giovedì 26 dicembre 2013

l'orologio di Natale......

la notte di Natale di quasi quarant'anni fa, adolescente, la passai con due amici, con i quali condividevo i genitori poco inclini alle veglie ed un pò di solitudine.
In tre ci avventurammo per le vie del Paese Vecchio di Melito.
Un Presepe naturale. Freddo, poca luce, eccezione fatta dai braceri che si intravedevano, o s'intuivano. Non ricordo.
Per strada tre ragazzi e qualche cane randagio, con i quali facilmente avevamo siglato, tacitamente, un patto di non aggressione!
Solo tra solitudini è facile rispettarsi.
Girando girando per terra trovammo un orologio d'oro.
Francamente ci pensammo un pò su. Lo rigirammo tra le mani per provarne la consistenza, il valore, il funzionamento.
L'orologio si poteva trasformare facilmente in quei Levi's nuovi che ci erano rimasti in gola, o nell'ultimo LP di Roberto Vecchioni. O di Guccini.
Ma si poteva anche trasformare in un sostanzioso rimorso. Di quelli che ti prendono alla gola, allo specchio che ti riflette l'anima nuda, così com'è.
Allora, senza esitare, consegnammo l'orologio all'unica radio locale del vecchio romantico Melito anni settanta, affinchè facesse un annuncio di smarrimento.
Non abbiamo saputo più nulla.
Chissa se i miei due vecchi compagni ed amici ricordano quest'episodio, questo sottile filo di ricordi che lega le persone, gli amici ed a volte anche i nemici.
E quello fu, quasi quarant'anni fa, un Natale che ancora oggi ritorna a bussare.
Un Natale diverso.

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