giovedì 2 maggio 2013

Forse il vecchio prese il bambino per mano, ma certamente non raccontò la propria storia.




L’avesse fatto sarebbe stato tutto diverso.
Se avesse raccontato, senza moralizzare, le storie d’amore, l’amore avrebbe più valore.
Se avesse raccontato il valore del denaro, il denaro avrebbe più valore, nelle tasche giovanili.
Se avesse raccontato l’impegno per la libertà, per i più deboli, per la propria Patria, la parola impegno avrebbe un peso quasi sacro nella vita di ognuno.
Se avesse raccontato il vero significato della parola politica, che è l’arte più nobile che esiste per servire il prossimo, allora la politica tornerebbe ad essere l’arte nobile di servire il prossimo, che non è la propria famiglia da sistemare, o il proprio entourage da ricambiare.
E soprattutto se avesse raccontato della ndrangheta, infame e serva dei padroni, che spara sui contadini e si arricchisce sulla pelle dei più deboli, creando debolezza e paura, schiacciando il popolo sul selciato, allora la parola ndrangheta avrebbe il segno dell’infamia e non della timorosa ammirazione.
Adesso, giovani, nulla è perso e quindi andremo insieme incontro alla sera”, e mentre andiamo, raccontiamo……

venerdì 10 maggio, ore 18.30, piazza paese vecchio, Melito, laboratorio d’idee “DIRITTI, SVILUPPO E LEGALITA’ NELL’AREA GRECANICA. Primo racconto  


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