Che vi sia
una spoliazione progressiva e frustrante verso i servizi di tutela della salute
pubblica nel distretto socio sanitario n.4, Melito capofila, che coincide con
parte dell’Area Grecanica, è cosa tristemente risaputa.
Quanto
accade al Tiberio Evoli, che serve, o forse meglio usare il passato, serviva,
un bacino d’utenza che va ben oltre il Distretto di Melito, è la massima
espressione di questa paradossale situazione.
Per fortuna
mal digerita, considerati gli aneliti di protesta che si levano dalle
Istituzioni e dai cittadini associati in gruppi di indiscusso impegno, come il
comitato civico Pro Condofuri ed il Comitato Mammeperunfuturo.
Attraverso
questa mia riflessione intendo denunciare una ulteriore castrazione in termini
di Servizi Sanitari che consiste nell’annullamento dei posti in degenza presso
il Servizio psichiatrico Diagnosi e Cura allocato all’interno dell’Ospedale
Tiberio Evoli.
Non intendo
rammentare i principi contenuti nella legge 180/78 seguita dopo qualche mese
dalla legge che organizzo per la prima volta in maniera organica il Servizio
Sanitario Nazionale, la legge n. 833/78. Né fare riferimento alla carta
Costituzionale, alla carta dei Diritti del Malato od altre violate normative.
Sarebbe
inutile frustrazione!
Piuttosto
intendo porre all’attenzione dei cittadini e delle Istituzioni il dramma che
già vive la famiglia di una persona con patologia psichica, accresciuto
notevolmente dall’impossibilità, nel comprensorio, di utilizzare i posti letto
non soltanto per i trattamenti sanitari obbligatori, ma anche per i ricoveri
programmati. Per fortuna il Servizio di Salute Mentale funziona ed effettua un
buon intervento sul territorio.
Dover
ricoverare un congiunto, in presenza comunque di ridotti posti letto, in
ospedali notevolmente distanti come Catanzaro, Messina, Aversa, raramente si
riesce a Reggio, per un nucleo familiare che abita nel nostro distretto è
sovente impresa gravosa e onerosa sia in termini economici che di giusto
supporto familiare.
Spesso il
disagio psichico va a braccetto con il disagio ambientale ed anche economico,
per beffa del destino o contrazione delle risorse familiari per spese di cura e
spostamento..
Da qui le
ovvie conseguenze.
In questo
momento all’interno dei figli ultimi vi sono più categorie, e quella dei
pazienti psichiatrici è ultima tra gli ultimi.
Mi
l’appello al territorio per non far cadere nel silenzio questo immane disagio e
soprattutto documentare i casi in oggetto, in termini numerici, in quanto
protetti dalla riservatezza, che potrebbero ricondurre a quanto su esposto.
Allo scopo
il Forum del III settore tutto si offre a raccogliere le eventuali segnalazioni
e farne documentazione, in un momento storico in cui i numeri evidentemente
contano più dei diritti dei cittadini.