articolo 1: l'Italia è una Rupubblica fondata sul precariato.
Da tutte le parti arrivano urla di dolore. Urlano gli insegnanti precari che il decreto Gelmini rischia di escludere. Urlano i medici precari che dopo vent'anni di laurea vengono stritolati dai "piani di rientro".
Urliamo noi operai del sociale che da quattro mesi non vediamo una lira perchè figli di un Dio minore.
Mi dispiace, ma non sento urlare nelle Chiese, dove vige il silenzio rotto soltanto dai riti.
Non ho sentito le urla della nostra Chiesa, quella reggina, levarsi al cielo per l'imminente morte civile di centinaia di "pecorelle".
Il potere spirituale si distanzia da quello temporale? Speriamo, ma intanto è solo l'ennesima occasione persa!
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