ancora dobbiamo assistere all'annoso problema dei ritardi dell'emissione delle fatture, da parte dell'ASP 5, relative alle prestazioni svolte dal terzo settore in sanità.
Questa ingiustificata situazione porta un ammontare di competenze arretrate, dovute a mancata emissione dei compensi, per le prestazioni di pubblica utilità effettuate,pari a circa tre mesi, quindi tre stipendi.
Non si salva così la Sanità calabrese!
Non si salva sulla pelle di chi, con costi pari ad un quarto rispetto al servizio esclusivamente pubblico,effettua servizi di qualità estrema ( basta leggere i quotidiani) vivendo in situazioni economiche precarie e, in molti casi, disastrose.
Gli stessi ritardi non avvengono per i super - manager che da decenni si avvicendano presso l'ASP, con deboli risultati.
A questa problematica si aggiunge il mancato riconoscimento, da parte dell'Azienda del lavoro svolto, e quindi la richiesta di requisiti per essere accreditati che sarebbe opportuno che vengano chiesti ad altri servizi, magari pubblici.
Che fare?
Certamente continuare a fornire ed elevare sempre più il livello delle prestazioni, perchè l'utenza, spesso anello debole, non c'entra nulla, e va preservata.
Negoziare ma nello stesso tempo rivendicare i propri diritti.
Altro che Repubblica fondata sul lavoro.
E ricordare ai nostri "signori e padroni" di darci oggi, e non domani, il nostro pane quotidiano.
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