In merito Programma
Operativo regionale fondo sociale Europeo, ovvero percorsi di integrazione e
reinserimento nel mondo del lavoro dei soggetti svantaggiati, nonché lotta alla
discriminazione nell’accesso al mercato del lavoro e nell’avanzamento nello
stesso e promozione dell’accettazione della diversità sul posto di lavoro,
meglio conosciuti come Work – Experience, nel nostro caso per disabili psichici,
desidero affrontare alcuni nodi.
La cooperativa
Rinascita ha percorso questa via nell’anno 2011 terminando nel luglio 2012, il
progetto i Colori della Vita.
Sono state
coinvolte sei persone fragili con patologia psichica.
Nel marzo
del 2012 la cooperativa ha organizzato un seminario di verifica del progetto,
con il chiaro intento di immaginare attraverso la rete sociale ed Istituzionale
un percorso di sostegno successivo al termine del progetto.
In quell’occasione
la grande assente è stata appunto la rete Istituzionale formale.
E questo è
un problema oltremodo serio in quanto il III settore da solo non può farcela a sostenere
alcune esperienze.
Cos’ha
fatto Rinascita, pur nelle difficoltà ormai note nelle quali versa, per
garantire ai sei ex Work – Experience una speranza?
È presto
detto.
Una persona
con particolari attitudini è stata impiegata ne mesi estivi in sostituzioni di operatori
in ferie. E rimane in graduatoria.
Per un
altro tirocinante, identificato come elettivo un intervento di socializzazione
piuttosto che di impiego lavorativo, è stato attivato un progetto di
volontariato.
Altri tre
ospiti posseggono una rete solida interno a sé e non manifestano grosse
necessità lavorative.
Con loro la
cooperativa rimane in contatto costante.
Per un’altra
persona, forse la più difficile ma anche la più bisognosa, si prosegue a stimolare
gli Enti pubblici ad una presa in carico di comunità, oltre che il territorio.
L’unico
percorso possibile è appunto immaginare, e lavorare in tal senso ovviamente, una
presa in carico comunitaria dove III settore ed Istituzioni congiuntamente identificano
strade per affrontare il problema della disabilità psichica correlata al mondo
del lavoro.
Sono perfettamente
consapevole che il lavoro è una carenza per tutti, ma va preso atto che per le
persone fragili questa carenza è triplicata.
Cosa ingiusta
e discriminatoria in uno stato di diritto.
Concludo con
un appello.
Rinascita
non intende abbandonare al loro destino le persone che ha avuto il privilegio
di incontrare per un anno, sostenere al reddito e non solo.
Sta facendo
quello che può e forse di più delle proprie possibilità.
Ma da sola
con può farcela per cui si chiede alla rete sociale ed istituzionale di sostenerci
in questa impresa che profuma di civiltà e welfare.
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