cosa ebbi a scrivere, nel 1999, intorno alla partecipazione del cittadino, in questo caso "genitore", All'Istituzione scolastica.
"Quale potrebbe essere il ruolo della famiglia nei confronti della Scuola , senza alcuna pretesa di esprimere dei dogmi piuttosto un soggettivo pensiero .
Rispetto al ruolo della famiglia nel mondo della scuola , una cosa è certa : essa non deve essere passiva .
Il ruolo di fruitore passivo di un servizio ritengo non si adatti ai contenuti che la famiglia , attualmente , dovrebbe in sé riporre , e meno che mai ai segnali di disagio che ci rimanda la nostra società .
La Scuola non è un servizio il cui mandato istituzionale debba esaurirsi con l’istruzione nozionistica del bambini , piuttosto formatrice di quel complesso di regole e valori , oltre che di cultura , tessuto connettivo del cittadino futuro .
La famiglia naturalmente non si deve chiamare fuori da questo gioco , ma ricopre , alla fine , specie nei primi anni scolari del bambino , e mi riferisco agli anni di Scuola Elementare , quasi lo stresso ruolo .
Sia a scuola che in famiglia , sia con la madre che con la maestra ,il bambino è terreno d’incontro tra il proprio io ed il mondo delle regole e dei valori .
Cari lettori , spero non mi abbiate confuso , e se l’avete fatto , almeno nelle prima parte della mia comunicazione avete avuto le vostre buone ragioni , con la moltitudine di opinionisti che dalla pagine di qualsiasi quotidiano , o settimanale , o periodico , lanciano analisi al cielo senza pensare che è opportuno , se l’obiettivo è affrontare i problemi e non autocelebrarsi , formulare delle proposte . Come animatore di un gruppo di genitori , che si interrogano continuamente sul proprio ruolo , e su quello delle istituzioni , prime tra tutte la Scuola , mi sento di proporre alle famiglie anzitutto un dovere , che successivamente va tradotto in azione : la partecipazione .Alla Scuola mi sento di proporne un altro : il coinvolgimento .Vedete come si delinea , se ciò viene attuato , un terreno d’incontro e non di scontro , di sinergia e non di “ compartimento stagno “ , di vicinanza e non di distanza .La società attuale , e su questo ci sarebbe da discutere , anche se purtroppo la mia affermazione è vicina , troppo vicina alla realtà , vive una notevole assenza di valori . Il consumismo , i falsi miti , il qualunquismo , ci affliggono quotidianamente .E la responsabilità non è certamente da attribuire ai giovani, come qualche moralista facilone spesso fa da qualche pagina di quotidiano altrettanto moralista e facilone.
Appare chiaro come da una sinergia delle forza in campo , come scuola e famiglia , nella fattispecie , ma potremo aggiungerne altre , potrebbe scaturire un valido argine per i problemi della società .
Noi non vogliamo che i nostri figli “ sappiano far di conto “ , almeno non soltanto , ma pretendiamo dalle istituzioni e da noi stessi come famiglia che essi diventino cittadini del futuro , con un occhio a sé i e l’altro, più aperto e vigile , alla collettività , fondamento della società civile . Quindi alla famiglia si chiede di non delegare , di partecipare con proposte , critiche costruttive e mai distruttive ed interventi sinergici con le altre istanze educative . Alla Scuola si chiede di far partecipare le famiglie anche oltre i termini stabiliti dalle normative , perché modernità è anche stare un passo avanti all’attuale .
Come vedete il “ come “ è un foglio bianco , e qui sta il bello .
Tocca a tutti noi , insieme , riempirlo di gesti concreti."
Sento che nulla è cambiato, ma forse peggiorato.
La cosa buona è che, dopo dieci anni, ancora non mi sono arreso!
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