno disaffezionare i giovani, che si vedono chiusi da asini trasformisti!
E di fronte alle proprie intenzioni, sentono troppo spesso il qualunquista di turno affermare  - ma cosa fai, non è opportuno !!

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