restituiamo la storia ai piccoli, ovvero noi uomini comuni, di tutti i giorni.
Questo è uno dei miei obiettivi, anche se non so ancora come perseguirlo.
Per questo motivo vi regalo una storia, la storia della storia, ovvero ciò che diede vita ad un progetto che spero, si realizzerà presto.si chiamava dieci lire di bustine, e lo scrissi qualche tempo fa per Melitoonline. Adesso non scrivo più lì, ma scrivo e scrivo e scrivo....
vi regalo un piccolo estratto
I luoghi della memoria….ovvero dieci lire di bustine.
Questa mia riflessione è nata esclusivamente per caso, passando dal viale delle Rimembranze, definizione dalla calzante metafora, con la digitale in auto.
Allora ho deciso di regalarvi un ricordo, e sono convinto che non appartiene soltanto a me.
Le attendevamo con ansia, le bustine. Non equivocate, erano o forse lo sono ancora, le figurine dei calciatori, in cartoncino prima dell’avvento dell’adesivo, intorno al 1974. Mazzola, Rivera, Prati, Jair…calcio in bianco e nero lontano dagli sfavillii digitali mediatici.
Una vita.
Il traffico veicolare, che consisteva nelle rare auto e qualche pullman, rigorosamente azzurro, veniva magistralmente diretto da un solo vigile, quando necessitava.
“Don Andrea” lottava sempre con i più monelli, che rapidamente trafugavano qualche “bustina” esposta fuori e vinceva sempre lui, o quasi.
Il fratello, grande maestro di violino, espandeva musica e passione, ogni tardo pomeriggio, nei pressi dello spiazzo che ho citato su.
Don Andrea non c'è più, neanche quel profumo di gelsomino, neanche il calcio di Rivera o Mazzola.
non si sente più il violino negli angoli del viale. Ma si sente, più che mai, voglia di dare volti alla storia del nostro paese.
Questo si sente anche nei giovani. E noi uomini di mezza età abbiamo la responsabilità, in dissolvenza, di star loro accanto ed sostenerli nei loro progetti. Prima di non esserci più.
e così sarà.
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