sabato 4 maggio 2013

Vecchia Piccola Borghesia.....



Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia
non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.
Sei contenta se un ladro muore o se si arresta una puttana
se la parrocchia del Sacro Cuore acquista una nuova campana.
Sei soddisfatta dei danni altrui ti tieni stretta i denari tuoi
assillata dal gran tormento che un giorno se li riprenda il vento.
E la domenica vestita a festa con i capi famiglia in testa
ti raduni nelle tue Chiese in ogni città, in ogni paese.
Presti ascolto all'omelia rinunciando all'osteria
così grigia così per bene, ti porti a spasso le tue catene. ( Claudio Lolli)
Grazie a Claudio Lolli, cantautore dello scorso secolo per impegno e contenuti, riesco a dare l’incipit a questa mia mattutina riflessione. 
Dov’eri, vecchia piccola borghesia melitese, alla quale molti appartengono ed altrettanto vorrebbero far parte, quando ogni giorno tagliavano, gli stessi rassicuranti politici che hai mandato al potere, un pezzo di Ospedale?
Eri a raccomandarti con il tuo amico medico, per superare le file dei poveracci provenienti dalla cosiddetta Area Grecanica pieni di fardelli e speranze!
Eri a festeggiare il Sindaco appena eletto salvo poi rinnegarlo quando è nella polvere!
Eri alle riunioni perbeniste dove il problema va parlato ma non va affrontato!
Eri ad insegnare il disimpegno agli stessi giovani che critichi!
Eri a pregare Dio sperando che non risponda!
Comunque non c’eri ad assumerti la responsabilità di uno sfascio sotto tutti i versanti della vita pubblica.
E sai che ti dico?
Meglio così.
E adesso che fai, vecchia piccola borghesia melitese, prepari già la futura classe dirigente, i pupi che il puparo dirigerà senza problemi, i professionisti dal disimpegno che “ogni famiglia” deve avere al potere per “un riferimento”….
O ancora è troppo presto, meglio pensarci dopo, nel frattempo che crescono i tuoi figli in riva al Cristal o sulle miniauto da migliaia di euro.
Ciao vecchia piccola borghesia, non mi hai avuto fin ora e non mi avrai mai.
Dall’alto del fallimento ti saluto con sdegno. 


E ti chiedo scusa se a simbolo di questa mia amara riflessione uso la foto dei rifiuti che ci stanno soffocando. 
E' la metafora del perbenismo, la spazzatura. Nei rifiuti che produciamo tutti siamo uguali!!

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