sabato 26 ottobre 2013
per fare un Paese...ci vuole un fiore!
per fare una biblioteca...una navetta per Pentedattilo, una pista ciclabile.....ci vuole un fiore.
Ricordate tutti la canzoncina del grande Sergio Endrigo che in buona sostanza attribuiva al fiore, dimostrandolo, l'origine di ogni cosa? Bene, anche a Melito, per fare una biblioteca, che manca da anni, ci vuole un fiore!
E che fiore ci vuole? Un fiore che sboccia ogni tanto, a volte mai, che nel mondo non appassisce, ma basterebbe, a Melito, che fosse come le rose di Atacama....basterebbe che sbocci una sola notte.
Il fiore della partecipazione.
Il sentirsi sudditi passivi di un governo, in questo caso comunale, che a sua volta si sente regnante, ha dato i suoi effetti.
L'assoluta mancanza di "benefit" di civiltà.
In parte essi sono contenuti all'inizio di questo mio delirio da fine settimana, ma potrei andare all'infinito. Dalla mancanza di Servizi ai più deboli, ad una viabilità da quarto mondo, da una passività sostanziale rispetto al più grosso vulnus del paese, la costante agonia del Tiberio Evoli, alla mancanza di sostegno ad azioni culturali. E via discorrendo.....
Senza dimenticare il mostro della Centrale a Carbone, pronto ad azzannare.
Fermiamoci qua, e proviamo ad immaginare invece se il popolo, santa parola, fosse anche massa critica, chiedesse conto a chi ha votato, ma non in termini di riscossione di improbabili promesse elettorale, piuttosto in termini di vantaggio per la collettività tutta.
Forse, con questo poderoso fiato sul collo, non sarebbe cosi' ambita la poltrone nella "casa rosada" di via Rimembranze".
Sarebbe dura e scomoda.
Certo, con sudditi intorno diventa tutto più facile....molto più facile.
Ma cosa occorre per far ciò? Come si facilita la partecipazione dela gente? Come si crea una classe dirigente di qualità e senza vincoli familistici od elettorali?
Come?
Come?
Ovviamente, ci vuole un fiore. Quello di prima.
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