caro
Gino,
so
che hai fatto molto per la pace e per i popoli che soffrono, soprattutto
attraverso interventi sanitari in zone di guerra dove nessuno avrebbe messo una
tenda per paura di saltare in aria.
Ti
ammiro molto, e sarei veramente contento di poterti incontrare, soprattutto per
farti conoscere una zona dove la guerra c’è ma si vede poco, dove i morti
camminano e muoiono talmente lentamente che nessuno se ne accorge, neanche
loro.
Una
terra dove non c’è lavoro, e se c’è è sottopagato, tanto “così fan tutti”…..una
terra dove c’è la mafia, che da noi si chiama ndrangheta, parola dal suono
metallico e truce.
Ma
non tutti siamo mafiosi e spesso come tali siamo trattati da uno Stato
autoritario che distrugge il tumore, o almeno pensa di farlo, ma anche le
cellule sane.
caro
Gino, prima che pensi che c’azzecca tutto ciò vorrei chiederti di venire da
noi, nella cosiddetta Area Grecanica, 33.000 abitanti dei quali molti morti
inconsapevoli….
i
consapevoli muoiono peggio….
una
sola ambulanza transita per i notri territori, fatti di salite e discese, di
valli e rocche, diciamo, di sfavorevole oro geografia!
Un
Ospedale dove i reparti chiudono pian piano,uno dietro l’altro per poco note
leggi regionali, nazionali, europee, mondiali, cosmiche….e la gente muore
mentre i costi di ottimizzano!
Ma
quanto costa una vita umana? I suoi respiri, desideri, amori, ansie, quanto
vale una vita umana nell’Area dei greci di Calabria dove gli anziani vivono
soli e se cadono in casa li trovano dopo due giorni, giusto perché c’è un buon
vicinato ( fatto realmente accaduto, nel 2002, in un paese ai piedi
della
montagna.
Un’area
dove i disabili vanno a scuola solo se c’è l’insegnante di sostegno, capirai,
nove ore a settimana, altrimenti stanno a casa.
Si
i disabili che tu aiuti a trovare la protesi giusta e sostieni con i tuoi
fisioterapisti, i tuoi disabili.
I
“ miei” rimangono in un fondo di letto in attesa di morire, loro però
consapevoli.
Vedi
Gino, sperando che non diventi presidente della Repubblica, se mai ti avanza un
Ospedale, una tenda, un po’ di voglia a cozzare contro l’ottusità burocratica
dai cartellini che autonomamente timbrano mentre i proprietari vanno a spasso, vieni
da queste parti e dacci una mano, perché oggi è peggio di ieri e mi sembra che
sarà meglio di domani…
e
ciò non mi consola.
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