mercoledì 3 aprile 2013

la mia visione sulle Politiche Sociali nell'Area grecanica



Anzitutto occorre nel distretto Socio Sanitario n.4, che comprende i comuni di Melito capofila, Montebello Ionico, San Lorenzo, Bova, Roghudi, Bova Marina, Condofuri, Roccaforte e Bagaladi, per un totale di circa 33.000 residenti, che la legge 328/2000 e successiva Legge regionale n.23/2003 trovi piena applicazione.
Di conseguenza le necessità più evidenti sono le seguenti:
La costruzione di un Piano di Zona su tutte. La Calabria è fanalino di coda nazionale per la redazione dei Piani di Zona, vero strumento programmatorio distrettuale che incrocia bisogni e risposta, mappando il contesto territoriale, mettendo a sistema le risorse ed ottimizzando gli interventi.
Il P.d.Z. diventa uno strumento indispensabile per evitare sprechi di risorse, magari rivolte ad interventi non di comprovata utilità, e soprattutto per mirare i servizi verso i veri bisogni del territorio.
Sarebbe utile pensare ad un sistema di trasporti sostenibile e solidale, in termini di basso impatto ambientale, rivolto con priorità alle fasce deboli, soprattutto con problemi di mobilità, che per via di distanze minime, ma di sfavorevole oro geografica, assistono impotenti all’interruzione di legami parentali nonché alla possibilità concreta di provvedere a bisogni sanitari personali come visite ospedaliere o quant’altro.
L’attivazione di una Consulta delle Politiche Sociali in ogni Comune dell’Area è quanto mai strumento indispensabile per sostenere le Amministrazioni locali alla redazione congiunta di un Piano di Zona Distrettuale. La Consulta, composta da organizzazioni del III settore, Parrocchie, associazioni culturali e senza fini di lucro fornirebbe uno spaccato “dal basso” del proprio territorio, utile per quanto su detto ma anche per dal piene applicazione a quel principio di sussidiarietà contenuto nell’art. 118 della nostra Costituzione.
Azione oltremodo necessaria consisterebbe nel censimento e nella messa a disposizione della Comunità di tutto il patrimonio edilizio presente da destinare per finalità sociali, la facilitazione in ogni comune della nascita di associazioni culturali senza scopo di lucro o finalità di gestione ma utili al ripristino del dibattito su temi di interesse pubblico ( agorà).
In considerazione della carenza di servizi pubblici sanitari, l’istituzione di un punto di Emergenza – Urgenza nelle aree pedemontane, con l’utilizzo del volontariato ma anche con pubbliche convenzioni a carico degli Enti locali sarebbe elemento di maggior sicurezza per la popolazione, che spesso, in alcuni centri, dista oltre 30 km. dal più vicino Ospedale, Melito.  Non come ultima ipotesi occorrerebbe pensare l’istituzione di Centri Diurni per persone anziane e disabili onde alleggerire le famiglie dal carico assistenziale e rappresentare per i territorio circostante elementi di stimolo culturale in quanto andrebbero a facilitare il volontariato e l’incrocio con elementi di rete formale come le Parrocchie, le Scuole, le associazioni potenzialmente catalizzatori di crescita e contrasto a culture del tipo mafioso o lassista, da combattere con decisione.

Nessun commento: