venerdì 3 luglio 2009

lacrime e lotta

Anni fa, in piena ondata di attentati suicidi a Bagdad lessi un pezzo, non ricordo l'autore, ricordo dove, il quotidiano, ma non lo dico, sull'impatto che tali eventi avevano sull'opinione pubblica occidentale.
l'analisi del giornalista portò alla luce quasi un senso di abitudine alle stragi quotidiane, assuefazione, fatalismo ed anche indifferenza, anche grazie alla distanza ed all'effetto video - game delle esposizioni televisive.
ancora da noi, a Melito, non accade, ma francamente temo questa assuefazione alla morte come spesso subentra l'assuefazione alla vita.
Un giovane ci ha lasciati. Tutta la comunità melitese, anche su facebook, lo piange.
queste lacrime presto devono trasformarsi in azioni concrete, altrimenti sarà facile che continuino ad essere versate.
La partecipazione dei ragazzi a questo dramma, in termini di propositività ed impegno, è un'arma eccezionale.
Noi "medi" dobbiamo però assumere il compito di guide disposte ad imparare, ad approcciarci con umiltà consapevoli che dietro questo apparente disimpegno ci sta il nostro disimpegno a volte mascherato da lotta.
I tempi purtroppo sono ristretti e tristi, ma dalle ceneri, con il giusto impegno, non si può che rinascere.

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